SAN CASCIANO, L’ALTRA CAPALBIO: ESPERIENZA DI ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE
“puliAMO SAN CASCIANO”: I PROFUGHI DIVENTANO GLI ANGELI DEL DECORO URBANO
C’è da arrossire, e non per il sole, e anche provare un po’ di vergogna di fronte a un dibattito “salottiero” che trasforma il dramma vissuto da migliaia, milioni, di esseri umani in fuga dall’inferno di guerre, sfruttamento, disastri ambientali, in una sorta di gossip che ha il suo epicentro nell’agorà spiaggiata di Capalbio.
Le interviste a politici, intellettuali, presenzialisti mediatici che affollano “l’ultima spiaggia” sono espressione di un provincialismo ammantato di cultura.
Capalbio fa notizia, purtroppo.
Mentre non hanno lo stesso eco mediatico esperienze di segno opposto che pure vivono a pochi chilometri dal centro vacanziero capalbiese.
Ma per chi, come noi di Oxfam, crede che occorra una narrazione alternativa, un nuovo vocabolario politico e culturale dell’inclusione, capace di smontare il vocabolario della paura, quello dell’ “invasione dei migranti”, del “ci rubano il lavoro e insidiano le donne”, per chi crede che è importante far emergere storie di accoglienza concreta, di un fruttuoso rapporto tra volontariato ed enti locali, allora c’è da parlare dell’altra Toscana, quella che include e vede nelle diversità una ricchezza e non una minaccia.
È la storia di trenta migranti ospitati da Oxfam, che hanno raccolto 150 chilogrammi di spazzatura in una trentina di sacchi, avviando un percorso di integrazione con San Casciano in Val di Pesa.
Trenta migranti che hanno dato vita ad una task force per il decoro urbano, e che hanno trasformato l’ex Hotel Mary, dove soggiornano, nel centro propulsivo del loro impegno civico. Un impegno che li ha visti lavorare fianco a fianco con alcune associazioni locali e il gruppo scout, ripulendo ogni angolo del piazzone e dell’area sottostante la terrazza dei giardini di piazza della Repubblica.
Imballaggi e confezioni di plastica, bottiglie di vetro, cartacce e una sedia impagliata: gli angeli del decoro urbano – come racconta un bel reportage del “Redattore sociale” – impegnati nell’ambito di “PuliAmo San Casciano”, la campagna promossa dal Comune inserita nel progetto internazionale Let’s Clean Europe – hanno trovato di tutto nei luoghi circostanti i giardini pubblici.
Ma, oltre ai rifiuti, tra le vie, le piazze e le aree verdi che si estendono tra le mura medievali e il campo sportivo di San Casciano, tra il Piazzone e viale Garibaldi, gli angeli spazzini, volontari di ogni età e provenienza culturale, hanno trovato anche l’occasione di conoscersi e avviare un percorso di integrazione.
“PuliAmo San Casciano” è di fatto una delle tante iniziative pubbliche che vede coinvolti i migranti come volontari, impegnati in lavori e attività socialmente utili.
Ecco: “PuliAmo San Casciano” non ha conquistato le prime pagine dei quotidiani.
Ma vale molto di più di qualche titolo ad effetto.
Gli angeli spazzini raccontano di un “Nuovo Inizio” positivo. Lasciando ad altri “l’ultima spiaggia”.
(da agenzie)
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