Novembre 10th, 2009 Riccardo Fucile
LA CASTA SFILA PER L’ANALISI DEL CAPELLO, UNO SPOT SULLA SANA E ROBUSTA COSTITUZIONE DEL PARLAMENTO….IL GOVERNO SI ERA IMPEGNATO A MARZO A ISTITUIRE UN FONDO NAZIONALE PER LA LOTTA ALLA DROGA, MA NON E’ ARRIVATO UN EURO ALLE COMUNITA’ TERAPEUTICHE… I SERT SONO AL COLLASSO: 200.000 PERSONE LASCIATE ALLO SBANDO
La Casta ha dato avvio alla cerimonia inaugurale dello strappo del capello: trovata mediaticamente efficace per qualche onorevole che vuole dimostrare di non assumere sostanze stupefacenti, peccato che sia su base volontaria e quindi di efficacia pari allo zero.
Si stilerà una top ten dei politici puliti che si è sottoposto all’esame della cresta per fugare il sospetto di un Parlamento “impolverato”, gli altri staranno alla larga e continueranno a sniffare.
La lotta alla droga a questo si è ridotta: a uno spot di sana e robusta costituzione del Parlamento, anzichè metadone distribuisce gocce balsamiche di onorabilità .
Cosa ha combinato fino ad oggi questo governo sul fronte della lotta alla droga? Praticamente nulla.
La nuova legge sulle tossicodipendenze ha posto un principio: drogarsi è un reato da sanzionare con pene, ma i principi non costano nulla.
Le strategie di prevenzione e recupero invece sì. E senza un euro non si va da nessuna parte.
A marzo, nella conferenza sulla droga di Trieste, il sottosegretario Giovanardi aveva fatto precise promesse.
Si era impegnato a costituire un Fondo nazionale per la lotta alla droga, ma non ha fatto seguito neanche un documento programmatico del governo, figuriamoci i fondi.
L’intervento tocca alle Regioni e Giovanardi aveva annunciato che avrebbe obbligato le regioni a utilizzare l’ 1,5% del Fondo Sanitario nazionale da indirizzare alla lotta agli stupefacenti. Continua »
argomento: Politica | Commenta »
Novembre 10th, 2009 Riccardo Fucile
RABBIA E DISAPPUNTO TRA I MILITARI ITALIANI A KABUL DOPO LA PROVOCAZIONE IN TV SU MAOMETTO….”ORA RISCHIAMO DI FARCI AMMAZZARE DA QUALCHE FANATICO”….. LA POLITICA SPETTACOLO METTE A REPENTAGLIO LA VITA DEI NOSTRI SOLDATI
In politica è giusto che si possano e si debbano esprimere le proprie opinioni, possibilmente mantenendo uan coerenza di fondo e senza recare offesa al prossimo.
Il percorso politico di Daniela Santanchè l’ha portata in tre anni a stare in An, poi a uscirne, quindi a entrare ne “la Destra”, poi a dimettersi, quindi a creare un movimento suo, poi ad entrare nel Pdl.
La logica direbbe che tanto valeva stare nel partito di Fini, visto che poi è confluito nel Pdl, ma alla logica sfugge che ognuno di questi passaggi è stato accompagnato da fragorose dichiarazioni, spazi sui media, polemiche a non finire.
Fino a poco tempo fa Berlusconi era quello che “le donne le voleva solo orizzontali” e ora la Daniela si è inchinata al gran sultano, fino alle elezioni politiche il Pdl era un partito azienda e ora anche lei ostenta il pass.
Siamo tra i pochi ad aver sostenuto in tempi non sospetti che la Daniela era stata “prestata” dal premier a Storace e a fine prestito è infatti rientrata alla “casa madre”.
Soffrendo di protagonismo e godendo di supporti mediatici, uniti a una sua indubbia capacità recitativa e comunicativa, la Daniela coglie ogni occasione per trasformare la sua presenza in Tv per un avvenimento, solo Sgarbi è pagato per ottenere un risultato superiore.
La sua ultima comparsata a “Domenica Cinque”, con dichiarazioni studiate e mirate, nel corso del dibattito sul crocefisso nelle scuole, per farne la Giovanna d’Arco del cristianesimo contro il “Maometto poligamo e pedofilo” sono solo una forma di esibizionismo di pessima qualità .
Non essendo più giovane per mostrare grazie che altre colleghe del Pdl possono ancora ostentare, la Daniela si vuole ritagliare uno spazio di “martire crociata”, unendo delle considerazioni condivisibili a provocazioni di basso livello, miscelando pericolosamente legittimi discorsi di tutela della donna araba a insulti contro l’Islam fuori da ogni binario razionale. Continua »
argomento: Politica | Commenta »
Novembre 10th, 2009 Riccardo Fucile
SE IL DATORE DI LAVORO NEL FRATTEMPO LICENZIA, RISCHIA IL REATO DI FAVOREGGIAMENTO DELLA CLANDESTINITA’…LE BADANTI NON POTRANNO LASCIARE L’ITALIA…..CENTINAIA DI MIGLIAIA DI DOMANDE E POCHI IMPIEGATI A ESAMINARLE
La Prefettura di Genova comincerà a vagliare le pratiche all’inizio di dicembre, a seguito delle prime lettere di convocazione per datori di lavoro, colf e badanti in partenza in questi giorni.
Sono 4.063 le richieste di sanatoria presentate a Genova e provincia e che attendono ovviamente un riscontro.
Centinaia di migliaia lecolf e le badanti in tutta Italia che hanno fatto regolare domanda di essere messe in regola e a cui si sarebbe presunto che la macchina burocratica dello Stato sapesse dare una risposta efficiente.
Non è così: siamo di fronte a una situazione paradossale, considerato che la legge era stata varata proprio per risolvere in tempi brevi il problema di tanti stranieri inseriti a pieno titolo nel tessuto economico e sociale, ma privi di documenti.
Ma chi saranno ad occuparsi delle pratiche e dei fascicoli della sanatoria?
Gli impiegati delle Prefettura di sempre.
Il caso di Genova è solo un esempio: uffici aperti dal lunedi al venerdi, dalle 9 alle 13.
Già hanno stimato che, se va bene, riusciranno ad esaminare non più di 10 pratiche al giorno, 50 alla settimana.
Essendo le domande 4.063, se tutto funzionasse, ci vorranno 81 settimane, ovvero un anno e sette mesi (ferie escluse) per smaltirle.
Sono stati forse assegnati rinforzi alle prefetture? No.
E meno male che la sanatoria è stata un mezzo flop: a Genova ci si aspettava 15.000 richieste di permesso, con questa organizzazione ci sarebbero voluti 6 anni di attesa.
Dal 30 novembre i richiedenti si presenteranno nelle Prefetture per firmare il “contratto di soggiorno”, un modulo che contiene i dati dei protagonisti e la qualifica del rapporto di lavoro.
Poi inizieranno ulteriori verifiche: Inps, Asl, condizioni igieniche dei luoghi di residenza, centro per l’impiego e altro passaggio in Questura. Continua »
argomento: Politica | Commenta »