PARLATECI DI VIGGIANO!
IL SINDACO LEGHISTA CHE SI APPROVA UNA DELIBERA PER DISTRIBUIRE 3.000 EURO A SE STESSO, A UN ASSESSORE, AL CAPOGRUPPO DI MAGGIORANZA E ALTRI 14.000 EURO AI FAMILIARI
Quella che sto per raccontarvi è una storia dai tratti incredibili che vede coinvolti ancora una volta la Lega e i fondi pubblici.
Avete presente i 600 euro che alcuni deputati, soprattutto leghisti, avrebbero intascato? Ecco, si tratta di principianti.
Sì, perchè ne è uscita un’altra, clamorosa, di cui sono stati in pochi a parlare: è la storia della famiglia Cicala.
Nel comune di Viggiano, in Basilicata, il sindaco leghista Amedeo Cicala (l’uomo in foto) decide di realizzare una delibera generosa e curiosa allo stesso tempo: un nuovo sostegno alle partite Iva, finanziato con le royalties petrolifere.
Generosa perchè il sussidio viene portato da 600 a 2.000, 3.000 e persino 5.000 euro.
Curiosa perchè la soglia per poter accedere al bonus viene aumentata da 35.000 a 70.000 euro, allargando di molto la potenziale platea di riferimento.
Insomma: sembra la Svizzera, invece è Viggiano.
La delibera viene approvata con i voti decisivi del sindaco Cicala e di un’assessora, Rosita Gerardi. E voi penserete: ma che meraviglioso Primo Cittadino, lui sì che pensa al bene della sua comunità . Ma è a questo punto che una storia apparentemente bella si trasforma in una farsa.
Una volta pubblicata la lista dei beneficiari, un giornale locale, analizzando i codici fiscali di alcuni dei 370 “vincitori”, scopre una prima cosa interessante: a ricevere il bonus (da 3.000 euro) ci sono anche il sindaco Cicala, l’assessora Rosita Gerardi e il capogruppo di maggioranza Ettore Corona.
Ma non è finita qui. Perchè lo stesso quotidiano decide di affinare la ricerca, scoperchiando il vaso di Pandora: di fatto l’intera famiglia Cicala tramite aziende di cui sono soci o proprietari, risulta “vincitrice” del generoso sussidio.
Il sindaco Amedeo Cicala e il fratello Giovanni risultano beneficiari non solo di 3.000 euro a testa per quanto riguarda le loro attività di avvocato e di architetto, ma di altre svariate migliaia di euro per alcune attività da loro possedute:
– 2.000 euro tramite la “Cga srl”, di cui sono entrambi soci al 50%;
– 2.000 euro tramite la “Lucania costruzioni srl”, di cui i quattro fratelli Cicala (sindaco compreso) sono proprietari al 60% (il restante 40% appartiene al padre, Antonio Cicala). Tra i quattro fratelli vi è anche Carmine Cicala, anche lui leghista e presidente del consiglio regionale della Basilicata.
– 5.000 euro tramite la “Cicala Arredamenti”, il cui proprietario è Claudio Cicala, fratello del sindaco Amedeo.
Altri 5.000 euro, infine, sono andati alla “Eurolavoro Service Sas”, che appartiene al marito dell’unica sorella Cicala.
(da agenzie)
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