RETROMARCIA PATRIOTTICA: FDI PRESENTA EMENDAMENTO CHE ELIMINA INCOMPATIBILITA’ DEI CONDANNATI NEGLI ENTI LOCALI, POI LA RITIRA
IL TESTO ERA STATO PRESENTATO DAL SENATORE POGLIESE, GIA’ CONDANNATO PER PECULATO
“È stato un mio errore materiale”, dice Salvo Pogliese. Era lui il primo firmatario dell’emendamento al decreto anticipi che ha creato imbarazzo all’interno di FdI. Il testo proponeva di rimuovere l’incompatibilità con incarichi nelle amministrazioni locali per chi ha subito una condanna anche non passata in giudicato per uno dei reati contro la pubblica amministrazione previsto dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale ovvero, tra gli altri, peculato, malversazione di erogazioni pubbliche, indebita percezione di erogazioni pubbliche e concussione. Rimane il vincolo per le amministrazioni statali e regionali.
Proprio Pogliese, ex sindaco di Catania e ora senatore siciliano di Fratelli d’Italia, risulta già condannato per peculato per l’inchiesta sulle spese dell’Assemblea siciliana. Insieme a lui hanno firmato Raoul Russo, Carmela Bucalo e Salvatore Sallemi.
Ma l’emendamento ha avuto vita breve. Martedì era prevista la valutazione di ammissibilità da parte della commissione di Palazzo Madama. Ma già oggi è arrivato il dietrofront da parte dello stesso Pogliese, dopo che si era innescata la polemica: “Il testo non era concordato con il Partito o con il gruppo e non rappresenta la linea di Fratelli d’Italia. Pertanto, ho provveduto all’immediato ritiro dell’emendamento”, ha dichiarato il senatore FdI, spiegando che il testo non avrebbe dovuto riguardare l’articolo 3, relativo all’incompatibilità dei condannati, ma altri articoli successivi.
Fatto sta che l’emendamento presentato andava a toccare la questione aperta dell’applicazione della Legge Severino anche alle sentenze non passate in giudicato. Dopo una condanna in primo grado, infatti, scatta la misura e dunque la sospensione dell’incarico. Il Pd aveva annunciato di essere pronto a fare battaglia: “Si tratta di un emendamento pericoloso di cui non capiamo la ragione”, ha dichiarato il capogruppo Francesco Boccia, definendolo “una scelta contraria a ogni logica di legalità: se l’emendamento venisse approvato i condannati potrebbero essere chiamati, ad esempio, a coprire ruoli di vertice nella macchina amministrativa”.
“Abbiamo beccato Fratelli d’Italia con le mani nella marmellata”, ha invece commentato su X il leader 5S Giuseppe Conte dopo la retromarcia di FdI: “La vergogna li ha sopraffatti e hanno dovuto annunciare il ritiro dell’emendamento. Si giustificano parlando di un errore. La realtà è che abbiamo fermato l’ennesima norma salvacorrotti”.
(da agenzie)
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