NUOVO SOSPETTO CONTAGIO COVID-19 ALL’EX ILVA DI TARANTO, CRESCE LA PAURA PER I 5.000 LAVORATORI DELL’ACCIAIERIA
DUE CONTAGI ERANO STATI SCOPERTI A META’ MARZO
Ci sarebbe un terzo caso di Coronavirus nello stabilimento ex Ilva di Taranto. Si attende l’esito del tampone per un operaio di Massafra, nel Tarantino, addetto ai convertitori dell’Acciaieria 2 che ha lavorato sabato pomeriggio nel secondo turno ed è poi tornato a casa in serata.
Fonti sindacali dicono che ieri, 12 aprile, l’operaio si è sentito male e ha avuto la febbre, per essere poi trasportato in ambulanza al vicino ospedale Moscati, uno dei centri Covid della Puglia, dove è stato ricoverato.
Al test del tampone sono stati sottoposti anche tutti gli altri colleghi dell’operaio ricoverato, per i quali si attendono gli esiti. Intanto il reparto e lo spogliatoio usato dagli operai è stato sanificato e l’intera squadra non tornerà a lavoro almeno fino all’esito dei tamponi.
Il primo caso nello stabilimento della ArcelorMittal era stato rilevato a metà marzo, quando è risultato positivo un addetto al reparto di Produzione gas tecnici, dopo che si è sentito male proprio a lavoro. Dopo il ricovero al Moscati per una polmonite interstiziale, è stato dimesso ed è tornato a casa da pochi giorni. Il secondo caso ha riguardato un collega dello stesso reparto, che era già in quarantena a casa dopo la scoperta del primo caso.
Cresce la preoccupazione dei sindacati per i rischi di contagio tra gli operai dell’acciaieria, dove oggi sono a lavoro circa 3.200 dipendenti diretti e 1.500 delle ditte di appalto. Numeri da ridurre, secondo i sindacati, che chiedono di ridurre la produzione con l’impiego di non oltre 2 mila lavoratori.
(da agenzie)
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