TRUMP PENSA CHE L’UCRAINA SIA UNA QUESTIONE SOLO EUROPEA. SI SBAGLIA DI GROSSO: PUTIN VEDE L’OCCIDENTE NEL SUO COMPLESSO COME NEMICO, PRETENDE UNA SFERA D’INFLUENZA SUL TERRITORIO DELLA NATO E STA RISCRIVENDO IL DIRITTO INTERNAZIONALE CON I SUOI ALLEATI: CINA, IRAN E COREA DEL NORD
L’EUROPA PRENDA ATTO: GLI USA NON SONO PIÙ ALLEATI, MA FANNO IL GIOCO DELLE AUTOCRAZIE
Per capire quale sia il piano dell’Amministrazione Trump per l’Europa, conviene
prestare attenzione a ciò che viene detto sull’Ucraina – e leggere tra le righe.
«Abbiamo chiuso con il finanziamento del business della guerra in Ucraina. Vogliamo arrivare a un accordo pacifico su questa faccenda», ha dichiarato domenica alla Fox News il vicepresidente JD Vance.
«Gli americani sono stufi di continuare a mandare i propri soldi,
i propri dollari delle tasse in questo conflitto; ma se gli europei vogliono farsi avanti e comprare effettivamente le armi dai produttori americani, per noi va bene, però non lo finanzieremo più di tasca nostra», ha proseguito Vance.
«Quello che abbiamo detto agli europei è semplicemente: prima di tutto, questo avviene nel vostro giardino, è dietro casa vostra, dovete farvi avanti e assumere un ruolo più grande […], e se ci tenete davvero tanto a questo conflitto dovreste essere disposti a
giocare un ruolo più diretto e sostanziale nel finanziarlo voi stessi», ha concluso.Prima di tradurre le sue affermazioni, è essenziale chiarire alcuni punti fondamentali.
Primo. Non esiste alcun «business della guerra in Ucraina». Si tratta di una guerra di aggressione russa ingiustificata, su larga scala, in palese violazione del diritto internazionale. L’Ucraina è la vittima, e la Russia è l’aggressore riconosciuto a livello internazionale. Punto.
L’unico a trasformare la guerra in un’opportunità di affari sono gli Stati Uniti. Hanno abbandonato una politica estera basata sui valori per abbracciarne una transazionale e, di conseguenza, hanno smesso di sostenere un partner.
Hanno iniziato a vendere armi agli alleati europei perché le donassero all’Ucraina. Stanno chiedendo accesso ai minerali ucraini in cambio di nulla. Stanno offrendo territori ucraini e zone economiche marittime in cambio di una normalizzazione
dei rapporti con la Russia e di maggiori scambi commerciali.
Secondo. L’Europa non è coinvolta perché tiene tanto alla guerra. Per dirla con le parole di Daniel Hannan (ex membro del Parlamento europeo): «Sosteniamo l’Ucraina perché è la parte offesa. Le mandiamo armi perché è stata attaccata senza provocazione da un vicino al quale non rappresentava alcuna minaccia.
Addestriamo i suoi soldati perché, quando l’Ucraina accettò di
consegnare il proprio arsenale nucleare nel 1994, lo fece in cambio di una promessa esplicita che la sua indipendenza sarebbe stata rispettata entro i confini esistenti – promessa garantita da Regno Unito, Stati Uniti e (mai dimenticarlo) Russia».
L’Europa si batte per principi che la Russia ha gravemente violato e che gli Stati Uniti hanno clamorosamente tradito.
Terzo. La guerra non è dietro casa dell’Europa, né nel suo
giardino. La guerra in Ucraina è solo parte di un confronto molto più ampio. Gli obiettivi strategici della Russia vanno ben oltre l’Ucraina.
Mosca vede l’Occidente come nemico, pretende una sfera d’influenza su parti del territorio Nato. Sta cercando di riscrivere il diritto internazionale e di minare la supremazia occidentale nel mondo con l’appoggio di Cina, Iran e Corea del Nord
Sta già conducendo una guerra ibrida in Europa e negli Stati
Uniti. È una guerra dalle ripercussioni globali, che coinvolge più di sessanta paesi e che desta enorme preoccupazione, in modo simile al periodo precedente la Seconda guerra mondiale.
L’ex presidente americano Joe Biden ha definito il conflitto una lotta decisiva tra democrazia e autoritarismo, collocando l’Ucraina in prima linea nella difesa dei valori democratici. «Quando la Russia invase, non era solo l’Ucraina a essere messa alla prova. Era il mondo intero. L’Europa era messa alla prova.
L’America era messa alla prova. La Nato era messa alla prova. Tutte le democrazie erano messe alla prova. E le domande che ci siamo trovati davanti erano semplici ma profonde», ha dichiarato Biden.
L’inquadramento di Vance della guerra come problema europeo contrasta nettamente con le realtà globali.
Quarto. I contribuenti europei non sono più desiderosi di finanziare guerre rispetto agli americani. Ma sostenere l’Ucraina
non è meno essenziale che finanziare la difesa nazionale, la sicurezza interna, le forze dell’ordine, la gestione delle emergenze, la protezione civile, la salute pubblica, la biosicurezza, la cybersicurezza o la protezione delle infrastrutture.
Lo facciamo perché non investire in nessuna di queste aree – Ucraina compresa – comporterebbe perdite catastrofiche di vite umane, collasso economico e instabilità politica. Non è
questione di scelta o di gradimento dei contribuenti. L’Europa sostiene l’Ucraina perché è l’unica scelta intelligente di fronte a una minaccia chiara e immediata.
Detto ciò, diverse analisi dimostrano che gran parte degli aiuti militari statunitensi all’Ucraina sono rimasti all’interno dell’economia americana, creando posti di lavoro, potenziando la base industriale della difesa, rafforzando la catena di approvvigionamento e rinnovando gli arsenali statunitensi con
sistemi moderni.
Le stime indicano che tra il sessanta e il novanta per cento dei fondi sono stati utilizzati a livello domestico, rafforzando sia la sicurezza sia l’economia degli Stati Uniti. La decisione americana di smettere di finanziare l’Ucraina equivale, di fatto, a smettere di finanziare la propria sicurezza nazionale. È semplicemente stupido.
Infine. L’Europa non sta finanziando l’Ucraina. Sta finanziando
sicurezza e stabilità. Quando i leader europei chiedono a Trump di difendere gli interessi ucraini nei prossimi colloqui con Putin, sottolineano che si tratta di «interessi vitali di sicurezza dell’Ucraina e dell’Europa». Diritto internazionale. Ripristino della pace. Stabilità globale. Ordine mondiale basato sulle regole. Sicurezza e stabilità. Difesa nazionale. Valori condivisi. Il mancato sostegno a uno di questi aspetti avrebbe ripercussioni
Quest’ultima protegge il territorio della Nato – adempiendo al compito dell’Alleanza – da quasi quattro anni. È riconosciuto da tutti che la Russia non si fermerà ai confini occidentali dell’Ucraina.
L’Europa ha lentamente compreso di rischiare un conflitto su vasta scala con la Russia entro il 2029-30. Le preoccupazioni
L’Amministrazione Trump vuole che l’Europa gestisca da sola la Russia, mentre gli Stati Uniti si concentrano sul confronto con la Cina. Project 2025 lo dice chiaramente: «Gli alleati degli Stati Uniti devono fare la loro parte non solo nell’affrontare la Cina,ma anche nell’affrontare le minacce di Russia, Iran e Corea del Nord».
Sottolinea che la Nato deve essere trasformata in modo che i suoi «alleati siano in grado di schierare la grande maggioranza delle forze convenzionali necessarie a dissuadere la Russia, facendo affidamento sugli Stati Uniti principalmente per la deterrenza nucleare» e altre capacità selezionate, riducendo così «la presenza militare statunitense in Europa».
Gli Stati Uniti non vogliono impegnarsi a combattere guerre in Europa, ma vogliono invece che l’Europa si impegni a combattere guerre nell’area Indo-Pacifico.
Quando gli Stati Uniti smettono di finanziare l’Ucraina, smettono essenzialmente di finanziare la sicurezza europea. Voltano le spalle al loro impegno Nato e tradiscono vergognosamente le migliaia di vittime europee cadute nelle operazioni guidate dagli Stati Uniti
Sebbene il presidente Trump abbia riaffermato l’impegno degli Stati Uniti all’Articolo 5 della Nato durante il vertice dell’Aia, l’insieme delle dichiarazioni e delle azioni della sua Amministrazione dipinge un quadro molto diverso.
Dopotutto, Trump ha minacciato gli alleati con conquiste territoriali attraverso la forza militare, annessioni, ha iniziato una guerra commerciale e ha progressivamente allineato la sua politica estera a quella della Russia. Il presidente vede l’Union Europea, che rappresenta la maggior parte degli alleati europei degli Stati Uniti, come «il peggiore dei nostri cosiddetti nemici». A suo dire, l’Unione europea «è stata creata per fregare gli Stati Uniti».
In più, Trump sta offrendo alla Russia concessioni generose ancora prima che i negoziati abbiano inizio. Sta facendo concessioni a scapito della sicurezza europea senza invitare gli alleati americani al tavolo
La sicurezza europea non può più basarsi sulla speranza che gli Stati Uniti rispettino il loro impegno Nato quando tutti i segnali indicano il contrario. Il presidente Trump e la sua Amministrazione hanno dimostrato ripetutamente di non essere affidabili.
L’impegno degli Stati Uniti deve essere messo alla prova. L’Europa deve invocare l’Articolo 5 della Nato a causa della guerra ibrida condotta dalla Russia. Poiché le aggressioni russe sono documentate, una decisione americana di rifiutare l’Articolo 5 ci dirà tutto ciò che dobbiamo sapere.
È, dopotutto, molto meglio sapere oggi che gli Stati Uniti non interverranno piuttosto che scoprirlo il giorno in cui inizierà la guerra. Questa consapevolezza permetterà soluzioni alternative – come la Coalizione dei Paesi Affini che ho recentemente suggerito – quando sarà ancora rilevante.
Se la Nato è diventata un ostacolo, impedendo di fatto qualsiasi dibattito su una nuova e credibile alleanza militare, è cruciale trarre questa conclusione, poiché ciò innescherebbe un processo di cui abbiamo urgentemente bisogno.
L’Europa deve sapere. Non sperare. Deve agire. Non attendere. L’Europa deve considerare gli Stati Uniti come parte del problema e l’Ucraina come parte della soluzione. Ha urgente bisogno di formare una Coalizione di Paesi Affini europei.
Hans Petter Midttun
per linkiesta
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