MARCHINI BATTE RAGGI 53% A 47%: IL SONDAGGIO CHE FA TREMARE CASALEGGIO
L’IPR DI ANTONIO NOTO INDIVIDUA L’UNICO CANDIDATO CHE POTREBBE VINCERE AL BALLOTTAGGIO CONTRO I CINQUESTELLE
Un sondaggio rimbalza dalla sede della Casaleggio e associati, nel cuore di Milano, all’ufficio stampa del gruppo del Movimento Cinque Stelle a Palazzo Madama.
I numeri sono chiari: a Roma Virginia Raggi è sopra il 28 per cento, cinque punti avanti al candidato del Pd Roberto Giachetti, la Meloni al 18-19% è tagliata fuori.
Con l’attuale quadro il ballottaggio è scontato e la vittoria finale quasi. La rilevazione è dettagliata. Analizza ogni possibile scenario.
E individua solo un’ipotesi di sconfitta: tutti i candidati del centrodestra dovrebbero tirarsi indietro e sostenere Alfio Marchini.
Cerchiamo di capire di più da Antonio Noto, il direttore di Ipr Marketing.
Lo interroghiamo con una domanda netta: Virginia Raggi sarà sindaco di Roma?
Il sondaggista tira fuori i suoi numeri e conferma il quadro: «Ha solo una possibilità di perdere. Con Marchini sostenuto da tutta l’area di centrodestra. Oggi questa sfida finirebbe 53 a 47»
Per ora tutti giocano coperti ma Gaetano Quagliariello, ieri ministro per le riforme e oggi il più ascoltato consigliere di Marchini, spiega una operazione che, giorno dopo giorno, prende forma:«Marchini è al 12 per cento, se Berlusconi rinuncia a Bertolaso e porta il suo attuale 10…». Siete al 22?
«No, siamo almeno al 26 perchè essere candidato vincente garantisce un valore aggiunto».
I Cinque Stelle possono solo aspettare. Anche Marchini per ora sta alla finestra .
Il pressing vero non è ancora partito, ma dentro Fi cresce il fronte che spinge per un accordo largo.
Minzolini, senatore berlusconiano ma anche giornalista con la passione del retroscena e dell’analisi, spiega il senso politico dell’operazione: «Roma può trasformarsi in un laboratorio. L’idea è vincere Roma per poi puntare al voto nazionale: sindaco e poi premier. La sfida? Unire tutto il centrodestra su Marchini, uno capace di recuperare voti nel serbatoio di centro dove siamo oggettivamente più deboli».
Nella roccaforte romana di Palazzo Grazioli Silvio Berlusconi osserva le mosse e studia gli ultimi sondaggi. Minzolini, uno che conosce bene e da tempo il Cavaliere, spiega così gli attuali umori: «Lui oggi è ancora su Bertolaso. È convinto che quasi metà dei romani è deciso a non votare e che l’ex numero uno della Protezione civile è quello che più degli altri può pescare nel serbatoio dell’astensione. Ma Berlusconi non può accettare di restare fuori dal ballottaggio e se i numeri non dovessero cambiare vedo probabile una svolta su Marchini».
Oggi nessuno è però pronto al passo indietro. Nemmeno Berlusconi.
Ma Gugliemo Vaccaro, ieri deputato del Pd e oggi candidato di Marchini nella corsa al Campidoglio, insiste nel pressing: «Marchini era anche la sua scelta iniziale. Per vincere. Ora ha la possibilità di riaprire una partita già chiusa. Se il centrodestra resta fermo su 4 candidati, i Cinque Stelle hanno vinto. Se Berlusconi torna su Marchini si riapre tutto. Si creano le condizioni per vincere a Roma, per costruire un nuovo polo”
Arturo Celletti
(da “L’Avvenire”)
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