MA CHE STRANO, A DI MAIO DISPIACE LA CHIUSURA DI “QUINTA COLONNA”
“SPERO NON CI SIANO MOTIVI POLITICI DIETRO LA CHIUSURA DELLE TRASMISSIONI DI DEL DEBBIO E DI QUELLA DI BELPIETRO”… CERTO, LA LOGICA DIREBBE CHE CI SIANO MOTIVI GIUDIZIARI, MA LUI NON HA FINITO GLI STUDI IN GIURISPRUDENZA, NON PUO’ SAPERLO
Non sia mai detto che Luigi Di Maio non apprezzi Quinta Colonna: “Mi auguro di no, spero siano solo delle voci, se fosse vero sarebbe clamoroso”, ha detto il leader del M5S Luigi Di Maio rispondendo a chi gli chiedeva dell’annunciata chiusura del programma di Mediaset, finito nel mirino perchè, secondo alcuni resoconti, era accusato di aver favorito il M5S e la Lega.
“Non siamo mai stati favoriti, chiamerò Del Debbio (conduttore del programma, ndr) per esprimergli la mia solidarietà ”, ha aggiunto Di Maio da Aosta.
Insieme alla trasmissione di Paolo Del Debbio Mediaset ha detto addio anche a Dalla vostra parte, programma condotto da Maurizio Belpietro, attualmente direttore de La Verità .
Quinta Colonna chiuderà il 26 aprile, mentre Belpietro ha già detto addio. I due programmi però avevano soprattutto costi e ascolti insoddisfacenti: per questo a Mediaset si sono convinti a puntare su nuovi format con conduttori interni. Soprattutto il programma Dalla vostra parte non è mai decollato nell’audience e non ha mai superato il competitor Otto e Mezzo di Lilli Gruber su La7; e questo nonostante l’ innesto al fianco di Belpietro di Veronica Gentili, collaboratrice de Il Fatto Quotidiano, che secondo Libero è un volto che piace sì ai piani alti ma meno ai telespettatori di quella fascia.
Belpietro è ancora sotto contratto Mediaset ma non ha trovato ricollocazione; Del Debbio tornerà con una nuova trasmissione a settembre mentre Gentili continuerà con Stasera Italia insieme a Peppino Brindisi.
Ufficialmente le ragioni del palinsesto sembrano prevalere su qualunque altra considerazione, quindi Di Maio può stare tranquillo.
Certo, gli mancheranno le trasmissioni “costruite” apposta per instillare odio verso gli immigrati, ma da un’infame che ha definito le Ong “taxi del mare” salvo poi negare di averlo mai scritto, non ci si poteva aspettare un richiamo alla applicazione della legge Mancino e al reato di istigazione all’odio razziale.
(da agenzie)
Leave a Reply