LAVITOLA E IL RICATTO A SILVIO “FILMATO CON LE PROSTITUTEâ€
UN IMPRENDITORE RACCONTA AI PM LE PRESSIONI DELL’EX DIRETTORE DE “L’AVANTI!”:…L’INCHIESTA SU UN OSPEDALE MAI COSTRUITO A PANAMA
Valter Lavitola, già ai domiciliari, torna in carcere. L’accusa: corruzione e tentata estorsione al colosso delle grandi opere Impregilo.
E Silvio Berlusconi torna invece al centro di un’inchiesta. L’ex premier non è indagato, ma nelle carte viene descritto al rango di un burattino nelle mani del faccendiere salernitano.
Da un lato è in “provata condizione di ricattabilità ” — la prova sta nella condanna in appello di Lavitola per estorsione ai danni del Cavaliere — e dall’altro, nell’agosto 2011, “veicola la richiesta estorsiva” di Lavitola nei confronti di Massimo Ponzellini, presidente di Impregilo.
E anche in questa storia — seppure non rilevanti, come sostiene il gip Dario Gallo — entrano in scena prostitute, e persino presunti video del Cavaliere usati da Lavitola per ricattarlo, almeno a quanto racconta ai pm l’imprenditore romano Angelo Capriotti. Ma il punto sono le decine di milioni di euro, quelle di un ospedale da far costruire da Impregilo a Panama, secondo l’accusa , per foraggiare il presidente Ricardo Martinelli, e lo stesso Lavitola, in cambio di un appalto molto più sostanzioso: la metropolitana della capitale sudamericana.
Indagati — oltre a Lavitola, arrestato ieri — anche Adalberto Rubegni, con l’accusa di corruzione, e il presidente panamense Martinelli, in concorso con Lavitola e l’imprenditore sudamericano Rogelio Oruna.
Per Rubegni il gip ha respinto la richiesta d’arresto, avanzata dai pm Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli.
Ma come si realizza l’estorsione di Lavitola ai danni di Impregilo e in che modo, Silvio Berlusconi, “veicola la richiesta estorsiva”?
Le minaccia dell’ex amico e del presidente panamense Impregilo s’era aggiudicata un’altra importante commessa: quella del raddoppio del Canale di Panama.
L’appalto per la metropolitana, invece, era saltato e di conseguenza, la società non aveva intenzione di costruire l’ospedale promesso.
È in questa fase, agosto 2011, che “Lavitola, per conto di Martinelli, fa pressione su Impregilo richiedendo comunque la realizzazione dell’ospedale con la minaccia”.
Ed ecco la minaccia: Martinelli avrebbe parlato pubblicamente di una “cattiva esecuzione delle opere del Canale di Panama” provocando “ricadute negative sulle quotazioni in Borsa” per Impregilo.
Non v’è prova che, aggiunge il gip, che “Berlusconi fosse a conoscenza di tutti i retroscena dell’operazione”. Se Berlusconi è inconsapevole, fino a prova contraria, Lavitola agisce da “intermediario per incarico e nell’interesse degli estorsori”.
E Berlusconi si trasforma nel veicolo dell’estorsione.
Il 2 agosto il Cavaliere chiama Ponzellini: “Ti telefono perchè, mi telefonano da Panama… e dicono che devo contattare i vertici Impregilo… e dire che sulla questione ospedali dovete trovare l’accordo con Panama… altrimenti il presidente del Panama rilascerà alle 19,30 di questa sera ora panamense una dichiarazione per bloccare l’opera di Impregilo sullo stretto con un grave tracollo… conseguente in borsa per Impregilo (…) Quel tale Lavitola no, amico del presidente di Panama… mi ha telefonato sei volte mi ha trovato alla fine e mi ha lasciato detto questo”. “Ti ringrazio dell’informazione — risponde Ponzellini — mi metto in moto subito siccome domani alle 7:30 sono da Gianni Letta ti lascio la soluzione, ma stasera già intervengo”.
E in effetti, il giorno dopo, Ponzellini chiama l’ad di Impregilo, Rubegni.
“Ho preso un’inculata da Berlusconi”
“Ho preso un’inculata dal presidente Berlusconi — dice Ponzellini a Rubegni — perchè gli ha telefonato Lavitola che Martinelli è incazzato…”.
“E vabbè — risponde Rubegni — a Lavitola gli passa… noi abbiamo fatto un’offerta per una metropolitana, la metropolitana non l’abbiamo preso… che cazzo vuoi, lo sa anche Valterino…”.
Ponzellini risponde: “Ha chiamata Lavitola, ha detto che il presidente Martinelli darà un anticipo alla fine sul canale, così il titolo Impregilo cadrà …”.
La minaccia inizia a fare il suo effetto. Ponzellini aggiunge: “Credo che la cosa migliore sia andare a trovare sto Martinelli a settembre…”.
E Rubegni commenta: “Ci stiamo già parlando, il problema è…”.
“Il problema — c onclude Ponzellini — e che Lavitola vuole mettersi in mezzo lui credo”.
Interrogato dai pm, l’ex ministro Franco Frattini, spiega che “la promessa della costruzione di un ospedale fu il risultato di un impegno assunto personalmente da Berlusconi all’esito di un viaggio nel giugno 2010, a Panama, dove incontrò il presidente Martinelli. Un viaggio che Berlusconi fece in compagnia di Lavitola. Berlusconi mi disse che una parte della spesa necessaria per la costruzione di tale ospedale poteva accollarsela lui, per l’altra mi disse di chiedere agli imprenditori italiani che lavoravano a Panama… la questione mi imbarazzò non poco”.
I 50 milioni di euro per le vacanze di Martinelli
La costruzione dell’ospedale, secondo l’accusa, sarebbe stata affidata a Rogelio Oruna “imprenditore con il quale Martinelli aveva un rapporto occulto di società di fatto, avendo già svolto il ruolo di collettore delle tangenti a lui destinate”.
Uno dei testi chiave, Raffaele Velocci, definisce Oruna la “cassaforte” di Martinelli e Lavitola.
Lorenzo Reguzzo è un funzionario Impregilo a Panama. Racconta ai pm che Lavitola avrebbe ricevuto da Impregilo ben 50mila euro, in nero, per organizzare la visita di Berlusconi a Panama nel giugno 2010 e, soprattutto, le vacanze in Italia di Martinelli. Impregilo, dice Reguzzo, “pagò attraverso una triangolazione dopo le pressioni di Lavitola, per il quale ‘era necessario recuperare i rapporti con Martinelli arrabbiato con Impregilo per la mancata costruzione dell’ospedale”.
Antonio Massari
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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