L’OPPOSIZIONE SI SFALDA SUL MES
BERLUSCONI SI STACCA DAI SOVRANISTI SUL FONDO SALVA STATI
Silvio Berlusconi abbandona l’alleanza di cui fu federatore, padre nobile, e lascia alla deriva Salvini e Meloni, il duo che assilla oggi Giuseppe Conte.
Galeotto fu appunto il Meccanismo europeo di Stabilità e chi lo votò. Non succedeva da mesi che il leader azzurro non si accodasse a Lega e Fratelli d’Italia.
Da quella manifestazione di Piazza San Giovanni i tre camminavano a braccetto, con Berlusconi che recitava soltanto la parte del padre nobile ma senza mai discostarsi dal verbo del Capitano leghista.
E invece questa volta succede appunto che il Cavaliere indossa i panni del “responsabile” e verga una lettera che indirizza al direttore del suo Giornale, vale a dire Alessandro Sallusti. Titolo: “Il Mes non va demonizzato, assurdo non utilizzarlo”.
Già questa sarebbe una notizia. Il contenuto è ancora più netto: “Non c’è nulla di sbagliato, in linea di principio, nel fatto che i Paesi ad economia più solida chiedano garanzie rafforzate per finanziare Paesi più a rischio”.
E ancora: “Il problema è però che questa volta non si pone, perchè possiamo accedere ai fondi senza condizioni, fino al 2 per cento del Pil”. Dunque, insiste Berlusconi, il Mes senza condizionalità “è comunque qualcosa, sono 36 miliardi circa, a tassi inferiori a quelli di mercato, che sarebbe assurdo utilizzare”.
Non è dato sapere se queste parole dell’ex premier nel segno della responsabilità si debbano leggere come un progressivo avvicinamento di Forza Italia alle istanze di una maggioranza Fatto sta che Berlusconi si smarca decisamente dai “sovranisti” della coalizione e in un passaggio, seppur velatamente, li prende di mira.“Va ricordato – osserva – che sono proprio i partiti sovranisti ed anti europei a condizionare le scelte di Paesi, come l’Olanda, che sono più avversi alle esigenze”.
(da agenzie)
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