VERDINI INDAGATO DALLA PROCURA DI FIRENZE: “HA EMESSO FALSE FATTURAZIONI”
IL COORDINATORE DEL PDL AL CENTRO DELLE INDAGINI DELLA PROCURA NEL FILONE D’INCHIESTA “GRANDI EVENTI”….AVREBBE EMESSO FATTURE FALSE PER 300.000 EURO PER ATTIVITA’ MAI SVOLTE, FACENDOLE PASSARE PER CONSULENZE
Denis Verdini è indagato a Firenze per fatture false.
Nuove “operazioni” del coordinatore del Pdl sono da un paio di giorni al centro delle indagini della Procura del capoluogo toscano per l’inchiesta sui suoi rapporti con l’imprenditore Riccardo Fusi, ex presidente di Btp, soprattutto per quel che riguarda il periodo – fino al luglio scorso – in cui Verdini era presidente del Credito cooperativo fiorentino, di Campi Bisenzio.
L’indagine è un filone di quella sui Grandi Eventi.
Due giorni fa sono stati perquisiti tre studi legali fra Firenze e Siena e ci sono cinque nuovi indagati.
Fra questi, il presidente di Antonveneta Andrea Pisaneschi, accusato di “emissione di fatture per operazioni inesistenti”. Il suo coinvolgimento, comunque, riguarda l’attività privata di avvocato.
L’accusa ritiene che Verdini possa aver emesso delle fatture, per circa 300 mila euro, per attività mai svolte e che possa averle fatte passare per consulenze. Secondo quanto ipotizzato dagli investigatori, beneficiari delle “collaborazioni fittizie” di Verdini sarebbero stati alcuni studi legali che avevano ottenuto consulenze per un mutuo da 150 milioni concesso nel 2008 alla Btp da un pool di banche: Mps, Unipol, Cariprato, banca Mb e lo stesso Credito Cooperativo fiorentino.
Verdini è accusato da tempo di mendacio bancario.
Il reato gli è contestato in concorso con Fusi e con uno dei cinque indagati perquisiti due giorni fa, Marzio Agnoloni.
Gli altri quattro, accusati di “emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti” sono, oltre ad Andrea Pisaneschi (anche ex componente del cda di Mps e professore universitario), suo fratello Niccolò, Gian Paolo e Pier Ettore Olivetti Rason.
L’accusa ipotizza che il mutuo da 150 milioni, concesso per “l’acquisto del 100% delle quote dell’immobiliare Ferrucci e per l’acquisto del credito che la Btp vantava nei confronti della stessa immobiliare Ferrucci”, sia stato in parte destinato ad altro: fra i ‘beneficiari’ ci sarebbe stato anche il Credito cooperativo fiorentino, per 37 milioni di euro.
Oltre alle perquisizioni negli studi legali, i carabinieri del Ros hanno acquisito atti nella sede della banca Mps, che non è stato oggetto diretto dell’attività di indagine svolta due giorni fa.
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