VIA CRUCIS, PAPA FRANCESCO: “PORTE CHIUSE PER CUORI BLINDATI DA CALCOLI POLITICI”
IL RITO DEL VENERDI’ SANTO DEDICATO QUEST’ANNO ALLE VITTIME DELLA TRATTA DI ESSERI UMANI
Compone una preghiera di suo pugno, papa Francesco, e la recita in chiusura della Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo.
Dopo i testi delle meditazioni e delle preghiere scritte da suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata e presidente dell’Associazione “Slaves no more” con al centro la sofferenza di tante persone vittime della tratta di esseri umani, è il Pontefice a pregare per “tutte le croci del mondo”, fra queste anche quella “dei migranti che trovano le porte chiuse a causa della paura e dei cuori blindati dai calcoli politici”.
È significativo che proprio nella notte del venerdì santo Francesco voglia ricordare il dramma delle tante persone che emigrano ma che anzichè accoglienza trovano l’indifferenza, anzitutto di molti politici.
Così, del resto, si è espressa nei suoi testi anche suor Bonetti ricordando i migranti rinchiusi in campi di raccolta simili a lager nei Paesi di transito e a cui viene rifiutato un porto sicuro, i morti del deserto e del mare diventati i nuovi cimiteri, tombe d’acqua, poveri la cui carne è “divorata” dai ricchi.
Elenca tante “croci” Francesco, che attanagliano il mondo: “La croce delle persone affamate di pane e di amore”, “la croce delle persone sole e abbandonate perfino dai propri figli e parenti”, “la croce delle persone assetate di giustizia e di pace”, “la croce delle persone che non hanno il conforto della fede”, “la croce degli anziani che si trascinano sotto il peso degli anni e della solitudine”, “la croce dei piccoli, feriti nella loro innocenza e nella loro purezza”, “la croce dell’umanità che vaga nel buio dell’incertezza e nell’oscurità della cultura del momentaneo”, “la croce delle famiglie spezzate dal tradimento, dalle seduzioni del maligno o dall’omicida leggerezza e dall’egoismo”, “la croce dei consacrati che cercano instancabilmente di portare la Tua luce nel mondo e si sentono rifiutati, derisi e umiliati”, “la croce dei consacrati che, strada facendo, hanno dimenticato il loro primo amore”.
E ancora: “La croce dei tuoi figli che, credendo in Te e cercando di vivere secondo la Tua parola, si trovano emarginati e scartati perfino dai loro famigliari e dai loro coetanei”, “la croce delle nostre debolezze, delle nostre ipocrisie, dei nostri tradimenti, dei nostri peccati e delle nostre numerose promesse infrante”, “la croce della Tua Chiesa che, fedele al Tuo Vangelo, fatica a portare il Tuo amore perfino tra gli stessi battezzati”, “la croce della Chiesa, la Tua sposa, che si sente assalita continuamente dall’interno e dall’esterno”, “la croce della nostra casa comune che appassisce seriamente sotto i nostri occhi egoistici e accecati dall’avidità e dal potere”.
(da agenzie)
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