OCEAN VIKING SOCCORRE 50 NAUFRAGHI E CHIEDE UN PORTO SICURO A MALTA E ITALIA
PRIMO BANCO DI PROVA PER IL GOVERNO
È il primo soccorso in mare da quando c’è il nuovo governo e sarà il primo vero banco di prova per capire come intende muoversi il Viminale in attesa della modifica del decreto sicurezza bis.
La Ocean Viking, nave di Sos Mediterranee e Msf, ieri pomeriggio al largo della costa libica ha salvato 50 persone che erano su un gommone in avaria: 12 sono minorenni e una donna incinta.
Finora, subito dopo aver avuto notizia dei soccorsi, Matteo Salvini firmava immediatamente il divieto di ingresso in acque internazionali mandandolo ai colleghi della Difesa e dei Trasporti e facendolo immediatamente notificare via email alla nave ben prima dell’eventuale avvicinamento in acque italiane.
Così è accaduto durante la prima missione della Ocean Viking, poi approdata a Malta, e così è accaduto la scorsa settimana (ultimo atto di Salvini) alla Alan Kurdi ancora ferma al largo di Malta.
Dopo il soccorso, la Ocean Viking chiederà un porto sicuro a Italia e Malta e allora si vedrà quale sarà l’atteggiamento della ministra Luciana Lamorgese.
Il decreto sicurezza bis, naturalmente, è sempre in vigore ma il testo dice che il ministro dell’Interno “può’”, non “deve”, emettere un decreto di interdizione alla navigazione in acque italiane a una nave giudicata non inoffensiva per la sicurezza del Paese.
Ecco, dunque, il governo alla prova della discontinuità tanto attesa. Lamorgese considererà la Ocean Viking una nave che ha salvato naufraghi e dunque certamente inoffensiva e accetterà di concedere un porto sicuro, se richiesto, oppure firmerà il divieto come fin qui avvenuto?
Lo vedremo nelle prossime ore.
Resta sempre in piedi quello per la Alan Kurdi, l’ultimo firmato da Salvini. Il Viminale non lo ha revocato ma la nave, dove anche ieri uno degli 8 migranti a bordo ha tentato di buttarsi a mare per raggiungere terra, resta ferma davanti Malta e insiste nel chiedere a La Valletta un approdo che non viene concesso.
Nessuna richiesta di Pos è stata fatta all’Italia e nessuna richiesta di redistribuzione dei migranti è stata avanzata alla commissione europea.
(da agenzie)
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