VI RICORDATE DI QUESTO GRANDE STATISTA? ANTONIO RAZZI, IL DEPUTATO EMIGRANTE CHE SALVO’ IL GOVERNO BERLUSCONI NEL 2010
“DATEMI UN SEGGIO, MI PIACE LAVORARE A MONTECITORIO, SONO NELLA TOP 200”
«Ho 64 anni e ho ancora voglia di lavorare, chi si ferma è perduto…».
Antonio Razzi, il deputato-emigrante che durante la compravendita del 2010 tradì nottetempo Di Pietro per Berlusconi, salvando il governo moribondo del Cavaliere, spera di poter essere ancora utile al Paese.
In effetti di persone utili c’è bisogno in Italia.
(Ridacchia) «Se fa bisogno so disponibile, se invece non faccio più bisogno… nella classifica della produttività di Montecitorio sono nei primi 200, interrogazioni, interpellanze, presenze. Ahò, non sarò laureato, ma mi sono difeso».
Più che difendersi dicono che lei si fece comprare.
«Non è vero! Anche a casa mia, a Pescara, me lo rinfacciano quando esco per strada. “Razzi di qua, Razzi di là ”. Ma non sanno niente, non sanno la storia. Si leggano “Le mie mani pulite”».
Cos’è?
«Il libro presentato con Berlusconi».
Perchè? Lei ha pure scritto un libro?
«Bravo! Sa quanti complimenti ho ricevuto, da colleghi di destra e di sinistra? “Ma che bella storia”, dicevano. Salvando Berlusconi io ho salvato gli italiani, ne sono fiero».
In cambio di una ricandidatura sicura?
«Non è vero neanche questo. C’era in quei mesi la guerra civile in Libia, andare al voto sarebbe stata una catastrofe: questo mi fece riflettere».
Ma se in un celebre fuorionda confessò che l’aveva fatto per non perdere la pensione.
«Tutti i cittadini spero di arrivare alla pensione, e di godersela».
Gli elettori non hanno goduto tanto.
«Non ho tradito un bel niente. Chi mi critica si faccia prima 40 anni di emigrazione all’estero come ho fatto io in Svizzera. Ci andai a 17 anni, non sapevo una parola di tedesco, in fabbrica si parlavano 37 lingue diverse, partii per starci un’estate, comprarmi la vespa, perchè volevo conquistare delle ragazze al mio paese, invece scoprii che lassù la vespa non serviva: di ragazze ce ne avevo a bizzeffe».
Un povero emigrante.
«Vuole la verità ? Quando arrivai alla Camera manco sapevo cos’era sta pensione, sentivo i colleghi che ne parlavano, allora un giorno ho preso coraggio: “Spiegate anche a me…”».
Ha salvato Berlusconi e pure il vitalizio…
«Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo: lui vuole un’Italia moderna. Tempo fa ho parlato al Parlamento di Londra…».
Ha parlato alla Camera dei Comuni?
«Io giro il mondo… Ecco a Londra ho detto che l’Italia è conosciuta per tre cose: la Ferrari, la Maserati e Berlusconi».
E come l’hanno presa?
«Si sono messi a ridere».
Come sta il suo amico Scilipoti?
«Sta seduto accanto a me, spesso butta lì che farà una sua lista, ma è riservato, non mi dice granchè».
In Parlamento succede proprio di tutto.
«Esperienza fantastica! La consiglio a tutti i giovani».
I giovani in Italia se la passano male.
«Voglio dire è fantastico poter lavorare per il Paese, per il prossimo…»
E per se stessi…
«Ancora? Mo’ la devo lasciare, che mannaggia sto nu poco raffreddato. Quand’è che esce quest’intervista?».
Concetto Vecchio
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