NUOVA BUFERA SULLA SANITA’ LOMBARDA: INDAGATO IL BRACCIO DESTRO DI FORMIGONI
BLITZ DELLA GUARDIA DI FINANZA ALL’ASSESSORATO REGIONALE E IN DIVERSI OSPEDALI….”ACCORDI PER PILOTARE L’ASSEGNAZIONE DI PROGETTI AD ALTO CONTENUTO TECNOLOGICO….VENTOTTO INDAGATI
Per presunte irregolarità nell’assegnazione di progetti di sperimentazione clinica, la guardia di finanza ha effettuato una ventina di perquisizioni: nel mirino anche alcune aziende ospedaliere.
Gli indagati sono 28: fra loro c’è il potente direttore generale della sanità lombarda Carlo Lucchina, braccio destro del governatore Roberto Formigoni, sotto inchiesta per turbativa d’asta.
Le perquisizioni sono state effettuate anche all’ospedale Niguarda a Milano e in quelli di Lecco, di Busto Arsizio e Saronno.
L’inchiesta, nella quale sono indagate una trentina di persone – nei confronti delle quali sono ipotizzati a vario titolo i reati di associazione per delinquere, turbativa d’asta, rivelazione del segreto d’ufficio e peculato – è coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dal pm Carlo Nocerino.
Le indagini riguardano principalmente presunti accordi per pilotare l’assegnazione di progetti di sperimentazione clinica ad alto contenuto tecnologico finanziati dalla Regione Lombardia.
Sono di diversi milioni di euro, ma meno di dieci, i finanziamenti regionali stanziati (e in alcuni casi già erogati dalla Regione Lombardia) nell’ambito degli accordi stipulati tra aziende private e ospedali pubblici per la sperimentazione di apparecchiature scientifiche ad alta tecnologia.
Tra le persone finite sotto inchiesta ci sono manager di aziende private, tra cui la General Electric, e i direttori sanitari delle aziende ospedaliere nel mirino degli inquirenti: Pasquale Cannatelli, direttore generale del Niguarda; Armando Gozzini, direttore generale dell’azienda ospedaliera di Busto Arsizio (dalla quale dipende l’ospedale di Saronno) e Ambrogio Bertoglio, direttore generale dell’azienda ospedaliera di Lecco. I progetti di sperimentazione sono tre e riguardano le apparecchiature per l’home care, gli ecoscopi e l’emodinamica.
Sotto inchiesta anche i responsabili del servizio di Ingegneria clinica delle aziende ospedaliere. I progetti di sperimentazione riguardano gli anni 2010 e 2011: due sono ancora in corso di assegnazione e uno è già stato assegnato.
“Invece di evocare complotti o attacchi militari alla sua giunta, Formigoni ammetta che il sistema ha mostrato delle falle e, se ancora è in grado, faccia proposte per riformarlo”, commentano Alessandro Alfieri, vicesegretario regionale del Pd, e Gianantonio Girelli, responsabile Salute e welfare del Pd.
“Non entriamo nella questione delle indagini, certo le seguiamo con preoccupazione e allarme – dicono in una nota –
Politicamente invece abbiamo più volte denunciato come nella sanità lombarda i meccanismi e le procedure che devono garantire trasparenza e controlli efficaci non siano adeguate all’ingente quantità di risorse assegnate a enti pubblici e privati, spesso con margini di discrezionalità eccessivi”.
E l’assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani, esprime totale fiducia nella magistratura auspicando che faccia presto per chiarire la bufera che ha investito la sanità lombarda.
“Bisogna arrivare al giudizio – ha detto Bresciani – non con continui rimandi. I cittadini hanno bisogno di risposte, sanno che la sanità lombarda funziona perchè si curano qui e non vanno all’estero, ma se ci sono episodi di corruzione occorre buttare fuori le mele marce.
E io questo l’ho sempre detto”.
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