NUOVO NO ALLO SBARCO DEI PROFUGHI DELLA MARE JONIO, C’E’ UNA SOLA SOLUZIONE E UNA SOLA CONSEGUENZA
INTERVENGA LA MAGISTRATURA E POI TUTTI DESTITUITI DALLE CARICHE CON DISONORE E PROCESSATI PER SEQUESTRO DI PERSONA… CHI HA GIURATO FEDELTA’ ALLA COSTITUZIONE NON PUO’ ESSERE AL SERVIZIO DI CRIMINALI
Continua il muro contro muro tra Mediterranea e l’Italia. Tenuti da tre giorni fuori dalle acque territoriali nazionali per effetto del decreto Salvini (sottoscritto da due ex ministri dell’attuale coalizione di sinistra M5s-Pd-Leu), i volontari italiani della piattaforma civica per il salvataggio a mare hanno ricevuto pochi minuti fa l’ennesimo diniego alla loro reiterata richiesta di avere un porto sicuro.
In mattinata, il comandante Giovanni Buscema aveva inviato una mail predisposta insieme ai legali dell’associazione in cui, citando le recenti decisioni del Gip di Agrigento, si diffidava la Capitaneria di Porto di Roma, responsabile del Martitime Rescue Coordination Ceneter (Mrcc) e chiedeva l’assegnazione — prevista dalla legge — di un pos, un place of safety, un porto sicuro dove sbarcare i 34 migranti sopravvissuti al naufragio del gommone nero trovato mercoledì mattina all’alba nelle acque davanti a Misurata (6 morti accertati). Nella mail si annunciava inoltre l’intenzione di denunciare le autorità per omissione d’atti d’ufficio.
Lo scaricabaril
Il diniego sempre ricevuto via mail dalla Guardia Costiera è di fatto un chiaro scaricabarile, persino scabro nella forma: “In riscontro alla richiesta di Pos (…) si rappresenta che la competente autorità nazionale alla quale la predetta richiesta è stata inviata per le valutazioni di competenza ha comunicato che: ‘Ferma restando l’attualità e l’efficacia del Decreto interministeriale del 28 agosto (il Salvini bis, ndr) il pos non può essere assegnato”.
Le mani avanti
Ma non è tutto. Perchè la Guardia Costiera quasi dissociandosi dalla decisione che si è trovata a dover comunicare — e quasi a voler indicare ai magistrati eventualmente interessati i veri responsabili di ogni decisione – ha deciso di mettere in copia conoscenza alla sua mail la bellezza di 39 soggetti istituzionali che evidentemente possono essere interessati all’argomento
Tra i soggetti in questione saltano agli occhi: le procure di Agrigento e Roma (ai quali fino ad ora nessuno si era mai rivolto, ndr), nonchè il capo di gabinetto del ministero degli Interni Matteo Piantedosi e i suoi colleghi della Difesa, dei Trasporti e degli Esteri.
Sul caso della Mare Jonio è intervenuto, con un tweet sdegnato, il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. “Queste cose non vogliamo più vederle. Non è umano. Fate scendere subito questi esseri umani #MareJonio”.
(da agenzie)
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