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I NUOVI DIVIETI VERSO IL BLOCCO TOTALE, AL MASSIMO TRA DUE GIORNI UNA NUOVA STRETTA

Marzo 19th, 2020 Riccardo Fucile

LAMORGESE: “DALLE SCELTE INDIVIDUALI DIPENDE IL BENE DI TUTTI, BASTA SUPERFICIALITA'”

Ci sono nuovi divieti in arrivo per l’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19. All’annuncio di oggi del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulla prosecuzione del blocco totale anche oltre le date del 25 marzo e 3 aprile, scadenze programmate dei decreti, fanno da controcanto lo stop allo sport all’aperto, i nuovi orari per alimentari e supermercati e una stretta generalizzata sui treni. Per ora.
Secondo Repubblica si tratta di attendere ancora un giorno, al massimo due e poi il governo varerà  un’ulteriore stretta sulle misure di distanziamento sociale per fermare la crescita dei contagi.
Ieri in leggera frenata, ma con 8300 cittadini fermati e multati — e il numero dei denunciati che supera quello dei contagiati — la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese è pronta a intervenire:
«Sono giorni cruciali per contenere la diffusione dell’epidemia: tanti gli sforzi messi in campo ma ora, ancora di più, ognuno di noi, nessuno escluso, deve impegnarsi perchè questa emergenza sanitaria possa essere superata», dice a Repubblica la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese che lancia un appello: «Che ognuno di noi diventi controllore di sè stesso. Anche al fine di evitare eventuali ulteriori restrizioni. Questo significa che ognuno di noi deve saper utilizzare consapevolmente quegli spazi di movimento che ora sono consentiti, evitando però stili di vita superficiali e disinvolti che mettono a rischio anche la salute dei propri cari e quelli dell’intera cittadinanza. Dalle nostre scelte individuali dipende il bene di tutti».
Sul tavolo c’è innanzitutto se non la totale abolizione del permesso di attività  motorie all’aperto (a cui non si vorrebbe giungere per non esasperare la cittadinanza), certamente una forte limitazione a corsette al parco e a passeggiate. Che non lasci troppo spazio a libere interpretazioni.
Ma anche probabilmente la chiusura, o la limitazione alla sola mattinata, dei supermercati la domenica.
Andare a fare la spesa nel weekend rischia di trasformarsi in un appuntamento per troppa gente e c’è anche la necessità  di garantire il dovuto riposo ai lavoratori del settore particolarmente esposti.
Sono queste le due principali misure che il governo potrebbe decidere di adottare con un nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri, certamente prima del 25 marzo, scadenza al momento fissata per la chiusura dei negozi e delle attività  produttive.
Di certo non sarà  ancora il tempo di varare un alleggerimento delle misure. La ministra dell’Interno rinnova dunque il suo appello: «Voglio richiamare il senso di responsabilità  di tutti i cittadini. Restate in casa, uscite soltanto se c’è una stretta necessità  di farlo».
Le nuove limitazioni per bar, benzinai, tabaccai e trasporti
Dall’analisi dei dati sul milione e oltre di controlli potrebbero venir fuori piccole ulteriori limitazioni: dalla chiusura dei bar e dei punti di ristoro degli impianti di carburante all’interno delle città  allo stop alla vendita di Gratta e vinci e altre lotterie dai tabaccai.
C’è poi un altro nodo spinoso sul quale il ministero dell’Interno non intende lasciarsi cogliere impreparato, ed è quello dei centri di accoglienza per migranti nei quali sono ospitate 86.000 persone di difficile gestione in questo momento di emergenza.
Anche perchè, dopo lo smantellamento con i decreti sicurezza del sistema di ospitalità  diffuso, la maggior parte dei centri è di grandi numeri (anche 100-200 persone) ed è pressocchè impossibile garantire misure di distanziamento sociale.
Il personale dei centri, per altro, lamenta la totale assenza di protocolli e di kit sanitari. Proprio per evitare che eventuali contagi possano rendere queste strutture bombe epidemiologiche, il Viminale sta studiando un piano di alleggerimento dei centri individuando, con i prefetti, altre strutture dai piccoli numeri in cui poter trasferire parte dei migranti.
E non finisce certamente qui.
Ci sono anche gli spostamenti via treno sotto tiro, come racconta il Corriere della Sera: sono state già  limitate le tratte dell’Alta Velocità  e gli Intercity (l’elenco dei treni confermati si trova sui siti delle Ferrovie e anche su Corriere.it).
Per collegare la Sicilia alla Calabria sono previste soltanto quattro corse al giorno nello stretto di Messina. Possono imbarcarsi soltanto viaggiatori a piedi, in auto o moto, mentre è vietato ai pullman. Resta consentito invece il trasporto delle merci. Discorso analogo per i collegamenti con la Sardegna.
Dopo aver chiuso i collegamenti aerei si è deciso che anche i voli privati o noleggiati possano decollare solo per motivi fondati lavoro e salute e autorizzati dal presidente della Regione.

(da agenzie)

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I REATI CUI VA INCONTRO CHI ESCE SENZA RAGIONE VALIDA: DALLE LESIONI AL FALSO

Marzo 19th, 2020 Riccardo Fucile

SONO OLTRE 45.000 LE PERSONE DENUNCIATE

Il Fatto Quotidiano spiega oggi in un articolo a firma di Valeria Pacelli che   le Procure d’Italia si interrogano su che tipo di contestazione muovere a chi viene denunciato per aver violato le restrizioni imposte dal governo. Non c’è un orientamento unanime, mentre sono migliaia i casi finiti sulle scrivanie dei procuratori.
I numeri non sono confortanti: solo nella giornata del 17 marzo sono state denunciate 8.089 persone. A questo punto il governo si darà  al massimo altri due giorni di tempo per valutare l’efficacia delle misure di contenimento, ma se i contagi del coronavirus aumenteranno e le restrizioni imposte verranno ancora violate, si deciderà  di varare misure più dure.
Quello di ieri del ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, sembra infatti un ultimo avvertimento: “Nelle prossime ore —ha detto — bisognerà  prendere in considerazione la possibilità  di porre il divieto completo di attività  all’aperto”.
Sulla stessa linea il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, per il quale “se si dovesse andare avanti” con comportamenti errati “chiederemo al governo di emanare provvedimenti ancora più rigorosi”.
Intanto in tutte le Procure si cerca di capire come trattare i migliaia di fascicoli su coloro che violano le restrizioni del governo. Dall’11 (giorno del decreto di Conte) al 17 marzo le persone fermate sono state oltre un milione.
Di queste, 43.595 sono state denunciate in base all’articolo 650 del codice penale, ossia per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità . È un reato dalle conseguenze piuttosto blande: un’ammenda fino a 206 euro o l’arresto fino a tre mesi.
Altre 926 sono le denunce in base all’articolo 495 del codice penale,ossia per“falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità  o su qualità  personali proprie o di altri” e che prevede la reclusione fino a 6 anni.
Il punto è che secondo l’orientamento di molte procure questo reato non sarebbe configurabile nei confronti di chi mente quando viene fermato. In una nota del 16 marzo, indirizzata ai comandanti provinciali di carabinieri, Finanza e polizia municipale, la Procura di Genova per esempio ha specificato che sull’applicazione dell’art. 495 “il delitto viene integrato esclusivamente dalle false attestazioni aventi a oggetto l’identità , lo stato o altre qualità  della persona”.
Sembra non potersi applicare quindi quando si mente sui motivi della propria uscita. Sulla stessa linea i magistrati di Roma, per i quali non ci sono margini di applicabilità  dell’articolo 495 del codice penale. Rispetto ai colleghi di Genova, i romani però sono più possibilisti nel poter contestare a chi viene fermato l’articolo 483 del codice penale, il falso del privato in atto pubblico.

(da “NextQuotidiano”)

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COME I PENDOLARI SUI TRENI DEL NORD HANNO PORTATO AL SUD IL CORONAVIRUS

Marzo 19th, 2020 Riccardo Fucile

IMPENNATA DEI CONTAGIATI GRAZIE A DEGLI IRRESPONSABILI

Ieri abbiamo raccontato che il professor Gioacchino Angarano del Policlinico di Bari ha spiegato che le previsioni più pessimistiche riguardo lo sbarco del Coronavirus al Sud si stanno purtroppo avverando: l’esodo dal Nord sta facendo i primi contagi.
Professore, cosa si aspetta nei prossimi giorni?
«Una grande quantità  di contagiati che ha bisogno di essere assistita in ospedale. Già  ora abbiamo ricoverato persone i cui figli sono tornati dal Nord nei giorni scorsi: prevedo per questo grandi o piccoli focolai che a loro volta creeranno altri focolai. L’epidemia durerà  ancora. Possiamo però dire che l’isolamento sociale sta certamente rallentando la corsa dei contagi. Vedo strade deserte e gente che passeggia sui balconi pur di non stare in strada. È un segno di civiltà  che avrà  conseguenze positive».
Cosa si augura
«Spero vivamente che finisca presto. È una malattia che ha gravi implicazioni, non solo mediche ma anche sociali. Una malattia che spinge a limitarei rapporti umani e per questo è terribile».
Oggi Il Fatto Quotidiano pubblica un grafico elaborato in base ai dati disponibili su Internet che mostra come la partita a breve si sposterà  al Sud:
Se infatti il dato nazionale, trainato dai numeri drammatici della Lombardia, sembra mostrare i primi timidi segnali positivi, lo stesso ancora non si può dire per alcune regioni del centro e del sud Italia, dove però il lockdown è iniziato più tardi rispetto che al nord. Nel grafico mostriamo l’andamento dei pazienti attualmente positivi in quattro regioni: Abruzzo (rosso),Campania (azzurro), Lazio (verde) e Puglia (viola). Salta all’occhio l’impennata che tutte le curve hanno avuto negli ultimi giorni. Se per il Lazio questo può essere spiegato dall’aumento consistente del numero di tamponi effettuato (da 2000 a 9500 in 7 giorni) lo stesso non si può dire per le altre 3 regioni, il cui numero è passato da 2000 a circa 3000.
Qual è quindi il motivo di tale incremento? Per vedere gli effetti del lockdown serve ancora qualche giorno, e questi casi sono perlopiù persone che hanno contratto il virus prima del blocco di queste regioni. Ma possiamo anche pensare che i ripetuti esodi da Nord a Sud dei giorni precedenti abbiano potuto contribuire a questi nuovi casi registrati.

(da “NextQuotidiano”)

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L’ODISSEA DELL’ATTORE GHINI PER RIPORTARE LA FIGLIA A CASA DA LONDRA DIMOSTRA L’EFFICIENZA DELLA SANITA’ PUBBLICA ITALIANA

Marzo 19th, 2020 Riccardo Fucile

LA GESTIONE DELL’EMERGENZA CORONAVIRUS IN INGHILTERRA E’ VERGOGNOSA: PER FORTUNA SI SONO TOLTI DAI COGLIONI IN EUROPA

Massimo Ghini ha deciso di raccontare in un’intervista come sta passando questi giorni di isolamento forzato con la sua famiglia e, soprattutto, come è riuscito a riportare in Italia sua figlia Margherita, che studia alla Ravensbourne University di Londra. L’attore ha sottolineato come questo sia il momento peggiore per la Gran Bretagna, dove «stanno vivendo il momento del matto» che ha reso difficilissimo far rimpatriare sua figlia.
L’attore ha colto l’occasione di lodare la sanità  italiana, che si sia dimostrata di gran lunga migliore rispetto a quella britannica in questa sua personale esperienza.
«Pensiamo sempre di essere noi trogloditi e loro over the top»
Massimo Ghini non si è risparmiato facendo un paragone tra Italia e Gran Bretagna e sottolineando come la sanità  della prima abbia gestito il rientro di sua figlia in maniera decisamente migliore.
«Finalmente mi ha raggiunto mia figlia Margherita da Londra, c’è stata la fuga degli italiani. Noi siamo riusciti a trovare il biglietto per farla tornare perchè la situazione si stava facendo difficile», ha raccontato.
E sull’Inghilterra ha detto che «ci rivolgiamo a loro come se noi fossimo sempre una sorta di trogloditi e loro over the top, invece ultimamente mi pare non sia successo».
Il riferimento di Ghini è alla sanità , sottolineando come gli studenti italiani si siano sentiti abbandonati perchè «tutti parlano di pandemia e vivi in un posto con pub e ristoranti aperti e metropolitane piene».
La figlia e le sue amiche hanno cominciato ad andare in giro con le mascherine e «hanno cercato di avere contatti per questioni mediche, capire in caso di problema a chi rivolgersi».
Dopo aver avuto un numero a cui fare riferimento la risposta della sanità  britannica è stata chiara: domandato solo il nome e il cognome delle giovani, gli interlocutori si sono congedati «dicendo che richiamavano e sono spariti».
I medici italiani hanno mandato una mail alla figlia
Sottolineando quanto il servizio sanitario britannico abbia peccato di efficienza, Ghini elogia invece quello italiano. Sua figlia Margherita e le ragazze sue coinquiline si sono sentite isolate fino a quando non hanno ricevuto «una mail di medici italiani che hanno cercato i nostri connazionali a Londra dicendo “fate riferimento per ogni problema a noi”».
Ci ha scherzato su, Ghini, dicendo che «i nostri medici si sono stretti a coorte, come dice il nostro inno, e si sono messi a disposizione» a differenza di «quella sanità  lì, quella britannica» che «non si è neanche fatta sentire».
Immancabile anche la condanna all’intervento di Boris Johnson che ha definito la perdita dei cari inevitabile in questa situazione.
In questo caso lo possiamo dire: Italia 1 — Inghilterra 0.

(da Giornalettismo)

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L’EFFETTO DEL BAZOOKA BCE

Marzo 19th, 2020 Riccardo Fucile

LO SPREAD CALA A 180 PUNTI E PIAZZA AFFARI SI RIALZA

L’annuncio della strategia della Bce contro il coronavirus ha dato i suoi effetti, già  all’apertura dei mercati.
Il Fitse Mib di Piazza Affari segna una crescita del 4%, mentre lo spread tra Btp e Bund è crollato subito a 180 punti, con un rendimento pari all’1,5%.
Mercoledì 18 marzo lo spread aveva chiuso a 267 punti mentre martedì 17 marzo aveva toccato i 280 punti. Il nome del piano della Bce è Pandemic emergency purchase programme e ha un unico scopo: arginare la crisi economica che verrà  causata dal coronavirus.
L’obiettivo è non è solo acquistare in massa titoli di Stato in tutti i Paesi dell’area euro ma anche acquistare titoli privati emessi dalle aziende e documenti di impegno commerciali, le cambiali delle piccole e medie imprese.
Così infatti si legge nel testo: «La Bce si assicurerà  che tutti i settori economici possano beneficiare delle condizioni finanziarie di supporto che permettano loro di assorbire questo choc. E ciò si applica ugualmente a famiglie, aziende, banche e governi».
La BCE acquisterà  titoli pubblici e privati per coprire le spalle alle aziende in crisi dopo l’epidemia coronavirus
Una misura fondamentale, soprattutto in virtù di una previsione davvero tragica per le economie dell’area euro: sempre secondo la presidente della Banca Centrale Europea c’è da attendersi una recessione del 5% in Europa, se il blocco totale in Italia e negli altri Stati durerà  per almeno 3 mesi. Una ipotesi che, al momento, sembra essere quantomai concreta.
Con i 750 miliardi di euro, la Lagarde ha assicurato che tutte le imprese che nei prossimi mesi dovranno indebitarsi per far fronte alle perdite di questo periodo avranno le spalle coperte dalla BCE. Un paracadute importante che, certo, da solo non potrà  risolvere tutti i problemi, ma che dà  già  una dimensione diversa rispetto a quella di sette giorni fa, con l’Unione Europea decisa a fare fronte comune rispetto a questa emergenza e ad affrontarla tutti insieme.

(da agenzie)

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IL PIANO DA 750 MILIARDI: L’ARMA TOTALE DELLA BCE PER SALVARE L’EUROPA E SOPRATTUTTO L’ITALIA

Marzo 19th, 2020 Riccardo Fucile

MESSI A TACERE GLI AVVOLTOI SOVRANISTI: L’EUROPA C’E’

Questa volta la Banca Centrale Europea ha colpito con forza, di fronte alle notizie sempre più drammatiche sull’avanzata del contagio nel continente.
Mentre ancora non si erano spente le polemiche per la reazione così debole del vertice Bce, e soprattutto della sua presidente Christine Lagarde, una settimana fa di fronte al dilagare della crisi economica e sociale causata dal coronavirus, il direttivo della banca europea si è riunito d’urgenza ieri sera, e in tre ore ha varato un piano d’intervento a favore degli Stati, delle loro imprese e dei loro cittadini di portata economica enorme, almeno 750 miliardi entro la fine di quest’anno, e ancora di più se la battaglia contro il virus dovesse continuare.
Il piano ha nome Pandemic emergency purchase programme, e al di là  dell’acronimo col quale si dovrà  familiarizzare, Pepp, ha già  nella sua denominazione il senso del suo scopo.
Un programma di acquisti massicci, a cominciare dai titoli di stato di tutti i paesi dell’area euro, ma allargandosi anche si titoli privati emessi dalle aziende e ai documenti d’impegno commerciali, di fatto le cambiali delle piccole e medie imprese. Il documento finale della riunione d’urgenza- svolta al telefono dai membri della Bce — dice questo: «Il Consiglio direttivo farà  tutto ciò che sarà  necessario nei limiti del suo mandato. Il Consiglio direttivo è pienamente preparato a incrementare il volume dei suoi programmi di riacquisto titoli e a modificarne la composizione, per quanto e fino a quando sarà  necessario. Esplorerà  tutte le opzioni e tutti gli strumenti per sostenere l’economia durante questo choc. Il Consiglio direttivo della Bce è impegnato nel giocare il suo ruolo di supporto di tutti i cittadini dell’area euro in questo periodo estremamente difficile.
A questo scopo la Bce si assicurerà  che tutti i settori economici possano beneficiare delle condizioni finanziarie di supporto che permettano loro di assorbire questo choc. E ciò si applica ugualmente a famiglie, aziende, banche e governi
Ancora più esplicito il tweet di Christine Lagarde, che sapeva di essere marchiata dalle infelicissime parole di giovedì scorso. La presidente della Bce ha scritto: «Tempi straordinari richiedono un’azione straordinaria. Non ci sono limiti al nostro impegno per l’euro. Siamo determinati a sfruttare tutto il potenziale dei nostri strumenti, nell’ambito del nostro mandato».
Tra i primi a commentare il nostro premier (l’Italia a detta di tutti è il più diretto beneficiario del super bazooka della Bce). Ha twittato così Conte: «L’Europa batte un colpo! Forte, sonoro, adeguato alla gravità  dell’emergenza sanitaria che stiamo affrontando e dello shock economico che ne consegue. Bene la BCE».
E Macron: «Pieno sostegno. Ci vuole una più grande solidarietà  finan
ziaria in seno alla zona euro. I nostri popoli e le nostre economie ne hanno bisogno». E nella notte europea è arrivato anche l’annuncio della Federal Reserve, la banca centrale americana, col suo terzo piano in due giorni, un programma di supporto al credito delle famiglie e delle imprese istituendo uno «Strumento di liquidità  del fondo comune di investimento monetario».

(da Open)

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BAZOOKA BCE DA 750 MILIARDI PER SALVARE ANCHE L’ITALIA DALLA CRISI CAUSATA DAL CORONAVIRUS

Marzo 19th, 2020 Riccardo Fucile

RIUNIONE NOTTURNA STRAORDINARIA: VERRANNO ACQUISTATI TITOLI DI STATO PER SORREGGERE L’ECONOMIA DEI PAESI DEBOLI, ITALIA IN PRIMIS

Riunione ‘di guerra’ alla Bce: il consiglio direttivo ha tenuto in nottata una riunione d’emergenza, in conference call, per discutere le opzioni disponibili a fronteggiare l’emergenza economica causata dal coronavirus.
A costringere la Bce ad agire è fiammata dello spread italiano sopra 320, nonostante l’Eurotower – tramite Bankitalia – da giorni stesse comprando Btp a pieno ritmo. Segno che per gli investitori, si sta materializzando il rischio che un’Italia che va verso un calo del Pil 2020 fra -6 e -10%, e un debito spedito come un treno verso il 150, forse 160% del Pil, rischia di avitarsi in una spirale senza ritorno.
Ma – riferiscono fonti vicine al dossier – a spingere per la riunione d’emergenza sarebbe stato anche il governo francese, con il ministro delle Finanze Bruno Le Maire che chiede un intervento “veloce e massiccio”.
Perchè accanto allo spread italiano si stanno allargando anche i differenziali dei paesi ‘core’, come Francia, appunto, o Olanda. Ed è il segnale che, a dieci ani dalla grande crisi finanziaria, il coronavirus rischia di rimettere in discussione – almeno nella testa degli investitori – la tenuta dell’Eurozona.
Il Consiglio direttivo della Bce alla fine della call ha lanciato un nuovo Programma di acquisti di emergenza pandemica (Pepp) per complessivi 750 miliardi di euro. Gli acquisti, si legge in una nota, saranno condotti fino alla fine del 2020 e includeranno tutte le categorie di attività  di titoli del settore privato e pubblico eleggibili in base al programma di acquisti gia’ esistente.
L’obiettivo è “contrastare i gravi rischi per il meccanismo di trasmissione della politica monetaria e per le prospettive della zona euro derivanti dall’epidemia e dalla crescente diffusione del coronavirus”. Il programma di acquisti terminerà  quando il consiglio direttivo “giudicherà  che la crisi derivante dall’epidemia di coronavirus sara’ finita ma in ogni caso non prima della fine dell’anno”.

(da “Huffingtonpost”)

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