OSPIZIO O CASCINA PER AL’AFFIDAMENTO
BERLUSCONI DOVRA’ CHIEDERE SEMPRE L’AUTORIZZAZIONE PER DEROGARE ALLE REGOLE
L’udienza del tribunale di sorveglianza è finita, le carte sono sul tavolo dei giudici, ma i dubbi restano. Berlusconi potrebbe scontare la pena con una misura alternativa alla detenzione.
A Cesano Maderno, mezz’ora di macchina da Arcore. Là c’è, tra i vari posti, un’antica casa di riposo, che fa parte della galassia della Fondazione Monte Tabor, creata da don Luigi Verzè, come l’ospedale San Raffaele.
E anche se il sacerdote è scomparso, nel pieno dello scandalo che ha travolto anche l’ex presidente della Regione Roberto Formigoni, quella potrebbe essere una meta. Così come una cascina proprio ad Arcore, che il settantottenne condannato potrebbe contribuire a «risanare», ampliare, e ha la «mission» di aiutare persone con forti disagi psichici.
Sono i giudici, in questi giorni, da cinque a quindici, a dover valutare le alternative, tenendo presenti tutti i fattori
Per capire dunque quale sarà la possibile «agibilità politica» di Silvio Berlusconi, se potrà o meno partecipare alla campagna elettorale per le europee, bisognerà partire dal decreto di affidamento in prova al Servizio sociale, che è un ufficio istituzionale.
E leggere il «programma di trattamento». Che tiene conto di due spinte.
La prima è che va favorito e non ostacolato il reinserimento del condannato, la seconda è che il condannato deve essere «in qualsiasi momento reperibile e controllabile». Proviamo a tradurre nella quotidianità il tutto
È possibile che Silvio Berlusconi possa attivarsi a favore delle vittime del reato, e risarcire la collettività per la sua frode fiscale andando un solo pomeriggio la settimana a Cesano Maderno o ad Arcore? Certamente sì.
È anche la qualità del lavoro che conta: saranno le valutazioni di chi lo seguirà ed effettuerà controlli periodici o a sorpresa — e cioè probabilmente la stessa direttrice dell’Uepe, Severina Panariello — a stabilire se Berlusconi sta «risarcendo», oppure se sta ciurlando nel manico.
Nel resto della settimana, Berlusconi avrà alcune limitazioni di orario (non uscire prima delle 6 o 7, non rincasare dopo le 22), di frequentazioni, di luogo.
Può fare «cose legittime», come andare in palestra, vedere la famiglia, lavorare, anche se, in teoria, non potrebbe sconfinare oltre la Lombardia
In passato, sia a camionisti, sia a manager, sia a politici, è stato permesso di viaggiare, anche all’estero.
Ogni autorizzazione viene chiesta però dal condannato (alcuni giorni prima, necessari alla burocrazia) e concessa o negata dal giudice (uno solo, Beatrice Crosti, competente per la lettera B al tribunale di sorveglianza di Milano, che non ha solo l’ex premier a cui badare, ma almeno un centinaio di casi)
La «deroga alle regole ordinarie» non avviene senza alcune prescrizioni precise, perchè in qualsiasi momento il giudice può far controllare se il condannato stia dove ha dichiarato d’essere, o come si è spostato (bus, auto, aereo), e se non è accompagnato da pregiudicati.
Lo schema è questo. Se Berlusconi ha in mente di organizzare un comizio a Trapani, deve sempre chiedere: mi autorizzate? Sono libero di fare così e cosa’?
Posso andarci con questi mezzi? Non rispettare una prescrizione a volte può diventare un problema serio: in Italia, una media di circa il 3, 4 per cento perde ogni anno il beneficio del Servizio Sociale.
Piero Colaprico
(da “La Repubblica”)
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