UN GOVERNO SOTTO RICATTO DELLA LEGA
TUTTI D’ACCORDO, HANNO VOLUTO SALVARE ALITALIA E REGALARNE LA PARTE BUONA A COLANINNO, BUTTANDO 4 MILIARDI …ORA CAI SCEGLIE FIUMICINO COME HUB E AIR FRANCE COME PARTNER E BOSSI MINACCIA “GRAVI CONSEGUENZE” SE NON SI OPTERA’ PER LO SCALO DI MALPENSA E PER LUFTHANSA… MA NON ERANO AMICI DELLA LEGA GLI IMPRENDITORI DEL NORD CHE HANNO CREATO CAI? …CON APPENA L’8% DEI VOTI LA LEGA DETTA LEGGE
La vicenda Alitalia, gestita male e conclusa peggio, ora rischia di creare ulteriori problemi al Governo. Pensavamo di aver assistito a quanto di più comico e tragico al tempo stesso potesse essere messo in scena, ma evidentemente ci sbagliavamo.
Il salvataggio di Alitalia è costato agli Italiani 4 miliardi di euro, una misura superiore all’intera ultima manovra a favore dei ceti meno abbienti programmata dal nostro Governo.
Abbiamo dovuto per settimane vedere immagini di scioperi selvaggi, di categorie privilegiate che rivendicavano diritti, di politici pronti a dividere la parte buona della Compagnia regalandola a una cordata dei maggiori imprenditori italiani, libera da debiti che invece sono stati messi a carico dei contribuenti, di concessioni di casse integrazioni quasi decennali.
Un insieme di favori incredibili per una Compagnia che avrebbe dovuto fallire almeno 5 anni fa e mantenuta in coma farmacologico a botte di miliardi di euro di flebo quotidiane.
Ora che Cai è subentrata e deve decidere quali aeroporti e quali linee programmare, si riapre il capitolo delle lotte intestine. Pare certa l’alleanza con Air France e la scelta di Roma Fiumicino come hub e a Milano si scatena la rivolta: vogliono Malpensa e un accordo con Lufthansa.
La politica torna ad essere arma di ricatto per interessi economici di qualche lobbie, centralista o federalista che sia. Invece che pensare all’interesse generale del Paese e contemperare le varie esigenze, al Nord si fa finta di dimenticare che fosse nota da mesi la scelta di Fiumicino e di Air France come partner, a Roma si difende lo scalo come l’ultima ridotta del Piave, con appelli del sindaco.
Nessuno si pone la domanda essenziale: dopo che avete voluto, tutti insieme, Pdl e Lega, salvare Alitalia per fini non certo patriottici, ora state a litigare?
Dopo aver fatto fare l’affare agli imprenditori di Cai che hanno goduto del vostro appoggio, ora negate loro la libertà di decidere dove farebbero più quattrini?
E ancora: la Lega si lamenta, ma come mai non lo se la prende con i molti grandi imprenditori del lombardo veneto che sono in Cai? Non sono anche loro padani?
Bossi minaccia conseguenze per il Governo, Berlusconi si incazza finalmente con la Lega, alla fine si metteranno d’accordo come sempre. Silvio ha già anticipato che Alitalia libererà gli slot su Malpensa e lo scalo potrà così trovare nuovi vettori per le rotte internazionali.
Due riflessioni però vanno fatte.
La prima è tecnica. Cai ha fatto l’affare anche perchè può godere, con la fusione con AirOne, del monopolio della tratta Roma-Milano e gestire e aumentare eventualmente i prezzi. Lo sapevano tutti, Lega compresa. Se fosse stata scelta Malpensa e Lufthansa sarebbe cambiato poco, la concorrenza sarebbe stata egualmente inesistente. Pertanto se qualcosa andava contestato era nel merito dell’accordo, troppo comodo il silenzio interessato.
Malpensa, che vede ridurre i voli settimanali Alitalia da 1.200 a 150, doveva attivarsi subito per acquisire gli slot liberati da Alitalia. Sulla base di un impegno preciso, si sarebbe subito aperta la possibilità di andare ad acquisire sul mercato soluzioni alternative.
Se Malpensa è così essenziale per l’economia del Nord pensate che non vi sarebbe stata la corsa di decine di altre vettori per sostituire i voli Alitalia? Oppure nell’accordo era previsto che Cai “murasse” gli slot per bloccare la concorrenza? Se questo fosse stato l’intento, altrettanto avrebbe fatto Lufthansa a favore della Malpensa e allora sarebbe andato bene se penalizzato fosse stato Fiumicino?
Che strana e squallida logica politica quella di giustificare un omicidio a seconda di chi sia ad affondare la lama del coltello nella schiena del contribuente italiano…
La seconda riflessione è politica: Castelli è arrivato a minacciare una crisi di Governo se non si sceglierà Malpensa, giorni fa Bossi e Calderoli hanno lanciato tuoni e fulmini se non si approverà il federalismo in Parlamento, i vertici della Lega tre giorni fa hanno detto no alla nomina di due nuovi ministri ( Fazio alla Salute e la Brambilla al Turismo) in quanto sarebbero competenze federaliste… Peccato che allora non abbiano fatto dimettere per coerenza il titolare del dicastero federalista dell’Agricoltura, l’esperto di radicchio trevigiano e finanziatore del parmigiano reggiano, il leghista Zaia. Tutti e tre sarebbero inutili nello stato federalista, ma Zaia va bene, Fazio e la Brambilla no. Ora spunta anche An che vuole un terzo posto per Urso… Ma vergognatevi…
Dalla Lega arrivano solo e sempre ricatti per rappresentare i propri interessi di bottega e di osteria, hanno l’8% di voti e hanno rotto i coglioni almeno al 90% degli italiani.
Il federalismo è una scatola vuota, si tradurrà solo in nuove tasse locali, è stato bocciato già una volta dagli italiani e lo sanno bene in via Bellerio che non serve a una mazza se la classe politica sarà sempre la stessa.
Certo è giusto eliminare gli sperperi, è giusto che al Sud i politici la finiscano di buttare i soldi dalla finestra, ma basterebbe essere onesti e seri a Roma e non permettere che vengano sperperati, tutto qua.
Ma se dobbiamo vedere come hanno operato nel “tagliare le leggi e gli sprechi” Calderoli e Balocchi, o come ha ridotto senza un euro di aumento le forze dell’ordine Maroni, o i favori che ha fatto Zaia a qualche lobbie agroeconomica, o l’arroganza congenita del Senatur, agli italiani onesti cui prospettano il federalismo non resterebbe che lanciarsi dal 15° piano del Pirellone.
Ben ha fatto Berlusconi ieri a incavolarsi, questo Governo ha anche buoni ministri non leghisti e non devono tutte le volte sentirsi impartire lezioni da qualche analfabeta politico.
Se a qualcuno non sta bene, restino col loro 8-9% a fare la guardia ai giardinetti affinchè nessun straniero si sieda sulle panchine padane. Si procurino una lenza e vadano a pescare ai bordi del Po inquinato dalle loro industrie. Magari con in tasca un’ampolla dell’acqua che sgorga dal Monviso, così ogni tanto tirano una sorsata non alcolica.
Prosit.
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