MAX BIAGGI: “HO RISCHIATO DI MORIRE E HO CAPITO CHE L’AMORE VALE PIU’ DI TUTTO”
“BIANCA, IL MIO ANGELO CUSTODE”… SOLO IL 20% DEI PAZIENTI SOPRAVVIVE CON QUESTO TIPO DI TRAUMA TORACICO
Ha 12 costole rotte, è appena uscito dall’ospedale ma dovrà ora iniziare un lungo percorso di riabilitazione prima di tornare al 100%.
Eppure, Max Biaggi non si lamenta del dolore fisico e dei contraccolpi psicologi del brutto incidente di Latina e al Corriere della Sera racconta quanto i suoi cari lo abbiano supportato.
“Mio padre si è spaventato tanto. Pensi che mi ha pure tenuto la mano: erano 45 anni che non lo faceva! È stato bellissimo. [Con Bianca Atzei] non ci stacchiamo mai già nella vita di tutti giorni. Avevo e ho un gran bisogno di lei. È il mio angelo custode, la persona che amo più di tutte al mondo. [Con i miei figli] cercavo di fare quello sano, ma più di tanto non ce l’ho fatta…»”.
E proprio un’esperienza tanto traumatica gli ha fatto capire quali siano le cose più importanti della vita.
“L’amore generato da un figlio, da una famiglia, da una compagna non lo percepisci davvero fino a quando non ti trovi sul baratro. Ho capito che non dobbiamo trattenere i sentimenti ma dare e dire quello che si ha dentro sempre, non solo nelle difficoltà . L’amore che dai torna: quello arrivatomi da ogni parte del mondo e da tanta gente sconosciuta mi ha commosso. Altro che vincere un Mondiale…”
Del resto, nonostante ora il pluricampione sia sereno, l’incidente del 9 giugno è stato piuttosto grave.
“Il primario della rianimazione, Claudio Ajmone Cat, mi ha spiegato la gravità del trauma e mi ha detto che con questo tipo di trauma toracico maggiore sopravvive solo il 20 per cento dei pazienti. Lì, lo confesso, me la sono fatta addosso dalla paura”
(da “il Secolo XIX”)
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