UN NUOVO PARTITO A SINISTRA DI RENZI? PER I SONDAGGISTI OGGI VALE UN 10%
SE FOSSE GUIDATO DA LANDINI POTREBBE ANCHE ANDARE OLTRE… SONDAGGIO DATAMEDIA: PD 38%, M5S 17,5%, FORZA ITALIA 13%, LEGA 11,2%, SEL 3,9%, FDI 3,3%, NCD 2,5%
I sondaggisti sono concordi, la minoranza dem vale già il 10 per cento.
È il Tempo a provare a quantificare il peso della corrente di sinistra del Partito Democratico.
“C’è una parte della popolazione di sinistra, a cui Matteo Renzi non piace, che se i dissidenti fondassero un nuovo partito li voterebbe” spiega Renato Mannheimer dell’Ispo. Questo ipotetico partito da noi viene stimato intorno al 10 per cento”.
Antonio Noto di Ipr Marketing è convinto che la minoranza dem, unita a Sel, possa “conquistare quell’elettorato storico del Pd che adesso è in grande fermento” e raggiungere il 9 per cento.
Per Luigi Crespi determinante sarebbe però la scelta del leader, con Maurizio Landini capace di dare un valore aggiunto e portare il raggruppamento di sinistra a “un risultato a due cifre, intorno alle percentuali che raggiunse Rifondazione Comunista”.
Più cauta Alessandra Ghisleri di Euromedia Research, secondo cui “è troppo presto per ragionamenti di questo tipo”, bisogna aspettare di capire come si evolverà la situazione interna al Pd.
Il Tempo pubblica poi il sondaggio settimanale di Datamedia Ricerche, che conferma il trend delle ultime settimane.
Lega in corsia di sorpasso su Forza Italia in frenata, tenuta del Pd, flessione di M5S.
Nel dettaglio, nella maggioranza il Pd resta stabile al 38%, così come Ncd che resta fermo al 2,5%.
Fra le opposizioni, la Lega continua a crescere (+1,2 punti) a quota 11,2%, appena due punti sotto il dato di Forza Italia, in discesa (-1 punto) al 13%.
Modesta flessione (-0,5 punti) per M5S, al 17,5%.
In crescita Sel al 3,9%, in calo Fdi al 3,3, mentre Udc è dato all’ 1,2%
In lieve crescita il dato sull’astensionismo, dopo le regionali, al 28%.
Stabile, anche se in sensibile calo rispetto a un mese fa (-5 punti) la fiducia in Matteo Renzi, che si attesta al 48%.
Si tratta comunque del doppio rispetto a Matteo Salvini (24%, +3 punti), il triplo rispetto a Beppe Grillo (16%, -2 punti in una settimana).
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