NEL SUD DELL’UCRAINA I RUSSI CONSOLIDANO I TERRITORI CONQUISTATI MA DEVONO GUARDARSI LE SPALLE DA AZIONI DI SABOTAGGIO
LA CONQUISTA DI TERRITORIO AVVIENE PAGANDO UN ENORME TRIBUTO DI UOMINI E MEZZI E NON SEMPRE I RUSSI HANNO SFRUTTATO I VARCHI CREATI DAL TIRO DELLE ARTIGLIERIE. FORSE PERCHÉ HANNO MENO BLINDATI
Il presidente Volodymyr Zelensky ha affermato che le condizioni nel Donbass sono «indescrivibilmente complicate». Un monito che si porta dietro molte domande sulle future mosse di Mosca e di Kiev.
1 – Perché il grido d’allarme?
I russi avanzano, assediano Severodonetsk e – anche se non dovesse essere una vittoria fondamentale, come sostiene l’Institute for the Study of War – sono vicini a conquistare la più importante città della regione ancora in mano ucraina. Il ministro degli Esteri Lavrov ha detto ieri che la «liberazione del Donbass è una priorità assoluta» per Mosca, mentre altri territori dell’Ucraina dovrebbero decidere da sé il proprio destino.
Il timore però è che l’Armata, dopo aver aggiustato gli errori della prima fase, sia rinfrancata dai successi a Est e possa ricominciare l’offensiva in altre aree: ad esempio, a Kharkiv, la seconda città del Paese, dove gli ucraini avevano condotto con successo una controffensiva che aveva ricacciato i russi fino al confine.
A Sud, invece, i russi consolidano i territori conquistati. Vengono create linee di difesa, postazioni, possibile che i vecchi tank T62 appena arrivati siano impiegati per rimpolpare le retrovie. Però devono guardarsi le spalle da azioni di sabotaggio e contestazioni.
2 – Quanto costa l’avanzata a Oriente?
La conquista di ogni centimetro di territorio avviene pagando un prezzo di uomini e mezzi. Secondo un analista britannico, non sempre i russi hanno sfruttato i varchi creati dal tiro incessante delle artiglierie. Forse perché hanno meno blindati. Più avanti capiremo se la resistenza è riuscita a dissanguare l’invasore al punto che dovrà fermarsi in quanto ha raggiunto il limite. In caso contrario, l’azione dei difensori è stata vana e saranno costretti a ulteriori ritirate.
3 – Mosca ha rimpiazzi sufficienti?
È in corso una mobilitazione mascherata da reclutamento con offerte vantaggiose. Alcuni esperti segnalano che l’Armata potrebbe mandare al fronte anche unità che di solito servono come punto di passaggio/training per i militari destinati all’impiego. Rappresentano un segmento importante per preparare il personale. Questo permette di avere elementi esperti, ma accresce il vuoto. Il tema delle risorse è agitato dagli osservatori fin dai primi giorni del conflitto, i russi hanno però dimostrato grande adattamento ed è nota la caparbietà.
4 – Cosa ha favorito i successi parziali?
I progressi sono stati agevolati da una scelta più accurata: fronte operativo relativamente ridotto, concentramento di forze verso obiettivi possibili, appoggio massiccio dell’artiglieria e aviazione, logistica migliorata grazie alla ferrovia, truppe scelte. Quadro ben diverso da marzo, quando i battaglioni erano sparpagliati lungo un arco troppo ampio e molti non erano all’altezza.
Inadeguatezze rese più evidenti dalle tattiche dell’avversario. Il generale Alexandr Dvornikov, comandante della spedizione, cercherà di riprodurre le stesse condizioni. Molti analisti nutrono dubbi e sperano che i rifornimenti bellici per Kiev permettano di rendere impossibile un nuovo balzo. Mosca – affermano – ha speso energie e ora si troverà davanti nemici con equipaggiamenti migliori.
(da Il Corriere della Sera)
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