Novembre 25th, 2009 Riccardo Fucile
DUE SENATORI PRESENTANO UNA PROPOSTA PER GARANTIRE MINIMI DIRITTI A 300.000 COPPIE DI FATTO: SEPARAZIONE BREVE E PENSIONE DI REVERSIBILITA’…. I CAPICASERMA DEL PDL: “INACCETTABILE, PRIMA IL QUOZIENTE FAMILIARE”… E PERCHE’ NON LO FATE? IL QUOZIENTE ERA NEL PROGRAMMA, LE LEGGI AD PERSONAM NO
Diritti alle coppie di fatto da inserire in Costituzione, separazione breve per i coniugi senza figli minori e pensione di reversibilità anche per i conviventi. Due senatori del Pdl, Ida Germontani, di area finiana, e Salvo Fleres, forzista di area laico-repubblicana, hanno presentato tre disegni di legge per legittimare le 300.000 coppie italiane che oggi convivono senza matrimonio. Ma due ore prima della conferenza stampa di presentazione a Montecitorio, arrivano, come a Teheran, le guardie della rivoluzione ( peraltro mai fatta) in moto, nelle vesti dei capigruppo-colonnelli del Pdl che bloccano tutto.
I due senatori vengono chiamati a rapporto dai due rispettivi capimanipolo, Gasparri e Quagliarello, che li sottopongono al “processo interno”, contestando loro la mancata comunicazione dell’iniziativa, come se un parlamentare dovesse chiedere loro il permesso per svolgere i compiti per cui è stato eletto dagli italiani.
I due capigruppo a quel punto ricordano che “in campagna elettorale abbiamo promesso il quoziente familiare, per essere credibili dobbiamo realizzarlo e aiutare la famiglia tradizionale, prima di riconoscere diritti ad altre forme di unione”.
Concordiamo: non siete credibili, di quoziente familiare ne parlate da anni durante le campagne elettorali, non avrebbe certo un costo devastante e aiuterebbe più equamente le famiglie con figli a carico, ma poi ve ne dimenticate.
Salvo usarlo come alibi ridicolo: prima il quoziente familiare? E fatelo, siete voi al governo, non altri. Chi cazzo lo deve approvare? Continua »
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Novembre 25th, 2009 Riccardo Fucile
ORA IL MINISTRO SE LA PRENDE PURE CON MEDIASET….IL SUO CONSIGLIERE VEDE SOLO STUDENTI ENTUSIASTI DEL GOVERNO E QUINDI “MEDIASET VA NELLA DIREZIONE OPPOSTA, INCREDIBILE PER UNA TV CHE DOVREBBE PIACERE ALLA GENTE”… SIAMO ALLO SPROLOQUIO UNICO
Non crediamo che la fiction “Liceali 2” sia un capolavoro che resterà negli annali delle Tv commerciali, in ogni caso viaggia tra i 3,5 /4 milioni di telespettatori, liberi di vedere quello che gli pare.
Anche perchè il telecomando è una delle poche cose permesse e che ci consente ancora di fare zapping, passando da un canale all’altro.
Non tanto per seguire i Tg che sono omogenei al governo del momento, ma per scegliere tra diverse opzioni di programmazione.
Se a uno non piace “Liceali 2”, schiaccia il pomellino e si guarda le comiche, se un altro non sopporta vedere la Gelmini fa la stessa cosa e passa a guardare la Hunziker o i reperti archelogici in Egitto.
La notizia sull’incazzatura del Ministro della Istruzione nei confronti del “fuoco amico” di Mediaset ci lascia parecchio stupiti ( facciamo finta di esserlo, per una volta…).
Quale sarebbe il problema? Che la serie con Claudia Pandolfi e Giorgio Tirabassi, trasmessa in prima serata da Mediaset, avrebbe dedicato una intera puntata a ragazzi che occupano il proprio istituto scolastico, con frasi che criticano i “tagli alla finanziaria che rubano il futuro ai giovani”, con riferimenti negativi alla riforma Gelmini e un po’di retorica movimentista, tipica da fiction televisiva.
Dall’entourage ministeriale della Gelmini sono trapelati malumori per la puntata a causa delle critiche circa i tagli alla scuola e qualcuno è arrivato a parlare di “fiction scandalosa”.
E qua ecco apparire il novello paroliere incrociato del Pdl forzaitaliota, Giorgio Stracquadanio, consigliere politico e di comunicazione della Gelmini.
Già solo per gli esiti infelici degli incarichi che svolge, avrebbe dovuto essere dimissionato da tempo, vista l’incapacità di azzeccarne una in termini di comunicazione di quanto fa il ministro, ma per questa volta passiamo oltre.
Il soggetto in questione è uno dei mastini latranti che avrebbero già espulso, dopo averli morsicati ai polpacci, quasi tutti i finiani del Pdl, rei di non osservare il vangelo che lui ha acquistato di seconda mano in qualche libreria antiquaria.
Per la causa di beatificazione dei santi, ora gli uffici vaticani sanno a chi rivolgersi, nella fase di impostare delle pratiche. Continua »
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Novembre 25th, 2009 Riccardo Fucile
MENTRE BERLUSCONI PREPARA IL DISCORSO “IO NON CI STO”, EMULO DI SCALFARO NEL 1993, TREMONTI CERCA DI DIRE DI NO A TUTTI….E SULLA LEGGE AD PERSONAM E IL PROCESSO BREVE IL GOVERNO NON SA COME USCIRNE
Berlusconi non pare orientato a prendere la parola al Senato per fare un discorso in cui rivendicare la sua estraneità ai fatti che gli addebitano i giudici e la necessità di approvare subito il processo breve.
Otterrebbe un palcoscenico, certo, ma lo garantirebbe anche all’opposizione, col risultato che poi sui Tg risulterebbero anche le tesi della minoranza.
Per questo sta prendendo corpo l’ipotesi di un discorso alla nazione, stile “Io non ci sto” di Scalfaro versione 1993, in cui il premier potrà dire agli italiani, in perfetto regime di monopolio, che il processo breve serve ai cittadini perchè la giustizia è troppo lunga e che lui deve essere protetto “dai giudici comunisti” perchè gli italiani lo hanno votato .
La data potrebbe essere il 4 dicembre a reti unificate: in quel giorno è prevista la deposizione di Gaspare Spatuzza a Palermo nel processo per mafia che vede coinvolto Dell’Utri.
A palazzo Chigi si teme che in quei giorni venga spedito al premier dalle procure di Firenze, Caltanissetta e Palermo un avviso di garanzia per associazione mafiosa ( sulle basi delle dichiarazioni di pentiti).
Nel frattempo crescono le perplessità sulla strada da seguire sul processo breve: l’idea è di depurarlo di molti elementi di palese incostituzionalità , ma anche così è a rischio: non puoi togliere la distinzione tra incensurati e chi ha precedenti, altrimenti saltano tutti i processi, ma se la lasci è a rischio incostituzionalità , tanto per fare un esempio.
E’ un decreto fatto coi piedi, come ha sottolineato persino l’ex avvocato del premier, Pecorella, in aperta polemica con Ghedini.
Una legge costituzionale poi non serve perchè ci vorrebbe un anno per approvarla e qua urge una legge ad personam, anche se poi si nega la verità . Il centrodestra si sta impiccando alla sua corda, a parer nostro, contorcendosi in tante soluzioni pretestuose e patetiche che finiscono solo per ritorcersi contro chi le vuole. Continua »
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