SALVA-BERLUSCONI, LA BOSCHI DICE IL FALSO IN TV: “IN FRANCIA LEGGE UGUALE CON SOGLIA AL 10%
MA NON E’ VERO: A PARIGI I GIUDICI POSSONO INTERVENIRE QUANDO LA FRODE SUPERA I 153 EURO…IL MINISTRO DIFENDE LA DELEGA FISCALE: “RIGUARDA TUTTI GLI ITALIANI, NON E’ UN FAVORE A BERLUSCONI”
L’articolo 19 bis del decreto attuativo della delega fiscale, ovvero il cosiddetto “salva-Berlusconi“?
Non è una norma pensata per salvare l’ex Cavaliere, ma riguarda 60 milioni di italiani. Parola di Maria Elena Boschi: il ministro delle Riforme, quelle stesse riforme che il governo Renzi sta portando avanti grazie all’accordo stretto il 18 gennaio 2014 con Forza Italia e il suo leader che di quella norma sarebbe il primo e più illustre beneficiario, lo ha spiegato durante la trasmissione L’Arena, su Rai Uno, aggiungendo: “In Francia hanno una norma uguale, con una soglia più alta, non del 3% ma del 10% di non punibilità ”.
Ma le cose non stanno affatto così.
“Non credo che possiamo fare o non fare una norma, che riguarda 60 milioni di italiani, perchè c’entra o meno Berlusconi. Così si resta fermi agli ultimi 20 anni…”, ha detto il ministro, ospite del programma di Massimo Giletti sulla rete ammiraglia Rai, a proposito di quanto inizialmente previsto sull’evasione fiscale dal decreto del governo poi rinviato.
“La norma — precisa il ministro — non è a favore di Berlusconi, ma riguarda tutti. Come ha detto Renzi, il 20 febbraio riaffronteremo il tema. Ma che non sia una norma per Berlusconi lo dimostra il fatto che in Francia hanno una norma uguale, con una soglia più alta, non del 3% ma del 10% di non punibilità dell’evasione fiscale ai fini penali”.
La Boschi, tuttavia, non la dice tutta.
Perchè il Code gènèral des impà’ts prevede una doppia soglia: una, sì, del 10% ma anche una molto più bassa: 153 euro.
Oltre la quale l’evasione è considerata reato.
“Chiunque si sia fraudolentemente sottratto o abbia tentato di sottrarsi al pagamento totale o parziale delle imposte previste in questo codice — recita l’articolo 1.741 nella formulazione entrata in vigore nel 2013 — sia che abbia volontariamente omesso di presentare la dichiarazione nei tempi prescritti, o abbia deliberatamente nascosto parte degli importi soggetti a imposta, sia che abbia organizzato la propria insolvenza o abbia ostacolato in altri modi la riscossione, o abbia messo in atto qualsiasi altro tipo di condotta fraudolenta, è passibile, indipendentemente dalle sanzioni fiscali applicabili, di una multa di 500.000 euro e del carcere per cinque anni. (…) Questa disposizione si applica nel caso in cui l’occultamento superi un decimo della base imponibile o la cifra di 153 euro“.
Quindi, in base alla legge d’oltralpe (un testo nato per escludere il penale per le microevasioni), il fisco è autorizzato a perseguire penalmente chiunque evada più di 153 euro: sta all’Agenzia delle entrate segnalare alla magistratura quali evasioni perseguire.
Ovviamente quelle milionarie finiscono automaticamente sotto la lente d’ingrandimento della Giustizia.
Un’interpretazione confermata da varie prese di posizione dell’Ordine degli avvocati di Parigi (“L’occultamento volontario al fisco di tutti i redditi superiori ai 153 euro è punito dall’articolo 1.741 del Code gènèral des impà’ts con cinque anni di prigione”), dalla lettura che il governo francese dà sul proprio sito degli “Elementi costitutivi del reato di frode fiscale” e dalla risposta che l’esecutivo transalpino forniva ad un’interrogazione parlamentare con la quale il socialista Girard Joel chiedeva di alzare la soglia perchè “troppo bassa”: “L’articolo 1741 del Codice generale delle imposte prevede una soglia di 153 euro. Questo limite è stato fissato durante lo sviluppo del testo, ormai molto vecchio. Tuttavia l’impegno a perseguire penalmente l’evasione fiscale è solitamente riservato per le frodi più gravi, per le quali è stata scartata la buona fede del contribuente. Tuttavia, è in corso una riflessione sulla necessità di cambiare sul testo”.
Ma il testo, con la soglia dei 153 euro, non è stato mai modificato.
Marco Pasciuti
(da “il Fatto Quotidiano“)
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