UN ITALIANO DI 59 ANNI TENTA DI AFFOGARE IL SUO CANE IN MARE CON UNA PIETRA AL COLLO: SALVATO DA UN PESCATORE
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Vincenzo Dalla Bella ha 59 anni, è residente a San Stino di Livenza, nella città metropolitana di Venezia, ed è stato condannato a 4 anni di reclusione per avere tentato di affogare il suo cane in mare.
L’uomo aveva adottato il quattro zampe in un canile del Friuli-Venezia Giulia, ma a un certo punto aveva deciso di sbarazzarsi di lui in maniera terribile: aveva legato al collo dell’animale un masso, per poi gettare il quattro zampe in mare. Il cane si chiama Max, ha tre anni ed è un Border Collie.
Per fortuna poco dopo un pescatore ha visto il cane in difficoltà , e con non poca fatica è riuscito a trarre in salvo l’animale, portandolo a bordo della sua imbarcazione. Lo ha tirato su con la corda e il masso appeso al collo, riconducendolo poi a riva. Il pescatore Martin Azzini poco prima del salvataggio aveva visto un uomo che fissava l’acqua e il cane, e quando gli aveva chiesto spiegazioni lui aveva risposto che il cane non era suo.
Peccato che i vigili di Caorle, vicino Venezia, abbiano fatto una ricerca sul microchip scoprendo che il cagnolino era intestato proprio a quell’uomo sul pontile. Il proprietario è stato indagato per tentata uccisione del suo cane, e nella sentenza di primo grado il pm ha contestato all’imputato di aver compiuto con crudeltà atti idonei a cagionare la morte del proprio cane. La sentenza è stata emessa a fine febbraio, e il tentato annegamento risale alla fine del 2020.
Il giudice ha condannato l’imputato a quattro mesi di reclusione, ha disposto la confisca del cagnolino e ne ha autorizzato l’immediato affido. Max è stato portato al canile Enpa di Ponzano Veneto, e adesso è alla ricerca di una famiglia per sempre. «È ancora spaventato, ma sta bene e gli educatori Enpa lo seguiranno nell’affidamento alla sua futura famiglia – dice Giusy D’Angelo di Enpa -: il quattro zampe è pronto per essere adottato e cambiare finalmente la sua vita».
(da agenzie)
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