Novembre 24th, 2009 Riccardo Fucile
NELL’INCHIESTA GIUDIZIARIA IN CORSO, EMERGE CHE LA FORNITURA DI PASTI COSTA 10 MILIONI DI EURO…PER 30 ANZIANI SOLO 20 PEZZI DI FRITTATINA, PASTI FREDDI E LA NOTTE 1 INFERMIERE PER 120 RICOVERATI… E PAGANO PURE 1.400 EURO: UNA VERGOGNA
Per quattro secoli era noto e caro ai genovesi con la denominazione di “Albergo dei poveri”: oggi nello storico e monumentale palazzo settecentesco i “poveri” non ci sono più, sono stati alloggiati in sei sedi distaccate.
Mentre risuona ancora la lettura del testamento di Emanuele Brignole, fondatore del rifugio, datato 1786, dove al punto 83 si legge “che serva in perpetuo per uso e abitazione dei poveri”, la Guardia di Finanza continua a indagare sugli appalti per le forniture dei pasti agli ospiti delle residenze per anziani.
La fornitura è un affare da quasi 10 milioni di euro e il dubbio che gli inquirenti sono chiamati ad accertare è se l’asta aggiudicatrice sia stata truccata.
Ma al di là della vicenda giudiziaria, quello che è emerso dal racconto dei parenti dei ricoverati, dà l’immagine di una società senza controlli e senza rispetto per gli anziani.
Sono emersi dettagli per cui per il pasto di 30 ricoverati erano disponibili 4 pezzi di frittata e 14 hamburger, oppure in altra occasione 20 pezzi di frittata sempre per 30 persone..
Spesso i pasti arrivano freddi e con sfasamento di orari, per cui si pranza alle 14 e si cena alle 17.
Altri esposti riguardano il fatto che spesso la cena è costituita da una ricottina di 100 grammi, oppure un formaggino o una fetta di prosciutto cotto.
I panini sono vecchi e la frutta fresca inesistente.
Eppure nessuno ha mai fatto nulla, nonostante le rimostranze dei parenti presentate alle autorità .
Speso mancano posate, tovaglioli, piatti, sovente i ricoverati non autosufficienti non hanno aiuto per mangiare, l’assistenza notturna per 120 ricoverati è affidata a un solo infermiere che dovrebbe controllare quattro piani. Continua »
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Novembre 24th, 2009 Riccardo Fucile
NELL’ULTIMO ANNO LE ASSENZE PER MALATTIA NEGLI UFFICI PUBBLICI SONO AUMENTATE IN TUTTE LE REGIONI, ESCLUSO TOSCANA E MOLISE… PUNTA DEL 46,8% IN PIEMONTE, MA 16,9% ANCHE IN VENETO, 15% IN LOMBARDIA E 149% IN COMUNE A GENOVA
I dati parlano chiaro e sono quelli ufficiali: rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, da ottobre 2008 a ottobre 2009, le assenze per malattia nella pubblica amministrazione (escluse le scuole, le università e la pubblica sicurezza) sono cresciute del 28,3%.
E non c’entra l’influenza, che al massimo avrebbe inciso solo per il 7%.
Siamo di fronte, come era prevedibile, alla fine dell’effetto Brunetta e al fallimento della ricetta anti-fannulloni: i dipendenti di regioni, comuni, province e ospedali rivelano una ritrovata vocazione all’assenteismo italico?
Brunetta replica seccato che si tratta solo di “un aggiustamento dei comportamenti individuali e di una ripresa dei comportamenti opportunistici”, ma non può nascondere che il fenomeno è ritornato diffuso in tutta la penisola, ministeri compresi.
Il dicastero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, rispetto all’anno precedente, mostra un aumento degli assenteisti per malattia del 45,2%.
Tra le Regioni, gli aumenti sono stati del 46,8% in Piemonte, del 44,2% in Puglia, del 43% in Campania, del 37,9% nelle Marche, del 34,6 in Liguria, del 26,4% nel Lazio, del 24,7% in Sicilia, del 22,2% in Emilia Romagna, del 18,3% in Calabria, del 17,6% in Umbria, del 16,9% in Veneto, del 15% in Lombardia,del 13,7% in Abruzzo, del 11,5% in Basilicata.
Migliore la situazione, con un calo di assenteisti, solo in Toscana (-8,8%) e Molise (- 33,8%).
Ormai in quasi tutta Italia il trend rimane in progressione mensile: le assenze schizzano in avanti nel corso dell’anno.
A Genova ad assentarsi sono stati i dipendenti delle categorie più basse, chi guadagna meno, in pratica. Continua »
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Novembre 24th, 2009 Riccardo Fucile
FINALMENTE DA VERONA UNA NOTIZIA DI GENEROSITA’ E ALTRUISMO: C’E’ CHI PER SALVARE LA VITA A TRE ESSERI UMANI HA RISCHIATO LA PROPRIA…. OVVIAMENTE NON POTEVA CHE ESSERE UN CANE METICCIO… E NON LO HA FATTO PER INTERESSE
Proprio mentre a Verona il sindaco leghista è stato condannato a non tenere più comizi per tre anni, come conseguenza del reato di istigazione all’odio razziale, per fortuna dal paesino vicino di Boscochiesanuova, arriva una storia piccola e straordinaria al tempo stesso.
Quella della bastardina Bimba che ha perso un cucciolo per strappare dalle fiamme i suoi padroni e la loro bimba di quattro anni.
Qualche giorno fa, di notte, la meticcia non ha smesso di abbaiare e di grattare con tutte le forze che aveva nelle zampe alla porta del garage dove c’era la sua cuccia.
I suoi padroni non la sentivano, ma lei ha continuato a guaire fino alla sfinimento.
Avrebbe potuto scappare Bimba, per lei c’era un via di fuga, e mettere in salvo se stessa e i cuccioli che portava in grembo.
Invece ha continuato ad abbaiare fino a quando il signor Mosè non si è svegliato ed è andato a controllare il garage attiguo e ha visto il congelatore che andava in fumo: ancora pochi minuti e le fiamme si sarebbero propagate all’auto, provocando un’esplosione devastante.
I coniugi a quel punto correvano in casa a salvare la bimba di quattro anni e con l’aiuto dei vicini riuscivano a spegnere l’incendio.
L’indomani mattina la signora scende in garage per ripulire e si accorge che Bimba ha partorito, ma il cucciolo è morto.
Lo stress e la paura della sera precedente hanno anticipato il parto, ma Bimba aveva dentro di sè altri due cuccioli .
Dopo in taglio cesareo nascono due cuccioletti, uno bianco e uno nero. Continua »
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