TRUMP LICENZIA IL DIRETTORE DELL’FBI PERCHE’ STAVA INDAGANDO SUL RUSSIAGATE
SEMPRE PIU’ DELIRANTE: “DEVE OBBEDIRE AL GOVERNO”
Con una decisione a sorpresa Donald Trump ha rimosso il direttore dell’Fbi, James Comey, che stava indagando sui rapporti tra lo staff del presidente e la Russia.
La decisione è stata annunciata con un comunicato della Casa Bianca, motivandola con la necessità di “ricostruire la fiducia nella più importante agenzia di sicurezza del Paese”.
“Questa giornata – prosegue il comunicato – segna un nuovo inizio per il gioiello della corona dei nostri apparati giudiziari. La ricerca di un nuovo direttore comincerà immediatamente”.
Pochi giorni fa Comey aveva testimoniato davanti alla commissione di Capitol Hill proprio sulle possibili relazioni tra il comitato elettorale che ha gestito la campagna di Trump e il governo di Mosca.
Il senatore Ron Wyden ha definito “oltraggiosa” la decisione e i democratici hanno subito chiesto che l’indagine sul Russiagate venga affidata a un procuratore indipendente.
Ma la Casa Bianca ha fatto sapere che la rimozione è stata consigliata dal ministro della Giusizia Jeff Sessions, secondo il quale il direttore dell’Fbi “deve essere qualcuno che segue fedelmente le regole e i principi” del dipartimento della Giustizia, qualcuno che “dà il giusto esempio” a chi deve far rispettare la legge.
La tempistica però fa sospettare un legame tra la decisione e l’intensificarsi degli accertamenti sulle possibili relazioni tra gli uomini del presidente e Mosca.
Nella lettera a Comey il capo della Casa Bianca ha scritto: “Pur apprezzando il fatto che per tre volte sono stato informato di non essere sotto inchiesta, condivido il giudizio del procuratore generale Sessions sulla sua inadeguatezza a dirigere l’agenzia”.
Sessions però è stato duramente contestato nelle scorse settimane dai democratici per la condotta del Russiagate, tanto da spingerlo ad astenersi dalle audizioni.
E pochi giorni fa, l’indagine si è arricchita di nuove testimonianze. Trump era stato messo in guardia persino dall’ex presidente Barack Obama sulla possibilità che Michael Flynn potesse essere ricattato per i suoi rapporti internazionali, ma nonostante questo lo aveva nominato alla carica di consigliere per la sicurezza nazionale.
E Flynn incontrò subito dopo le elezioni ma prima della nomina l’ambasciatore russo insieme a Jared Kushner, genero del presidente e forse il suo più stretto collaboratore.
Comey, 56 anni, era stato nominato nel 2013 da Obama. Il suo mandato scadeva nel 2023.
(da agenzie)
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