TRIVELLE, SI RICAMBIA PER LA TERZA VOLTA: ORA I GRILLINI ANNUNCIANO LO STOP AI PERMESSI NELLO IONIO
QUELLO CHE NON POTEVANO FARE IERI, OGGI SCOPRONO CHE SI PUO’ FARE
Pronto un emendamento del ministero dello Sviluppo economico per fermare le trivelle nello Jonio. Lo ha annunciato il Mise in una nota.
La proposta, si legge, prevede per un “termine massimo di tre anni”, la sospensione dei “permessi di prospezione e di ricerca già rilasciati, nonchè i procedimenti per il rilascio di nuovi permessi di prospezione o di ricerca o di coltivazione di idrocarburi. Grazie a tale moratoria, sarà impedito il rilascio di circa 36 titoli attualmente pendenti, compresi i tre permessi rilasciati nel mar Ionio”.
Nella proposta di modifica al dl Semplicazioni si legge “le attività upstream non rivestono carattere strategico e di pubblica utilità , urgenza e indifferibilità “.
Nella nota si precisa: “L’introduzione del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (Ptesai), strumento già in programma da tempo, e la rideterminazione di alcuni canoni concessori. Il Piano andrà definito e pienamente condiviso con Regioni, Province ed Enti Locali e individuerà le aree idonee alla pianificazione e allo svolgimento delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi sul territorio nazionale e quelle non idonee a tali attività . Questo per assicurare la piena sostenibilità ambientale, sociale ed economica del territorio nazionale e per accompagnare la transizione del sistema energetico nazionale alla decarbonizzazione”.
Infine l’emendamento prevede, “a tutela di tutte le parti in causa che, fino all’approvazione del Ptesai, con un termine massimo di tre anni, saranno sospesi i permessi di prospezione e di ricerca già rilasciati, nonchè i procedimenti per il rilascio di nuovi permessi di prospezione o di ricerca o di coltivazione di idrocarburi. Grazie a tale moratoria, sarà impedito il rilascio di circa 36 titoli attualmente pendenti compresi i tre permessi rilasciati nel mar Ionio”.
La discussione si svolgerà nei prossimi giorni in Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavori Pubblici, Comunicazioni.
(da agenzie)
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