SARDEGNA, DA ZONA BIANCA A ZONA ROSSA IN POCO PIU’ DI UN MESE
COME APRI, IL PROBLEMA RISORGE, ORA CON RT A 1,54 HA IL DATO PIU’ ALTO IN ITALIA
-Da zona bianca a rossa in poco più di un mese. Era lunedì 1° marzo quando la Sardegna veniva decretata area a basso rischio con conseguente allentamento delle restrizioni. In una ventina di giorni è passata in zona arancione per finire, dopo più o meno gli stessi giorni, in fascia rossa. Ma cosa è successo in questi 40 giorni?
L’indice Rt
A spedire la Sardegna in zona rossa da lunedì 12 aprile è l’indice Rt (numero che indica quante persone vengono contagiate da una sola persona, in media e in un certo arco di tempo, ndr) rilevato dal monitoraggio Istituto Superiore di Sanità-Ministero della Salute. Nell’isola è attualmente pari a 1,54, il dato più alto d’Italia e ben al di sopra della soglia di 1,25, con cui scatta la zona rossa. Gli altri indicatori non superano le soglie di rischio, alcuni però, come la pressione negli ospedali, stanno crescendo.
Contagi e decessi
In Sardegna sono 380 i nuovi casi Covid registrati secondo il bollettino del 9 aprile. Nella tabella si fa riferimento ad altri 4 morti. Nelle ultime 24 ore sono stati fatti 7.955 i test in più. Il tasso di positività è del 4,7%. I pazienti attualmente ricoverati in ospedale sono 321 (+19), 50 (+1) quelli in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 16.078, 138 quelle in più guarite. Dei 48.315 casi positivi complessivamente accertati, 12.284 (+87) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 7.415 (+84) nel Sud Sardegna, 4.147 (+21) a Oristano, 9.562 (+104) a Nuoro, 14.907 (+84) a Sassari.
Cosa non ha funzionato
Gli esperti concordano nel dire che il “tesoretto” si è presto esaurito a causa dei comportamenti scorretti tenuti dai singoli cittadini, con ritorno ad assembramenti nei locali pubblici e al poco rispetto del distanziamento sociale.
Così i contagi hanno ripreso a correre, i posti letto sono tornati a riempirsi sia in area medica che in terapia intensiva e si è registrata un’altalena del tasso di positività. Ad essere colpiti soprattutto i piccoli Comuni: con il passare dei giorni molti sindaci si sono visti costretti a firmare ordinanze con le quali hanno introdotto la zona rossa. Attualmente sono 16 le località sarde in lockdown.
Le difficoltà della campagna vaccinale
Dal report quotidiano della struttura commissariale datato 9 aprile, nonostante il recente aumento del ritmo delle vaccinazioni, la Sardegna risulta ancora agli ultimi posti per numero di dosi inoculate rispetto a quelle ricevute: 289.797 su 402.820 consegnate, quindi il 71,9%. Dietro all’isola solo Puglia e Calabria. Questa la distribuzione per fasce di età: 79.371 somministrazioni agli over 80, 17.923 agli over 90, 25.094 per la fascia 70-79 anni, 35.659 ai 60-69enni, 52.404 ai 50-59enni, 38.942 ai 40-49enni, 26.851 ai 30-39enni, 13.278 ai 20-29enni, 271 a chi ha tra 16 e 19 anni.
Cosa succede adesso
Da lunedì 12 aprile, sull’isola spostamenti consentiti solo per lavoro, salute o necessità; chiusi tutti i negozi al dettaglio, tranne i rivenditori di generi alimentari, le farmacie, le parafarmacie, i tabaccai, le edicole. Sono aperti anche lavanderie, ferramenta, ottici, fiorai, librerie, cartolerie, informatica, negozi di abbigliamento per bambini e di giocattoli, profumerie, pompe funebri, distributori automatici. Stop anche a parrucchieri ed estetisti, mentre è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande. Confermato, infine, il coprifuoco dalle 22.
“Purtroppo paghiamo una diffusione virale che ha camminato sulle gambe delle persone, non dobbiamo nasconderci dietro un dito, alcuni atteggiamenti non sono stati propriamente responsabili”. Così il governatore della Sardegna Christian Solinas sul passaggio dell’isola, a margine dell’inaugurazione di un hub per la vaccinazione a Quartu Sant’Elena, terza città della Sardegna al confine con Cagliari.
(da agenzie)
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