PRIMA ANCORA DEL FUNERALE DEL CAV, IN FORZA ITALIA GIA’ INIZIANO A SCANNARSI, OGGI SI È RIUNITO LO STATO MAGGIORE DEL PARTITO
A SORPRESA, È ARRIVATO IL VIA LIBERA ALLE NOMINE DECISE DALLA FASCINA E I RONZULLIANI AFFILANO LE ARMI, ANCHE PERCHÉ AVEVANO AVUTO RASSICURAZIONE CHE LE NOMINE SAREBBERO STATE CONGELATE
Forza Italia va avanti sulle nomine. Alla vigilia dei funerali di Silvio Berlusconi, il comitato di presidenza si riunisce e ratifica – nell’imbarazzo della minoranza – le designazioni fatte nelle scorse settimane, oggetto di scontro fra le diverse anime del partito.
Sulla carta, è poco più di un atto dovuto, ma la vicenda – per la tempistica e per le modalità in cui si è svolta – alimenta il malessere.
Succede che Alfredo Messina, il tesoriere di Fi, convochi l’organismo di gestione del partito, lunedì pomeriggio, con una doppia mail. Nella prima c’è l’approvazione del rendiconto, procedura da espletare con urgenza, ma nella seconda ci sono i commissariamenti che premiano l’area di Marta Fascina, la consorte del Cavaliere.
All’interno del pacchetto la conferma delle nomine che hanno accompagnato il ribaltone di marzo, con l’ex capogruppo silurato Alessandro Cattaneo spostato nel ruolo di vicecoordinatore, e con gli incarichi al settore elettorale e al tesseramento di Tullio Ferrante e Alessandro Battilocchio (uomini vicini a Fascina e Tajani). Ma ci sono pure i commissariamenti nelle città, fra cui Pavia, patria di Cattaneo che contro questa decisione ha fatto ricorso ai probiviri.
Una parte di Forza Italia, ieri, ha contestato silenziosamente la scelta di procedere con la ratifica dei commissari, atto politico che striderebbe con il clima di lutto che ha spinto tra l’altro le Camere a uno stop alle votazioni in Aula per una settimana e un partito avversario come il Pd a rinviare la propria direzione.
E in questo senso ieri ci sarebbe stata una rassicurazione che le nomine sarebbero state congelate, o comunque rinviate ad altro momento. E invece oggi, nel nome della continuità e della volontà del presidente Berlusconi, il coordinatore Antonio Tajani ha messo all’ordine del giorno un argomento ritenuto divisivo: il via libera è arrivato senza alcun intervento, perché nessuno aveva intenzione di fomentare polemiche, ma nel silenzio ufficiale diversi componenti del comitato di presidenza hanno espresso perplessità sulla decisione presa.
(da La Repubblica)
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