BERLUSCONI ORA MINACCIA ANCHE FINI: “O UNA LEGGE PER TUTELARMI O SI VA AL VOTO”
Novembre 5th, 2009 Riccardo FucileDOPO ESSERE ANDATO IN ABRUZZO A INAUGURARE BEN 16 CASE, IL PREMIER ACCUSA FINI DI METTERGLI I BASTONI TRA LE RUOTE SULLA GIUSTIZIA….”NON LO RICANDIDO PIU'”: COME SE FINI AVESSE BISOGNO DEL SUO PERMESSO… NELLA LEGA GUERRA TRA MARONI E CALDEROLI, MENTRE TREMONTI NON SCUCE UN EURO
“Voglio un accordo scritto sulla giustizia o salta tutto, non è possibile che Fini si metta sempre di traverso, o si cambia o si va al voto, non voglio più galleggiare. E se si va alle urne, non lo ricandido nemmeno più”.
Ieri è saltato il previsto incontro tra il premier, Fini e Bossi, ufficialmente perchè Berlusconi era impegnato in Abruzzo (già si sapeva peraltro da giorni) nell’ inaugurare “ben” 16 appartamenti ( ma non dovevano esserne consegnati 300 a settimana?).
Finita la passerella uso telecamere, il premier in realtà avrebbe potuto rientrare in tempo per parlare con gli alleati, ma l’incontro che avrebbe dovuto fissare le candidature per le regionali è slittato per ben altri motivi.
Diciamo per l’irritazione del premier nei confronti del presidente della Camera, reo di non appoggiare le sue soluzioni sui (suoi) problemi con la giustizia. Berlusconi notoriamente vuole bloccare la ripresa dei suoi processi, ma teme anche gli sviluppi del processo per mafia a Dell’Utri.
Inoltre cerca una soluzione sul contenzioso fiscale della Mondadori che deve pagare arretrati e multe per 250 milioni di euro.
Quale sarebbe la colpa del Presidente della Camera?
Quella di opporsi, tramite Giulia Buongiorno, a tutte le soluzioni escogitate da Nicolò Ghedini per sabotare i tre processi di Milano.
Quella di rifutare una soluzione pasticciata, ovvero il rischio di mandare al macero centinaia di migliaia di processi per far saltare quelli che riguardano il premier.
A Berlusconi non va bene nulla: la sentenza sul lodo Alfano, i processi che riprendono, le divisioni nella maggioranza, “la campagna di fango contro di me”, la Lega che vuole troppe poltrone, Fini che non fa quello che dice lui, e arriva fino ad auspicare un accordo con Casini per ridimensionare gli altri. Come si possa pretendere di piegare le norme, a seconda delle proprie esigenze personali, per molti è ancora un mistero. Continua »