L’EX MINISTRO LANDOLFI (AN) CONDANNATO A DUE ANNI PER CORRUZIONE, ASSOLTO DALL’AGGRAVANTE CAMORRISTICA
IL PROCESSO ERA UNA COSTOLA DEL PROCEDIMENTO A CARICO DELL’EX SOTTOSEGRETARIO NICOLA COSENTINO
Landolfi è stato riconosciuto colpevole in relazione all’accusa di corruzione, mentre è stato assolto per i capi di truffa e favoreggiamento.
Il sostituto anticamorra della Procura di Napoli Simona Belluccio aveva chiesto al termine della requisitoria una pena di 3 anni e 6 mesi.
Il processo a Landolfi è una costola del procedimento a carico dell’ex sottosegretario del Pdl Nicola Cosentino, conclusosi in primo grado con la condanna dell’ex politico di Casal di Principe a nove anni per concorso esterno in associazione camorristica; un’indagine imperniata sulla gestione del Consorzio comunale dei rifiuti Caserta4.
Il consorzio gestiva la raccolta in una ventina di comuni del Casertano mediante il suo braccio privato, l’azienda Eco4, ritenuta impresa collusa.
A Landolfi la Procura Antimafia contestava di aver fatto dimettere nel 2004 dal Consiglio comunale di Mondragone l’allora consigliere d’opposizione Massimo Romano in cambio dell’assunzione della moglie nell’azienda dei rifiuti, con l’obiettivo di far entrare in assise una persona che avrebbe aiutato il sindaco Ugo Conte, di centro-destra, a tenere in piedi la maggioranza.
Manovre, queste, che avvennero ad un mese dalle elezioni Comunali e servirono, secondo l’accusa della Dda, a non far cambiare maggioranza nel Consorzio rifiuti Caserta4 (Ce4), facendo in modo che i clan potessero continuare a gestirlo attraverso la politica.
L’ipotesi dei magistrati anticamorra era che Cosentino avrebbe costituito il «referente nazionale dei Casalesi» (confermata in primo grado), mentre l’altra leva del potere sarebbe stata detenuta dal secondo uomo forte del centro-destra nel Casertano, appunto Mario Landolfi.
(da agenzie)
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