“MATTEO SALVINI È UN MINISTRO BIMBOMINKIA” – A SCRIVERLO NELLE CHAT DI FRATELLI D’ITALIA, NEL 2018, È L’ATTUALE BRACCIO DESTRO E TESO DI GIORGIA MELONI, GIOVANBATTISTA FAZZOLARI
I FRATELLI D’ITALIA SBERTUCCIANO SALVINI PER LE DIVISE DELLE FORZE DELL’ORDINE DA LUI INDOSSATE… CROSETTO LO DEFINISCE: “UN CIALTRONE SUPERFICIALE”; CARLO FIDANZA: “SEMBRA UN POWER RANGER”; YLENJA LUCASELLI: “SEMBRAVA ‘ROBOCOP'”; LOLLOBRIGIDA E LA RUSSA: “È RIDICOLO”; ISABELLA RAUTI: “È UN BAMBINO VIZIATO E DISADATTATO”. LA SANTANCHÈ LO INSULTA: “È UN PO’ GONFIO”
Nei quattordici mesi del governo gialloverde, l’unico obiettivo di Matteo Salvini al Ministero dell’Interno è quello di «chiudere i porti» per fermare gli sbarchi dal Nord Africa verso l’Italia. Una strategia politica che gli costerà due indagini: una a Catania è stata archiviata, quella a Palermo sul caso della nave Open Arms ha portato invece a un processo che si è concluso in primo grado con l’assoluzione per sequestro di persona e omissione d’atti d’ufficio il 20 dicembre 2024.
La strategia di quei mesi comunque è chiara: sfruttare il suo ruolo per fare una campagna elettorale permanente che lo porterà al record del trentaquattro per cento alle elezioni europee del maggio 2019. I decreti Sicurezza, poi ritenuti in parte incostituzionali e modificati dal governo Conte Il, sono un emblema di questa politica.
Ma Fratelli d’Italia, ancora una volta, prova a pungolarlo dall’esterno cercando di dimostrare che è un ministro che ha fatto poco per riportare la sicurezza nelle città italiane e che non riesce a mettere in atto il grande cavallo di battaglia di Fratelli d’Italia sull’immigrazione, cioè il blocco navale, un’azione militare che, agendo sui Paesi d’origine, impedirebbe le partenze.
Una sfida “a destra” a chi fa la faccia più cattiva con i migranti, la criminalità da strada, i manifestanti. In particolare, uno dei temi a cui Fratelli d’Italia tiene di più in quanto partito del “patriottismo” è il rispetto delle istituzioni e delle forze di sicurezza. Lo si vede a dicembre 2018 quando il ministro dell’Interno Salvini va in Israele e apre uno scontro interno al governo per aver definito i componenti di Hezbollah (un’organizzazione paramilitare che governa in Libano) dei «terroristi islamici».
Una dichiarazione che mette in difficoltà la ministra della Difesa del M5s Elisabetta Trenta e il comando generale della missione Unifil delle Nazioni Unite in Libano, tanto che fonti della Difesa devono fare un comunicato contro «Salvini che mette in difficoltà i nostri uomini».
La notizia diventa un caso diplomatico nel governo e Giovanbattista Fazzolari, senatore, braccio destro di Meloni e oggi potente sottosegretario alla presidenza del Consiglio, commenta così nella chat dei parlamentari di FDI:
Fazzolari però non è l’unico: insieme a lui iniziano a insultare Salvini alcuni dirigenti di primo piano di Fratelli d’Italia che oggi hanno responsabilità di governo, come le sottosegretarie Isabella Rauti e Paola Frassinetti.
Stesse accuse che arrivano alla fine del 2018 quando il ministro dell’Interno inizia a girare l’Italia indossando divise delle forze dell’ordine: della polizia, della protezione civile e anche dei vigili del fuoco. Un atteggiamento che non viene preso bene nelle chat di Fratelli d’Italia che si presenta come il partito della «legge e ordine».
Il 23 dicembre 2018 la deputata Carolina Varchi chiede se a qualcuno non dia «fastidio» questo atteggiamento del leader della Lega. La risposta più dura è quella di Guido Crosetto, oggi ministro della Difesa, che lo accusa di essere un «cialtrone superficiale»:
A quel punto si apre una discussione sull’opportunità di attaccarlo pubblicamente sul tema delle “divise” indossate in pubblico, ma Ignazio La Russa, oggi presidente del Senato, ferma tutti e spiega che la strategia non deve essere quella di attaccare personalmente Salvini, ma più che altro l’accordo con il m5s.
Giovanni Donzelli: Se volessimo essere merde dovremmo dire “Apprezziamo questo attaccamento di Salvini alle divise delle Forze dell’Ordine. Speriamo che oltre a mettersele lui le compri come Ministro anche per i ragazzi sulla strada che in molti casi sono con divise logore o addirittura ancora con quelle estive nonostante il freddo”
Ignazio La Russa: Non é Salvini il nostro bersaglio principale che può farci guadagnare voti sottraendoli alla lega. Noi possiamo crescere a danno di 5 stelle e Forza Italia. Certo possiamo anche sottrarre voti leghisti ma non attaccando Salvini bensì attaccando la necessità dell’accordo lega 5stelle. Quindi non attacco alla persona ma semmai all’accordo con di Maio sostenendo che più voti alla meloni significa volontà di trovare una diversa maggioranza tra noi e la lega.
§Tutti alla fine si dicono d’accordo, ma La Russa non si lascia scappare una punta di veleno nei confronti di Salvini: “Si rende ridicolo senza bisogno del nostro aiuto ”
(da agenzie)
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