ULTIMO GIORNO, SONDAGGIO IPSOS: FDI 25,1%, PD 20,5%, M5S 14,5%, LEGA 12,5%, FORZA ITALIA 8%, AZIONE-ITALIA VIVA 6,7%, , VERDI-SINISTRA 3,4%, ITALEXIT 3%
LE TENDENZE: FDI SALE A SCAPITO DI LEGA E FORZA ITALIA, IL M5S A DANNO DEL PD
Ultimi sondaggi prima del silenzio demoscopico previsto dalla legge nei quindici giorni antecedenti al voto. L’effetto polarizzante sul quale Enrico Letta ha puntato nelle ultime settimane non sta dando effetti. E se li da, sono negativi per il Pd che, secondo l’ultimo sondaggio Ipsos a cura di Nando Pagnoncelli pubblicato dal Corriere della Sera, dal 23 cala al 20,5%, perdendo in soli sette giorni ben due punti e mezzo, sempre più vicino alla soglia psicologica del venti per cento.
Un calo che va tutto a vantaggio delle forze politiche più prossime ai dem: a sinistra il Movimento 5 Stelle, che sale ancora toccando quota 14,5%, un punto guadagnato rispetto a fine agosto. Al centro la lista Calenda-Renzi che raggiunge il 6,7% conquistando quasi due punti nell’ultima settimana.
Continuano a redistribuirsi le preferenze anche all’interno dell’alleanza di centrodestra, dove secondo Pagnoncelli Fratelli d’Italia continua a guadagnare voti a danno della Lega. Il Carroccio infatti perde ancora terreno, al 12,5%, mentre il partito guidato da Giorgia Meloni risulta essere sostenuto da più di un italiano su quattro, toccando quota 25,1%. In calo Forza Italia, con i berlusconiani all’8%, in discesa di un punto. Se il trend dovesse essere confermato, presto potrebbero essere tallonati dai centristi di Calenda.
Perdono quasi un punto gli alleati del Pd di Sinistra Italiana-Verdi, che riescono a mantenersi al di sopra della soglia di sbarramento con un 3,4%.
Non dovrebbe riuscire ad entrare in Parlamento – questo per quanto riguarda i collegi plurinominali – +Europa di Emma Bonino, che non va oltre il 2,5%.
Stesso destino per Luigi Di Maio e il suo Impegno Civico, con un fragile 0,8%. Stabile al 3% Paragone con Italexit. Mentre la “quarta gamba” del centrodestra, cioè Noi Moderati, è appena sopra il punto percentuale. Reduce dal comizio congiunto con il leader della sinistra francese Melenchon, Luigi De Magistris non riesce a sfondare: è stabile all’1%.
(da agenzie)
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