– “L’ATTACCO INFORMATICO AL GPS DELL’AEREO DI VON DER LEYEN È UN ATTO DI CYBERGUERRA DA PARTE DELLA RUSSIA”
I FUNZIONARI DELLA COMMISSIONE EUROPEA SOTTOLINEANO LA GRAVITÀ DI QUANTO ACCADUTO DOMENICA SCORSA, QUANDO IL JET DI URSULA VON DER LEYEN È DOVUTO ATTERRARE IN BULGARIA UTILIZZANDO LE MAPPE CARTACEE PERCHÉ I SISTEMI INFORMATICI SONO STATI MESSI KO DA MOSCA … COME HA FATTO PUTIN A OSCURARE IL GPS DELL’AEREO? UTILIZZANDO DELLE TECNOLOGICHE CHE GENERANO “CUPOLE” DI ONDE ELETTROMAGNETICHE, ALL’INTERNO DELLE QUALI OGNI APPARECCHIATURA DIVENTA INUTILE
“Un atto di cyberguerra”. Alla Commissione Ue nessuno ieri negava che il pericolo corso da Ursula von der Leyen nel volo dalla Polonia alla Bulgaria di domenica scorsa fosse un attacco mirato. Pubblicamente non si definisce l’accaduto come una vera e propria offensiva bellica, ma riservatamente negli uffici
dell’esecutivo europeo che si occupano di Difesa in pochi lo negano. Perché una guerra tecnologica è comunque una guerra.
«Possiamo effettivamente confermare – ha detto ieri una portavoce della Commissione – che si è verificato un disturbo del segnale Gps ma l’aereo è atterrato sano e salvo in Bulgaria. Abbiamo ricevuto informazioni dalle autorità bulgare secondo cui sospettano che ciò sia dovuto a una palese interferenza da parte della Russia». Quindi non solo un sospetto ma un atto di accusa rivolto dalle autorità di Sofia. Che però in serata hanno cercato di ridimensionare il caso con una smentita del ministro dell’Interno Mitov.
Cosa è successo? Un cyber-attacco ha oscurato il sistema di navigazione satellitare bulgaro mentre stava per atterrare il volo di von der Leyen nella città di Plovdiv. Una incursione nei sistemi radar civili, dunque, che ha costretto il charter della presidente della Commissione prima a ritardare l’atterraggio e poi ad effettuarlo senza l’ausilio tecnologico, ma con il vecchio sistema delle mappe cartacee.
Un incidente – senza conseguenze concrete – che unanimemente viene appunto attribuito alla guerra ibrida di Mosca. Anche perché situazioni analoghe, sempre domenica scorsa, sono state registrate in diverse aree d’Europa, dal Mare del Nord ai Balcani. E probabilmente non è un caso che questo sia avvenuto durante la visita della leader Ue nei Paesi confinanti con la Russia.
Vere e proprie aggressioni che si stanno ripetendo con continuità da diversi mesi. Subite persino dal capo della Difesa tedesca, Carsten Breuer, che ha confessato di aver affrontato almeno due volte episodi analoghi mentre volava sul mar Baltico. «Al momento – ha spiegato – abbiamo a che fare con atti di sabotaggio e spionaggio, siamo anche soggetti ad azioni ibride che possiamo ricondurre ad attori statuali e anche alla Russia».
Il Cremlino ha negato il suo coinvolgimento. «Le vostre informazioni – ha detto il portavoce di Putin, Peskov – non sono
corrette». Ma a Bruxelles nessuno crede alla smentita russa. «Siamo consapevoli e in qualche modo abituati – ha aggiunto la portavoce di Palazzo Berlaymont – alle minacce e alle intimidazioni che sono una componente costante del comportamento ostile della Russia. Naturalmente, questo non farà che rafforzare ulteriormente il nostro incrollabile impegno a potenziare le capacità di difesa e il supporto all’Ucraina».
L’Esecutivo europeo, quindi, sta studiando delle contromisure e inizierà «sanzionando alcune aziende che hanno condotto attività legate all’interruzione del segnale Gps che ha colpito i nostri Stati membri». «Le interferenze – ha sottolineato il commissario alla Difesa Kubilius – danneggiano le nostre economie nei settori aereo, marittimo e dei trasporti.
Il nostro progetto spaziale Galileo dell’Ue può aiutare. Aumenteremo i satelliti in orbita bassa per una maggiore robustezza e potenzieremo il rilevamento delle interferenze». L’idea è dunque di contrastare il cosiddetto jamming (disturbi ai segnali di navigazione elettronica) e spoofing (alterazione delle posizioni rilevate), attività in grado di distorcere o impedire l’accesso al sistema di navigazione satellitare.
Nel recente passato veniva utilizzato dai servizi militari e di intelligence per difendere siti sensibili, ma la Russia lo ha modificato per interrompere la vita civile. «Putin – ha avvertito von der Leyen – non è cambiato, è un predatore».
(da agenzie)
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