LICENZIATA LA “PASIONARIA” DELL’ATAC CHE DENUNCIAVA I ROGHI DEI BUS DI ROMA: E’ IL GOVERNO DEL TRADIMENTO
MICAELA QUINTAVALLE AVEVA DENUNCIATO LE RESPONSABILITA’ DEI VERTICI DELL’AZIENDA SUI MOTIVI PER CUI DECINE DI BUS SONO ANDATI A FUOCO: SCARSA MANUTENZIONE… ABBANDONATA DAI VERTICI GRILLINI DOPO CHE AVEVA PRESO POSIZIONE A LORO FAVORE PRIMA DELLE COMUNALI
Dopo 128 giorni di sospensione è arrivata la lettera di licenziamento. Con un video pubblicato sul proprio profilo Facebook, Micaela Quintavalle, la sindacalista dell’Atac, l’azienda del trasporto pubblico romano, finita nell’occhio del ciclone dopo la sua intervista alle Iene pessime condizioni delle vetture Atac e sui casi dei tanti autobus andati a fuoco a Roma, ha raccontato di aver ricevuto ufficialmente la lettera di licenziamento da parte dell’azienda.
“E’ appena arrivata la lettera – dice cercando di trattenere le lacrime -. Comunque nel male si è usciti dal limbo, dall’empasse. In questo modo, dopo 128 giorni di sospensione nei quali non ho potuto lavorare e dove ho potuto vivere grazie alle vostre donazioni, posso riprendere in mano la mia vita. Ovviamente fa male, non ho idea di quello che accadrà adesso. Impugnerò questo licenziamento. Paradossalmente ho sempre amato questa azienda e mi sono sempre mossa a difesa. È tutto assurdo. Oggi sono solo lacrime, domani tornerò acciaio”.
Quintavalle è finita nell’occhio del ciclone dopo la sua intervista alle Iene dello scorso 10 maggio sui casi di autobus andati a fuoco a Roma in cui spiegava che sui bus romani “non c’è manutenzione, non ci sono i pezzi di ricambio”, mostrando foto e video di mezzi danneggiati che sarebbero stati messi comunque in circolazione.
E da qui l’esplosione letterale delle vetture, quei roghi che scoppiavano (e si accendono tuttora) nei motori delle vetture in servizio.
Non solo. Denunciava anche che ai colleghi che sui documenti ufficiali della corsa scrivono “vettura guasta” vengono inseriti in una specie di black list, a loro “vengono fatti dispetti, ad esempio vengono tolti dagli straordinari”.
Otto giorni dopo, il 18 maggio, l’azienda le notifica un provvedimento di sospensione contestandole di aver rilasciato un’intervista in cui “ledeva l’immagine e la reputazione dell’azienda”.
E di averlo fatto, tra l’altro, “indossando la divisa aziendale”, durante l’orario lavorativo.
Dall’inizio dell’anno i mezzi Atac andati a fuoco sono stati una ventina e ai primi di settembre i periti della Procura di Roma hanno confermato che la colpa dei bus andati a fuoco era l’impiego di mezzi di ricambio non compatibili e non “sabotaggi interni” come l’azienda aveva cercato di accreditare.
(da agenzie)
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