TRUMP ASCOLTI IL NOBILE DISCORSO DELLA CONCESSIONE DI BUSH A OBAMA: SERVE QUELLA DIGNITA’
“INDIPENDENTEMENTE DA COME HANNO VOTATO, I CITTADINI AMERICANI POSSONO ESSERE ORGOGLIOSI DELLA STORIA CHE E’ STATA SCRITTA QUI IERI”
Le parole sono importanti, lo sappiamo. “Le elezioni non sono finite, da lunedì inizia la battaglia legale” non è una semplice minaccia ma il messaggio del presidente degli Stati Uniti a pochi minuti dall’elezione del suo sfidante Joe Biden.
L’America è abituata alle affermazioni roboanti dell’attuale inquilino della Casa Bianca, ma sentir contestato lo stesso fondamento della democrazia elettiva fa un certo effetto.
Il repertorio di Donald Trump presentato negli ultimi quattro anni è ampio. Il presidente ha preso frontalmente di mira l’amministrazione federale, apparati militari e di sicurezza, tribunali, organi di informazione, esperti della sanità , oltre all’opposizione politica, strizzando l’occhio anche a gruppi di estrema destra e formazioni razziste.
Dodici anni fa, una mattina di novembre, il presidente George W. Bush si avviò a passo deciso verso il microfono nel giardino della Casa Bianca e concesse la vittoria a Barack Obama.
E’ vero che George W. Bush aveva completato il suo secondo quadriennio presidenziale e non era quindi coinvolto personalmente nella campagna elettorale — a Obama si opponeva il repubblicano John McCain.
Tuttavia, riascoltando le parole della “concessione” della vittoria al candidato dello schieramento avversario, oggi si resta impressionati dalla dignità , dal rispetto e dal senso delle istituzioni che emergono fortissimi dal presidente conservatore texano, pur così lontano dal neo-eletto senatore di colore dell’Illinois.
In tre minuti e cinquanta secondi, con un intervento asciutto e toccante Bush jr. assicurò completa collaborazione nella transizione, esaltò la vitalità della democrazia americana e andò dritto al punto, perchè per la prima volta nella storia degli Stati Uniti un nero era stato eletto alla presidenza: “Indipendentemente da come hanno votato, i cittadini americani possono essere orgogliosi della storia che è stata scritta qui ieri”. Andremo avanti come una Nazione, scandì solennemente, e una cosa non cambierà , il nostro impegno a proteggere il popolo americano.
In queste ore si accavallano le voci circa prese di distanza di autorevoli esponenti repubblicani rispetto all’arroccamento presidenziale. Alcuni consiglieri starebbero cercando di convincere il presidente a rinunciare a una linea di contrapposizione frontale, dagli esiti incerti e rischiosi.
Inquietano le immagini di sostenitori di Trump, armati di mitragliatori come se scendessero dagli elicotteri di Apocalipse now.
In attesa degli sviluppi, sarebbe bello se qualcuno mostrasse al presidente Trump la registrazione di quel magistrale messaggio di Bush jr. di dodici anni fa. Non gli farà certo cambiare idea o tono, ma forse gli farà riconoscere che alle sue spalle c’è una gloriosa tradizione di statisti ispirati da alto senso di responsabilità verso la comunità nazionale.
(da “Huffingtonpost”)
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