TRAGHETTO, I MORTI SONO 10, MA QUALCOSA NON QUADRA: I DISPERSI SAREBBERO 38
ARMATORE E COMANDANTE INDAGATI PER OMICIDIO COLPOSO… LA LISTA DI BORDO NON CORRISPONDE AL NUMERO DEI PASSEGGERI SALVATI
Dopo 40 ore in balia delle onde altissime, del gelo, del fumo e delle fiamme che hanno avvolto il traghetto Norman Atlantic in viaggio dalla Grecia all’Italia, di certo al momento ci sono due numeri: i naufraghi messi in salvo, che sono 427 e quello degli italiani salvi, che sono 44 italiani (di cui 22 passeggeri).
Il numero dei morti sembra purtroppo destinato a salire: con il recupero di altri due corpi, se ne contano 10.
In serata si apprende che il comandante Argilio Giacomazzi, e l’armatore della nave, Carlo Visentini, sono stati iscritti nel registro degli indagati per i reati di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose.
E rimane il giallo se la nave trasportasse altre persone che non risultano nella lista dei passeggeri.
Che certamente dovevano esservi: già stamattina due clandestini afghani sono comparsi nel gruppo dei 49 naufraghi giunti al porto di Bari su un mercantile.
Per questo oggi, mentre il settimanale greco To Vima, considerato tra i più autorevoli, ha diffuso il numero di 38 dispersi, il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, si è affrettato a precisare che «fare le previsioni sul numero dei dispersi, l’abbiamo detto anche al ministro greco, ci sembra assolutamente prematuro. I numeri sono ballerini».
Sulla Norman Atlantic – ha spiegato il ministro – sono state salvate 427 persone (tra cui 56 membri dell’equipaggio), otto sono i morti (in serata sono stati però trovati altri due corpo ndr), per un totale di 435.
Sulla lista d’imbarco però i passeggeri erano 478, ma alcuni dei nomi delle persone salvate non figuravano su quella lista.
Dunque il «porto d’imbarco dovrà ora verificare la corrispondenza delle liste» anche perchè, durante il tragitto, il traghetto aveva effettuato uno scalo nel corso del quale alcuni passeggeri potrebbero essere scesi.
E mentre tre procure, Bari, Brindisi e Lecce indagano su quanto avvenuto, la nave Norman Atlantic è stata posta sotto sequestro.
«La magistratura albanese e quella italiana – ha spiegato in serata il ministero dei Trasporti – sono in contatto per decidere in quale porto verrà rimorchiata».
L’ammiraglio Nicola Carlone, della Guardia Costiera, poco prima aveva chiarito che «la nave era perfettamente efficiente, rispondeva a tutti i requisiti»: durante l’ ispezione il 19 dicembre a Patrasso erano state riscontrate 6 deficienze, di cui 2 immediatamente risolte e comunque «senza rilevanza» nell’incendio.
Per le altre 4 era stata prescritta la soluzione in 14 giorni, ma comunque «l’autorizzazione ottenuta per partire significa che rispondeva a tutti i requisiti».
(da “La Stampa”)
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