VINCE LETTA, TROVATA UN’INTESA SUI CAPIGRUPPO: SI’ A UNA DONNA
“DOBBIAMO ESSERE ALL’ALTEZZA E PARLARE IL LINGUAGGIO DELLA VERITA'”: IL PD HA RITROVATO UN LEADER
Sì a una donna a capo del gruppo parlamentare del Pd alla Camera. Questa volta il Partito democratico non litiga e trova l’intesa durante l’assemblea tra deputati e segretario. Graziano Delrio, attuale capogruppo dem a Montecitorio, sulla parità di genere si è detto pronto a farsi di parte, disponibile a rinunciare al suo incarico per venire incontro alla richiesta di Enrico Letta.
La votazione non avverrà oggi, ma nei prossimi giorni. In ogni caso sarà scelta una donna. Letta ha premesso di rispettare l’autonomia del gruppo, ha invitato a una consultazione interna per scegliere alcuni profili su cui poi eventualmente votare.
“La divisione non è un pericolo. Le votazioni possono essere una ricchezza”, è stato il ragionamento dell’ex premier che ha ringraziato “Graziano per come sta gestendo questo passaggio. Dimostra che siamo un grande partito. Siamo qui perchè abbiamo una responsabilità , verso il partito e il Paese. Voglio parlare il linguaggio della verità . Troverete in me un interlocutore aperto a tutti ma chiedo solo trasparenza e correttezza nei comportamenti -ha spiegato il segretario dem – Datemi la possibilità di dimostrarlo. C’è un popolo, non siamo o siamo stati parlamentari per diritto divino, ma perchè abbiamo un popolo dietro che ci chiede di andare avanti seri e determinati. Di essere all’altezza”.
E prima dell’assemblea Letta ha avuto un colloquio proprio con Delrio che ha rivendicato il lavoro fatto in questi anni, anche nel passaggio dal Conte I al Conte II.
Il Gruppo del Pd alla Camera ha sempre rispettato le scelte del segretario Nicola Zingaretti e il segretario ha rispettato l’autonomia del Gruppo, ha osservato Delrio. Letta ha ribadito la necessità di “fare del Pd il partito guida di una nuova idea di progresso in Europa. Se condividiamo questa ambizione di giocare una simile partita in Europa non possiamo accettare di avere tutti uomini ai nostri vertici. In Europa la questione di genere è cruciale, la diversità rende più credibili, moderne, innovative le classi dirigenti”.
Per l’ex premier, quindi, il Pd deve mettersi a capo di un’idea nuova di progresso in Europa e in quanto tale deve farsi interprete di un modo nuovo di vivere la parità di genere. Il segretario dem parlando al gruppo parlamentare della Camera dei Deputati, è tornato a chiedere che le donne siano messe in grado di svolgere una funzione di guida. Nei giorni scorsi, infatti, era arrivata la sua richiesta di eleggere due donne come capigruppo alla Camera e Senato. Un cambio che ha colto molti di sorpresa, in primis gli attuali presidenti Marcucci a Montecitorio e Delrio a Palazzo Madama, che ora è pronto però al passo indietro.
Perchè, dopo l’assemblea, il passaggio di consegne tra il presidente di gruppo uscente alla Camera e la futura nuova capogruppo, da scegliere al termine di una consultazione interna, avviene con la “massima disponibilità ” dello stesso Delrio. “Il mio ringraziamento a Graziano non è formale, ma sostanziale. Un dirigente politico si comporta così nel bene della comunità . Siamo qui – ha ricordato il segretario – perchè abbiamo una responsabilita, verso il partito e il paese. Da Graziano viene un esempio di dignità e di attaccamento alla nostra comunità “.
Ma per votare le due donne aspettare ancora qualche giorno. Ma non troppo, come ha chiesto lo stesso Letta a Delrio “di farsi carico di questo lavoro di ascolto e di individuazione delle soluzioni per poi arrivare a votare nell’arco di pochi giorni”. “Sono disponibilissimo ad accompagnare, a fare questo lavoro di istruttoria e di aiuto alla soluzione, per una competizione sana”, la risposta di Delrio.
“L’arrivo di Draghi dentro il Consiglio europeo, con tutta la stima che abbiamo per Giuseppe Conte che vedrò domani, è un segnale di un’Italia che può giocare lì un ruolo chiave, mentre la Germania è sotto elezioni a settembre e la Francia a maggio 2022”, ha detto il segretario del Pd. Proprio in riferimento all’elezione del nuovo capogruppo a Montecitorio, Letta ha spiegato: “L’unità con cui siamo usciti dall’Assemblea ha creato un’attesa. L’unità non è unanimità . Qualunque scelta farà sulla donna da eleggere – ha ribadito Letta – sarà per me la migliore, perchè il rispetto dell’autonomia del gruppo è per me fondamentale”.
Durante il suo discorso, il segretario democratico ha riservato un passaggio anche all’elezione del nuovo capo dello Stato. “Avremo di fronte passaggi delicatissimi, l’elezione del presidente della Repubblica è un momento cerniera per il Paese, abbiamo bisogno anche per questo di gruppi ben coordinati, non possiamo sbagliare”, ha sottolineato.
“Se l’Italia oggi è in piedi è perchè in passato non abbiamo mai sbagliato sull’elezione del presidente della Repubblica”. Non è poi mancata una stoccata a Matteo Salvini, dopo le tensioni tra i due in occasione dell’approvazione in Consiglio dei ministri del decreto Sostegni. “È Salvini che deve spiegare perchè sostiene un governo con questo programma. Un grande partito com’è la Lega deve motivare non davanti a un caffè al bar perchè passa da anti Ue a pro Ue, altrimenti può cambiare di nuovo così in senso opposto”, ha voluto rimarcare Letta.
(da agenzie)
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