Febbraio 13th, 2020 Riccardo Fucile
“NON HA AVUTO NEANCHE IL CORAGGIO DI NOMINARCI”
Il sasso era stato scagliato da Matteo Salvini che, nel corso del suo intervento in Senato, aveva parlato di Repubblica come di «un ex importante quotidiano», facendo riferimento al suo titolo ‘Cancellare Salvini’ e sottolineando la paura della figlia per una frase del genere, sulla quale il leader della Lega sarebbe stato costretto a ironizzare.
Non si è fatta attendere la risposta del cdr Repubblica: il comitato di redazione della testata ha sottolineato come nel corso del suo intervento al Senato, il leader della Lega non abbia mai nemmeno nominato il giornale.
«Salvini ricade nel vizio di attaccare Repubblica — scrivono i giornalisti in una nota comparsa oggi sull’edizione del 13 febbraio -, arrivando ad auspicare la rimozione del direttore Verdelli e di tutti i giornalisti. Vorremmo ricordare all’ex ministro — che ha definito la nostra testata un ex importante quotidiano senza avere neppure il coraggio di nominarla — che di ex al momento c’è solo lui: uscito dal Viminale dopo l’inquietante richiesta di ‘pieni poteri’. E che le minacce alla stampa, tipiche dei regimi illiberali, non ci fanno paura. Repubblica è e resterà presidio fondamentale di democrazia e libertà ».
Una reazione durissima, che ha preso in esame il discorso del leader della Lega intervenuto per difendersi dalla richiesta di autorizzazione a procedere per il caso Gregoretti, poi concessa dal Senato.
Il passaggio del comitato di redazione si è concentrato soprattutto sulla parte del discorso in cui ha parlato del quotidiano, uno dei punti più controversi del suo discorso, in cui ha inserito più volte un riferimento ai figli, utilizzando questa immagine per salvaguardare la sua posizione politica agli occhi degli italiani.
(da agenzie)
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Febbraio 13th, 2020 Riccardo Fucile
DIMESSI 20 TURISTI DOPO IL PERIODO DI QUARANTENA, MA ALBERGATORI E TASSITI ROMANI NON LI VOLEVANO: CHE SQUALLORE
Sono state dimesse questa mattina dall’ospedale Spallanzani le 20 persone a contatto con la
coppia di cinesi affetta dal nuovo coronavirus. Sono dei connazionali dei coniugi ricoverati presso il nosocomio, che facevano parte della loro comitiva. Tenuti in quarantena per 14 giorni, sono tutti ripetutamente risultati negativi al test. Ora torneranno in Cina dopo uno scalo a Francoforte.
In realtà la comitiva era pronta per lasciare lo Spallanzani già ieri, ma – secondo quanto riferito all’Ansa da un’infermiera – nessuno li voleva: nè hotel nè taxi.
“Non erano preoccupati per il fatto di essere stati ricoverati ma li preoccupava il fatto che gli alberghi non li accettavano e sono dovuti rimanere un’altra notte”, ha raccontato l’infermiera.
“Lo stesso con i taxi: li chiamavano parlando in inglese ma quando i tassisti vedevano che erano cinesi non li facevano salire”.
“Ieri erano senza mascherina, senza guanti, potevano socializzare e quindi anche uscire ma non hanno trovato posto, non avevano dove andare. Loro volevano uscire, pernottare fuori ma non è stato possibile”.
Tra di loro c’erano anche dei bambini, che hanno salutato affettuosamente il personale dell’ospedale con cartelli e palloncini colorati. La comitiva è stata salutata anche dall’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, e dal direttore sanitario dell’ospedale, Francesco Vaia, ed è stata presa in carico da un funzionario dell’ambasciata cinese in Italia.
I turisti, con giacconi e trolley, sono saliti su un pullman bianco diretto all’aeroporto. Ieri sera, a quanto riferito, era stata organizzata una piccola festa di saluto in ospedale con tanto di palloncini. Agli ormai ex pazienti sono stati fatti dei piccoli doni: un astuccio con dei colori per i bambini, il libro sulle dimore storiche e le bellezze del Lazio agli adulti.
â€³È un giorno straordinario per i miei connazionali che hanno concluso la quarantena in questo ospedale. Sono molto felici. Stanno molto bene, sono contenti”. Così il dottor Zhang dell’ambasciata cinese, che stamattina ha accompagnato i venti connazionali dimessi oggi dallo Spallanzani.
“Voglio ringraziare lo Spallanzani e gli amici italiani che hanno dato supporto all’ambasciata – ha aggiunto – I servizi prestati ai miei connazionali sono stati ottimi e professionali, eccezionali, per venire incontro ai loro costumi particolari. Ora torneranno direttamente in Cina con un aereo di linea”.
(da agenzie)
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