VANNACCI CONTESTATO AL REMIGRATION SUMMIT DI LIVORNO
IL GENERALE ACCOLTO DAI FISCHI DI UN CENTINAIO DI CONTESTATORI
Livorno, simbolo storico della sinistra italiana, è diventata per un giorno la vetrina dell’estrema destra europea. Sul lungomare, all’interno del Grand Hotel Palazzo, si è infatti tenuto il “Remigration Summit 2025”, un incontro promosso dall’associazione Teseo Tesei, intitolata a un membro della X Mas, insieme alla Lega e ad alcune sigle del sovranismo internazionale, tra cui esponenti dell’Afd tedesca. Ospite principale Roberto Vannacci, generale ed eurodeputato, oggi vicesegretario della Lega e volto di punta della linea più dura del partito. La scelta di Livorno, spiegano gli organizzatori, non sarebbe casuale: “Saremo nella città più rossa, nella regione più rossa”, avevano annunciato, trasformando l’appuntamento in una vera e propria sfida politica e culturale; il convegno, che si colloca sulla scia del raduno di Gallarate dello scorso maggio e in vista del Remigration Summit 2026, è parte di un progetto che intende costruire una piattaforma comune tra movimenti identitari europei.
Parola d’ordine: “Remigrazione”
Il concetto di remigrazione è un’idea che evoca l’espulsione o la deportazione di massa degli stranieri dall’Occidente, inclusi quelli in regola, sulla base di criteri etnici, culturali e religiosi.
In sala, circa 150 persone hanno seguito gli interventi in cui si è parlato anche di “difesa dell’identità europea”, con richiami storici come l’assedio di Vienna del 1529 o il desiderio di “una nuova Lepanto”; il messaggio, ribadito più volte, è sempre lo stesso: riportare nei Paesi d’origine chi “non si adatta alle nostre leggi e ai nostri costumi”.
A rispondere alla provocazione, fuori dall’albergo, un centinaio di manifestanti che, disposti proprio di fronte all’ingresso principale presidiato dalle forze dell’ordine, hanno intonato cori,
sventolando bandiere palestinesi e un grosso striscione che recitava: “Fuori i fascisti da Livorno – Free Palestine”, definendo l’evento un insulto alla storia antifascista della città. E mentre le bandiere sventolavano fuori, alcuni giovani simpatizzanti della destra, prima di entrare in sala, hanno lanciato gesti di sfida e insulti verso i manifestanti; la situazione, così, si è fatta tesa, ma l’intervento tempestivo della polizia ha impedito lo scontro diretto. Per evitare contatti, Vannacci è entrato da un ingresso laterale.
Il nodo politico
Nei giorni scorsi il Partito Democratico locale e alcune sigle della sinistra avevano chiesto al Comune e alla Prefettura di vietare l’evento, definendolo “contrario ai principi costituzionali” e accusando gli organizzatori di propagandare teorie razziste. Ma dopo una valutazione congiunta, Prefettura e Questura hanno dato ugualmente il via libera, stabilendo che non vi fossero elementi tali da configurare reati o violazioni della Costituzione: “Non sono emersi incitamenti diretti all’odio o alla violenza”, è la conclusione delle autorità, che hanno ritenuto l’incontro non anticostituzionale. L’evento si è quindi svolto regolarmente, sotto stretto controllo di polizia e carabinieri.
(da agenzie)
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