MOSCA VUOLE ACCUSARE GLI INVIATI RAI A KURSK PER “ATTRAVERSAMENTO ILLEGALE DEL CONFINE DI STATO”
I DUE INVIATI HANNO SEMPLICEMENTE FATTO IL LORO MESTIERE: DOCUMENTARE L’ATTACCO UCRAINO IN RUSSIA
Secondo alcuni media indipendenti, citati da Repubblica, il ministero degli Affari Interni russo intenderebbe avviare un procedimento penale contro i giornalisti italiani che hanno realizzato un reportage dalla regione di Kursk. Si tratta, nello specifico, di Stefania Battistini e Simone Traini, che hanno realizzato un reportage dalla città di Sudzha, ora in mano agli ucraini. Rischierebbero un processo per «attraversamento illegale del confine di Stato». Il servizio è stato trasmesso dal Tg1. Finora non ci sono conferme ufficiali da parte del Cremlino.
Sul suo account X, Battistini ha però postato dei messaggi particolari. Oltre a ricordare i nomi dei colleghi uccisi dall’inizio del conflitto, l’inviata Rai ha citato l’articolo 79 della Convenzione di Ginevra per cui «i giornalisti nelle zone di guerra devono essere trattati come civili e protetti come tali, a condizione che non prendano parte alle ostilità». La giornalista ha poi condiviso il sostegno del collega Andrea Vianello che ha scritto: «Forza Stefania Battistini e Simone Traini. Al fianco del giornalismo coraggioso e libero».
(da agenzie)
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