TRA AEREI DI STATO, AUTOBLU E MOTOVEDETTE…
DA “LEI NON SA CHI SONO IO” AL “MI DA’ UN PASSAGGIO?”…E SE PRESTO SI ATTACCASSERO AL TRAM ?
Che del tempo sia trascorso da quando il cinema neorealista italiano immortalava le prime auto sportive decappottabili con cui nobili rampolli dell’alta borghesia “caricavano” in auto fanciulle intente a fare l’autostop ai bordi della provinciale è un dato di fatto, cosiccome sono passati di tempi di certa cinematografia hippie made in USA dove a improbabili bellezze biondo platino era sufficiente mostrare la coscia per farsi trasportare da costa a costa da nerboruti motociclisti fasciati in pelle. Eppure in Italia esiste ancora una categoria che ama mostrare la coscia per ottenere un passaggio su un mezzo adeguato e consono allo status symbol che si ritiene di sottolineare, trattasi di una specie che si autoriproduce nei tanti vizi e nelle poche virtù, ovvero la classe politica. Oddio, nulla a che vedere con le gambe della Mangano o della Sofia, della Muti o della Sandrelli, anzi direi che per fermarsi occorre del “cattivo gusto”, ma in tempi come questi in cui un portavoce del primo ministro accosta l’auto per vedere quelle di un trans, un transgender rappresenta le istituzioni e un senatore a vita utilizzava un uomo della scorta per procurarsi dosi di cocaina ( a uso terapeutico… glielo aveva prescritto il medico della ASL di sicuro) non c’è limite di “velocità ” neanche alla mancanza di bon ton. Il “passaggio” molti politici lo interpretano come “adesione a un nuovo partito” e così, sempre in base ai programmi ovvio, ci sono quelli che passano da un partito all’altro come niente fosse. C’è chi ne cambia anche tre o quattro, ma in fondo è un passaggio istituzionale. Altri politici, di più alto lignaggio, amano invece l’emozione di salire su un’auto blu, con segretaria ondeggiante e portaborse rattrappito, vetri abbrunati, tono da chi decide il senso della storia contemporanea, autista compito, scorta con sirenetta in caso di ingorghi…è un passaggio adrenalinico tra corsie gialle e semafori rossi…dove si vada così di corsa non ha importanza, anche se si andasse verso il nulla è sempre una destinazione. Sempre un autostop su autoblu rimane, se poi si facesse salire un’attricetta saremmo al massimo. Salendo nella scala gerarchica c’è poi il caso del Ministro che, per andare all’autodromo di Monza, prende il passaggio di un aereo privato di Stato ( costo del volo 30.000 eurini pare) e a sua volta dà un passaggio al di lui figliolo e al deputato amico, con altro figliolo al seguito. Così Giustizia è fatta, sarebbe il caso di dire. Certo che la palma della originalità porta talvolta a ricercare l’autostop meno scontato, come nel caso del sottosegretario Visco che il passaggio per una gita al mare è riuscito a prenderlo addirittura da una motovedetta della Guardia di Finanza in veste di tour operator a Pantelleria, due estati fa. Trattasi di quelle motovedette che potrebbero essere meglio impiegate nella ricerca dei gommoni dei clandestini che sbarcano sulle nostre coste assolate. Non è che ne abbiamo molti di questi mezzi, ma quale migliore occasione di impiego che una gita culturale al villaggio di Mursia, con visita ai reperti archeologici dei Serioti? La famiglia del viceministro Visco, che a Pantelleria ha una residenza estiva per la quale nel 2001 è stato condannato in via definitiva per abuso edilizio, ha prenotato il viaggio con il tour operato GdF: all’ora stabilita partenza su motovedetta, programma ricco (navigazione e visita gratuita del villaggio preistorico), non si sa se pranzo al sacco, ritorno a discrezione. Un giro da “vaporetto turistico” con guida. Un passaggio non a nord ovest, come nelle rotte dei grandi navigatori, ma senza neanche pagare il ticket, come invece il Signore dei Balzelli fa pagare a tutti gli italiani. Esempio di spreco del denaro pubblico da parte di chi dovrebbe invece dare l’esempio? Ma no…quando mai…solo uno spot per i mezzi costieri italiani, un originale passaggio per aver mostrato la coscia pelosa da uno scoglio. Non siate invidiosi se Visco ha le gambe più belle delle vostre…consolatevi canticchiando: ” saran belli gli occhi neri…saran belli gli occhi blu…ma le gambe…ma le gambe…quelle piacciono di più…” In fondo potete sempre sognare che un giorno anche i suddetti si potranno attaccare a un tram come fate voi ogni mattina per andare al lavoro…
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