Novembre 20th, 2009 Riccardo Fucile
GIULIA BUONGIORNO, CONSIGLIERA GIURIDICA DI FINI, APPARE NEGLI SPOT DI “DOPPIA DIFESA”, CONTRO LE VIOLENZE A DONNE E A BAMBINI… CON LEI MICHELLE HUNZIKER, LA BRILLI, TOTTI, LA PELLEGRINI, LA TOFFANIN…. MA, AVENDO CONTRASTATO GHEDINI SUI PROCESSI AL PREMIER, A QUALCUNO DA’ FASTIDIO LA SUA PRESENZA
L’indiscrezione viene dal quotidiano “Libero” e pertanto è attendibile, vista la vicinanza con i falchi pidiellini.
Sta covando, in ambienti Mediaset, una insinuante idiosincrasia, se non una palese e dichiarata insofferenza verso Giulia Buongiorno, presidente della Commissione Giustizia della Camera, considerata la piccola Richelieu finiana. L’avvocatessa palermitana, considerata una delle migliori “teste giuridiche” in circolazione, consigliera del presidente della Camera in materia di giustizia, è diventata “antipatica” a causa del suo contrastare Ghedini nella gestione delle leggi ad personan a favore del premier.
Richiamandolo spesso al rispetto delle norme, Giulia è costantemente in contrasto con la visione di Berlusconi a cui “starebbe parecchio sulle balle”. Da qui il concetto, diffuso tra i falchi Mediaset, per cui “non si capisce perchè questa qui che sta massacrando il Cavaliere a Roma, deve essere trattata così bene da noi, a Cologno e Segrate”.
Il motivo del contendere sta negli spot che la Buongiorno ha girato con Michelle Hunziker per l’associazione di cui sono responsabili, “Doppia Difesa”, contro la violenza alle donne e ai bambini.
Questi spot, patrocinati da Mediafriend, hanno un fine encomiabile e coinvolgono, come testimonial, vip trasversali: Totti, Brilli, Federica Pellegrini e Silvia Toffanin. Continua »
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Novembre 20th, 2009 Riccardo Fucile
A CIASCUN COMPONENTE SPETTA UN UFFICIO ESCLUSIVO, UN’AUTO CON AUTISTA, TRE SEGRETARIE E UN CELLULARE GRATUITO… I DUE NUOVI IN PIU’ SONO DELL’IDV E DEL PDL….LA NOVITA’ COSTERA’ 500.000 EURO L’ANNO AL CONTRIBUENTE
Il Senato ha approvato due giorni fa con un accordo bipartisan una modifica al regolamento grazie alla quale passa da 10 a 12 il numero dei membri del consiglio di Presidenza di Palazzo Madama.
L’esito della votazione, per essere precisi, ha visto la condivisione di tutti gli schieramenti: 239 sì, 12 no, 15 astenuti.
I due nuovi membri del consiglio di presidenza saranno uno dell’Idv e uno del Pdl, in modo da rispettare l’equilibrio tra maggioranza e opposizione.
A perorare la causa dell’aumento del numero dei membri, in questo caso è stato il partito di Di Pietro, in quanto, a maggio 2008, si era visto scippare una delle cinque poltrone in quota opposizione, a vantaggio del partito del Sud Tirol che aveva nominato Elga Thaler.
Dopo un anno di lamentele, il Senato ha premiato anche Di Pietro, aumentando per la prima volta il numero dei componenti del Consiglio di presidenza.
Ovviamente motivando il tutto con “esigenze di rappresentatività ” e col fatto che la correzione sarebbe transitoria, vale a dire valida solo per questa legislatura e per i gruppi che si sono costituiti dall’inizio della legislatura, in attesa di una rivisitazione più ampia, già allo studio della giunta del regolamento di Palazzo Madama.
Chiacchiere a parte e relative patetiche giustificazioni, resta il fatto che la Casta ha colpito ancora.
Uno dei pochi contrari è stato Villari del Gruppo Misto: “In aula è stata denunciata questa forzatura del regolamento che crea un precedente pericoloso, dal momento che non si era mai verificata prima d’ora. Si tratta di uno strappo che sarà pagato dai contribuenti, ai quali in pubblico si ammaniscono risparmi e sermoni per poi, al riparo del Palazzo, accollargli spese e sprechi per accontentare i soliti noti,compresi quelli dell’Idv che si spacciano per campioni dell’antipolitica”. Continua »
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Novembre 20th, 2009 Riccardo Fucile
A “MATRIX” IL MINISTRO LEGHISTA GARANTISCE “ARRIVERA’ LA DOP PER IL PESTO LIGURE, CI STO LAVORANDO”….IL GIORNO DOPO LA UE LO SMENTISCE: “LA DOP SULLE SALSE E’ IMPOSSIBILE, DOVREBBE AVERLA OGNI INGREDIENTE”…. IN REGIONE LIGURIA LO SANNO DA DIECI ANNI, IL MINISTRO NO
Di verde il ministro leghista Luca Zaia avrà la pochette, ma non si può dire abbia dimestichezza con pesto e il basilico.
Come leggiamo sul “Secolo XIX”, il ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, ospite di Matrix, sollecitato da una domanda del conduttore Alessio Vinci sulla possibilità che il pesto genovese possa in futuro fregiarsi del marchio Dop europeo, dichiara: “Ci stiamo lavorando per ottenerlo, arriverà presto”.
All’una e venti di martedi notte i telespettatori liguri possono andare a dormire tranquilli, avranno il pesto doc, parola del ministro del radicchio trevigiano.
Il famoso basilico di Prà gongola già all’idea del marchio Doc sulle foglioline vezzose.
E pensare che sono dieci anni che la Regione Liguria, governata sia dal centrodestra che dal centrosinistra, aveva cercato invano di ottenerlo, spedendo una ricca documentazione al severo “Comitato scientifico denominazioni origine controllata e indicazioni geografiche” europeo che assegna dop e ipg.
Ricevendo un secco no in tutte le lingue.
Arriva l’alba del giorno dopo e ecco puntuale la secca smentita della Comunità europea: al comitato scientifico se la ridono per la brutta figura del ministro e ribadiscono che la Dop sulle salse è impossibile, dovrebbe averla ciascuno degli ingredienti.
Cosa che al Ministero dell’agricoltura dovrebbero sapere bene. Continua »
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