LA DESTRA DI STORACE TORNA A CASA CON IL PIATTINO IN MANO
Novembre 8th, 2009 Riccardo FucileLA GRANDE FAMIGLIA PDL ACCOGLIE IL FIGLIOL PRODIGO CHE ERA STANCO DI DORMIRE NEI CARTONI…. ADESSO UNA MINESTRA RISCALDATA E UN TETTO NON GLI MANCHERANNO…CON LA SANTANCHE’ AVEVA CREATO UN DUO DI ILLUSIONISTI CHE HA INTRATTENUTO PER DUE ANNI UN PUBBLICO SEMPRE DISPOSTO A FARSI PRENDERE PER I FONDELLI
Quando un esponente politico parla di intese in base ai “programmi”, vuol dire che si trattano già le poltrone: nulla di meglio che dare dignità a un inciucio favoleggiando di tesi, mozioni e intese programmatiche.
E’ la prassi della politica italiana, prima, seconda o terza Repubblica ha poca rilevanza.
Abbiamo assistito negli anni a troppe scissioni e ricomposizioni, sceneggiate “anima e core”, tragedie, commedie e farse di tutti i generi, per non aver intuito da tempo dove sarebbe andata a parare “la Destra” di Storace, vedovo Santanchè.
Troppo legati alla partecipazione e gestione del potere, per essere capaci di starne a lungo lontani, troppo deboli le caratteristiche culturali e ideologiche per reggere nel tempo un ruolo di opposizione, troppo approssimata la classe dirigente per non essere esposta a perenni abbandoni, troppo di facciata una presunta denotazione di “destra sociale” smentita nei fatti da prese di posizione reazionarie e fuori dal tempo.
Alleanze sbagliate, incapacità di rimettersi in gioco con radicamento dei valori ma rinnovamento delle tesi politiche, la Destra ha finito per essere una brutta copia di una Alleanza nazionale che a sua volta era una brutta copia del Msi. E come le copisterie insegnano, di fotocopia in fotocopia, l’identità dell’originale va perduta.
Se almeno si sapesse sostituirlo con l’elaborazione di un testo nuovo, ci sarebbe qualche speranza di suscitare almeno un interesse per una nuova trama, ma se si alternano solo rancori, nostalgismi e corsa alla seggiolona (la poltrona per un po’ l’hanno occupata altri), non si crea nulla di nuovo, si gestisce solo il passato.
Fa tristezza solo che tanti militanti di destra in buona fede abbiano creduto che potesse nascere un punto di riferimento sociale nuovo, capace di condizionare la politica del Pdl.
Certo, occorre riconoscere le attenuanti generiche a Storace: mandato in avanscoperta da Berlusconi quando i rapporti con Fini erano interrotti, il premier aveva interesse a sostenere un nuovo interlocutore a destra, per ridimensionare An. Continua »