RIVELAZIONE DI REUTERS SU BUCHA: TRA I RESPONSABILI ANCHE I SOLDATI DELL’EX GUARDIA DEL CORPO DI PUTIN
ECCO I GRUPPI MILITARI PROTAGONISTI DELLE STRAGI DI CIVILI
Tra le forze d’occupazione che terrorizzarono Bucha ci sarebbero principalmente tre gruppi responsabili: la 76esima Divisione delle Guardie d’Assalto Aereo, i combattenti ceceni e la forza di sicurezza Vityaz, parte della Guardia Nazionale Russa, che fa capo a Viktor Zolotov, un’ex guardia del copro di Putin.
Lo rivela Reuters, che ha condotto un’indagine di oltre tre settimane sulle atrocità avvenute nel sobborgo di Kiev, noto alle cronache per i massacri dei civili.
La Vityaz
Uno dei caporali di Vityaz, Konstantin Korshunov, è stato identificato dalla testata grazie a una certificazione che riporta il suo nome, rinvenuta nei pressi della base che i militari russi avevano stabilito a Bucha. Da lì, tramite il numero della sua unità di combattimento, ci è voluto poco per risalire alla divisione della Guardia Nazionale Russia Vityaz. La divisione è nella lista degli enti sanzionati dagli Stati Uniti da marzo per le repressioni effettuate nei confronti di ucraini e russi che si opponevano alla guerra. La divisione è elitaria e tra le meglio addestrate, e ha avuto un ruolo fondamentale all’inizio della presidenza di Putin. Nel 2002, dei ribelli ceceni presero in ostaggio il pubblico del teatro Dubrovka di Mosca, e Vityaz si occupò di mettere fine alla questione: oltre 100 delle 700 persone prese in ostaggio morirono a causa del gas che i militari di Vityaz iniettarono nel teatro per fermare i ceceni.
A tradire i membri dei paracadutisti, invece, è stata una lettera d’amore, rinvenuta da Reuters sotto una pila di documenti sottratti dai russi ai militari ucraini. «Nel mio cuore sei vicino ma in realtà sei lontano, a servire la Madrepatria, a proteggerci» recita la lettera inviata ad Aleksandr Logvinenko, uno dei membri delle Guardie d’Assalto Aereo, dalla sua ragazza. Inoltre, sul muro di una casa i giornalisti di Reuters hanno rivenuto la scritta “Wolf_68”, ovvero il nome usato sui social network da un altro membro delle Guardie d’Assalto Aereo, che ha definitivamente confermato la presenza della 76esima divisione a Bucha. I membri della divisione erano stati personalmente elogiati da Putin nel 2020, quando, durante una visita della loro base militare, il presidente aveva detto: «La nostra gente è fiera di voi». La divisione fa capo al Ministro della Difesa Sergei Shoigu, stretto alleato di Putin, con il ministro quale è anche andato in vacanza assieme.
I video su Telegram dei soldati ceceni
I giornalisti di Reuters hanno inoltre rivelato che nei dintorni di Bucha operavano anche soldati ceceni. Questi sono stati identificati tramite i video pubblicati dai militari su Telegram, ma la loro presenza è stata anche confermata loro da alcuni residenti della cittadina. Tra loro la famiglia di Abramov, il padre, Iryna, sua figlia, e Oleh, marito di Iryna. Alexander e Iryna hanno raccontato che i militari ceceni hanno puntato loro le armi alla testa, e li hanno fatti uscire di casa, chiedendo dove si trovassero «i nazisti». Prima ancora di ricevere risposta, i soldati hanno dato fuoco alla casa dei tre, e poi hanno ucciso Oleh sparandogli alla tempia. «Sono venuti qui e hanno ucciso e torturato la nostra gente, e dicono che siamo stati noi, che ci siamo fatti questo da soli», ha detto Iryna a Reuters. «Voglio solo sapere perché, voglio sapere perché hanno ucciso mio marito».
(da agenzie)
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