RENZI ORDINA, ALFANO ESEGUE: VIA LA DE GIROLAMO
IL VERTICE A PALAZZO CHIGI E PARTE L’ORDINE DI ELIMINARE L’ANIMA CRITICA… E ALFANO PRONTO A SCHIERARSI IN CAMPANIA CON ORLANDO CONTRO CALDORO SE DE LUCA FARA’ UN PASSO INDIETRO
L’ordine parte direttamente da palazzo Chigi: togliete la De Girolamo.
Pochi minuti dopo alla Camera parte la raccolta delle firme per sfiduciarla da capogruppo di Ncd.
A palazzo Chigi, di fronte a Renzi, c’è Angelino Alfano. Poi arriva anche l’ex ministro Maurizio Lupi. È Alfano che chiama personalmente più di un parlamentare e anche i membri del governo di Ncd, come il viceministro Casero.
Qualcuno racconta che sullo sfondo si sente anche la voce del premier: “Ormai — sussurrano in Transatlantico — è lui il vero segretario di Ncd”.
E la testa della De Girolamo, di fatto, rientra nell’operazione rimpasto, vero oggetto dell’incontro. Che porterà , nelle prossime ore, alla nomina del successore di Lupi alle Infrastrutture.
Ovvero l’attuale sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio.
Il premier è il primo a non volere più, come capogruppo di un partito che è nel governo, la pasionaria Nunzia, una poco docile e che lavora per ricucire l’alleanza con Berlusconi.
Non ha gradito non solo le sue posizioni politiche ma si è particolarmente irritato per le ultime uscite televisive della De Girolamo che, a detta di molti, “funziona in tv”.
Al suo posto andrà proprio l’ex ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi.
Mentre sul fronte del governo Renzi darà ad Alfano un’altra casella, visto che comunque le Infrastrutture erano in quota Ncd.
Due le ipotesi su cui è in atto il confronto.
La prima è Quagliariello agli Affari regionali, il posto lasciato libero dalla Lanzetta. Ma non è la best option del premier. Che ha in mente un’altra operazione.
Ovvero portare la Boschi al posto di Delrio a palazzo Chigi, come sottosegretario alla presidenza.
Lasciando le riforme a Quaglieriello, dal momento che ormai sono in dirittura d’arrivo. Raccontano fonti autorevoli che Alfano non è stato protagonista di una trattativa muscolare sui ministeri.
E che ormai si muove come un partner stabile del governo: il centro del centrosinistra. In quest’ottica si spiega il perchè, a proposito di regionali, ancora non ha dato il via libera alla candidatura di Caldoro in Campania.
Più volte Renzi lo ha invitato a fare come con Mattarella: “All’ultimo, schierati con la tua maggioranza”.
Impossibile che possa sostenere De Luca. Sul guardasigilli Orlando invece chiuderebbe subito. Il problema è che De Luca al momento non fa un passo indietro.
Ma in parecchi attorno al premier invitano ad aspettare: “La prossima settimana si capiranno molte cose”.
(da “Huffigtonpost”)
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