Marzo 22nd, 2020 Riccardo Fucile
IN AIUTO ARRIVANO MEDICI MERIDIONALI, COMUNISTI CUBANI E CINESI…LA STORIA SI FA BEFFE DELLA LEGA DOPO AVER DIVISO IL MONDO TRA BUONI E CATTIVI
Tra ieri e oggi tre distinte missioni internazionali sono atterrate all’aeroporto di Malpensa. Prima i cinesi con le mascherine e i presidi sanitari, poi i russi con virologi e ventilatori, infine i cubani con la brigata internazionalista di medici esperti nell’emergenza.
Doveva essere la Lombardia, terra degli artigiani, dei padroncini, delle partite Iva, il popolo che ha costruito il successo delle Lega, il popolo che urlava contro “Roma ladrona!”, la terra che ha innalzato prima la bandiera della secessione, poi quella del federalismo infine dell’autonomia differenziata, a dover fare i conti con la realtà .
Oggi che chiede l’aiuto trova al suo fianco proprio quella che una volta chiamava Roma ladrona.
Sono 7923 i medici volontari, moltissimi meridionali, che hanno risposto alla chiamata della Protezione civile, pronti a raggiungere i loro colleghi negli ospedali di Crema, Bergamo, Brescia, nelle campagne del lodigiano, nella Val Seriana.
E in questa drammatica crisi il Sud Italia, com’è giusto che sia, riceve e cura i malati che non trovano più posto negli ospedali lombardi, stremati da una epidemia così violenta e inaspettata.
Arrivano dunque a Milano altri meridionali e soprattutto i comunisti. I cubani, paese che ancora soffre dell’embargo dell’Occidente, e quelli cinesi, i nemici eletti dei lumbard.
La storia si fa beffe di noi, e la realtà complica e destabilizza le nostre convinzioni. La catastrofe che si è abbattuta sull’Italia la costringerà a fare i conti con i suoi egoismi e le sue ossessioni.
Tra le cose buone che accadranno è che dovremo rinunciare a puntare l’indice e a dividere il mondo tra buoni (naturalmente noi) e cattivi (quasi tutti gli altri).
Non è più così.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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Marzo 22nd, 2020 Riccardo Fucile
NEL TESTO DEL PROVVEDIMENTO I CENTO SETTORI DI AZIENDA ESENTATI, SONO DAVVERO TROPPI… I SINDACATI MINACCIANO LO SCIOPERO GENERALE: “PRESSIONI DI CONFINDUSTRIA, NON E’ LA STRETTA PROMESSA”
Negozi di pc, smartphone e informatica in generale resteranno aperti. Così come supermercati, farmacie, banche, Poste. Ma andranno a lavorare anche i dipendenti dei call center e dei corrieri.
Rimane ancora lungo l’elenco delle attività commerciali e soprattutto industriali che rimangono ancora aperte.
Con i sindacati che minacciano lo sciopero generale, per tutelare la sicurezza dei lavoratori, e accusano il Governo di aver subito le pressioni di Confindustria.
Con il nuovo Dpcm appena firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, l’intervento del Governo – che nel provvedimento dello scorso 11 marzo aveva riguardato soprattutto il commercio – punta ora soprattutto su fabbriche e l’attività industriale.
Secondo l’esecutivo, che ha così ascoltato il parere degli amministratori locali delle regioni del nord più colpite dal coronavirus, troppi lavoratori sarebbero costretti a recarsi sul proprio posto di lavoro.
Mettendo a rischio la propria salute e quelle dei propri colleghi in attività che l’esecutivo non ritiene “essenziali”. Non la pensano allo stesso modo i sindacati: secondo Cgil, Cisl e Uil l’elenco dei settori che rimangano ancora aperti è ancora troppo lungo e sono pronti a annunciare uno sciopero generale.
Il decreto parla di “sospensione delle attività produttive industriali o commerciali” ad eccezione delle filiere necessarie e di quelle che consentano il funzionamento di queste ultima e indica un elenco con poco più di 100 attività che potranno continuare a restare attive. Allo stesso tempo però, il testo provvisorio del provvedimento spiega che “resta fermo, per le attività commerciali, quanto disposto dal dpcm 11 marzo 2020 e dall’ordinanza del ministro della Salute del 20 marzo 2020”.
La lista completa figura negli allegati del Dpcm. Si va dalle “Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali” a “Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico”.
Nel decreto viene consentita “sempre l’attività di produzione, trasporto, commercializzazione consentita e consegna di farmaci, tecnologia sanitaria e dispositivi medico-chirurgici nonchè di prodotti agricoli e alimentari. Resta altresì consentita ogni attività comunque funzionale a fronteggiare l’emergenza”. Garantite, inoltre, le attività dell’industria dell’aerospazio e della difesa, nonchè le altre attività di rilevanza strategica per l’economia nazionale, previa autorizzazione del Prefetto. Le attività sospese, si legge nel testo, possono continuare con lavoro agile.
Nel suo intervento nella serata di sabato Conte ha parlato di stop a “ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria, cruciale, indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali”, ricordando però che sarebbero rimasti aperti supermercati, farmacie e parafarmacie e che continuerebbero ad essere garantiti servizi bancari, postali e assicurativi. Attività che anche se non figurano nel nuovo elenco erano state già disciplinate, insieme all’intero settore del commercio, nel provvedimento dello scorso 11 marzo.
La lista delle attività produttive che resteranno operative.
Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali
Pesca e acquacoltura
Estrazione di carbone
Estrazione di petrolio greggio e di gas naturale
Attività dei servizi di supporto all’estrazione di petrolio e di gas natural
Industrie alimentari
Industria delle bevande
Fabbricazione di altri articoli tessili tecnici ed industriali
Fabbricazione di spago, corde, funi e reti
Fabbricazione di tessuti non tessuti e di articoli in tali materie (esclusi gli articoli di abbigliamento)
Confezioni di camici, divise e altri indumenti da lavoro
Fabbricazione di imballaggi in legno
Fabbricazione di carta
Stampa e riproduzione di supporti registrati
Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
Fabbricazione di prodotti chimici
Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici
Fabbricazione di articoli in gomma
Fabbricazione di articoli in materie plastiche
Fabbricazione di vetrerie per laboratori, per uso igienico, per farmacia
Fabbricazione di apparecchi per irradiazione, apparecchiature elettromedicali ed elettroterapeutiche
Fabbricazione di motori, generatori e trasformatori elettrici e di apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell’elettricità
fabbricazione di macchine per l’agricoltura e la silvicoltura
Fabbricazione di macchine per l’industria alimentare, delle bevande e del tabacco (incluse parti e accessori
Fabbricazione di macchine per l’industria della carta e del cartone (incluse parti e accessori)
Fabbricazione di macchine per l’industria delle materie plastiche e della gomma (incluse parti e accessori
Fabbricazione di strumenti e forniture mediche e dentistiche
Fabbricazione di attrezzature ed articoli di vestiario protettivi di sicurezza
Fabbricazione di casse funebri
Riparazione emanutenzione installazione di macchine e apparecchiature
Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata
Raccolta, trattamento e fornitura di acqua
Gestione delle reti fognarie
Attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti; recupero dei materiali
Attività di risanamento e altri servizi di gestione dei rifiuti
Ingegneria civile
Installazione di impianti elettrici, idraulici e altri lavori di costruzioni e installazioni
Manutenzione e riparazione di autoveicoli
Commercio di parti e accessori di autoveicoli
Per la sola attività di manutenzione e riparazione di motocicli e commercio di relative parti e accessori
Commercio all’ingrosso di materie prime agricole e animali vivi
Commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, bevande e prodotti del tabacco
Commercio all’ingrosso di prodotti farmaceutici
Commercio all’ingrosso di libri riviste e giornali
Commercio all’ingrosso di macchinari, attrezzature, macchine, accessori, forniture agricole e utensili agricoli, inclusi i trattori
Commercio all’ingrosso di altri mezzi ed attrezzature da trasporto
Commercio all’ingrosso di strumenti e attrezzature ad uso scientifico
Commercio all’ingrosso di articoli antincendio e infortunistici
Commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi e lubrificanti per autotrazione, di combustibili per riscaldamento
Trasporto terrestre e trasporto mediante condotte
Trasporto marittimo e per vie d’acqua
Trasporto aereo
Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti
Servizi postali e attività di corriere
Alberghi e strutture simili
Servizi di informazione e comunicazione
Attività finanziarie e assicurative
Attività legali e contabili
Attività di direzione aziendali e di consulenza gestionale
Attività degli studi di architettura e d’ingegneria; collaudi ed analisi tecniche
Ricerca scientifica e sviluppo
Attività professionali, scientifiche e tecniche
Servizi veterinari
Servizi di vigilanza privata
Servizi connessi ai sistemi di vigilanza
Attività di pulizia e disinfestazione
Attività dei call center
Attività di imballaggio e confezionamento conto terzi
Agenzie di distribuzione di libri, giornali e riviste
Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria
Istruzione
Assistenza sanitaria
Servizi di assistenza sociale residenziale
Assistenza sociale non residenzial
Attività di organizzazioni economiche, di datori di lavoro e professionali
Riparazione e manutenzione di computer e periferiche
Riparazione e manutenzione di telefoni fissi, cordless e cellulari
Riparazione e manutenzione di altre apparecchiature per le comunicazioni
Riparazione di elettrodomestici e di articoli per la casa
Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico
(da agenzie)
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Marzo 22nd, 2020 Riccardo Fucile
DAL SITO DELLA CENTRALE UNICA DI ACQUISTO E’ SPARITA L’AZIENDA CHE AVREBBE DOVUTO PRODURRE 32 MILIONI DI MASCHERINE
Dal sito della centrale unica di acquisto è sparita l’azienda agricola che risultava prima classificata per produrre 32 milioni di mascherine di cui abbiamo parlato alcuni giorni fa. Ora si sa solo che se ne produrranno 7 milioni, mentre per le altre è partita un’altra gara. E i tempi si allungano
C’è qualcosa che non torna nella gara Consip per la realizzazione delle mascherine chirurgiche essenziali per combattere l’emergenza coronavirus specie in prima linea, tra medici e infermieri.
Giorni fa avevamo raccontato che la prima vincitrice della gara bandita il 9 marzo (la prima, vista l’urgenza) era un’azienda agricola che non aveva nulla nella sua storia che facesse pensare al materiale sanitario.
Ora è accaduto qualcos’altro: in queste ore il sito di Consip è stato modificato e quella strana azienda agricola non appare più tra le vincitrici del lotto 6.
Non solo. Nel frattempo, è partita una nuova gara per produrre altri 10 milioni di mascherine: i tempi di consegna però si allungano.
Se le prime mascherine dovevano essere consegnate dal 26 marzo in avanti, la nuova gara (per meno mascherine) si chiuderà il 30 marzo e le aziende vincitrici dovranno consegnare una prima parte entro 3 giorni e il resto entro 8 o 15 giorni.
Che cos’è la Biocrea e perchè ne abbiamo parlato
Biocrea è (o forse era, a questo punto) la prima classificata nella prima gara urgente di Consip per fronteggiare l’emergenza Covid-19. Risultava la prima di quattro vincitrici del bando pubblicato il 9 marzo ed assegnato il 12. Nelle informazioni che si potevano trovare on line fino a tre giorni fa aveva l’incarico di produrre “a cascata” un totale di 32 milioni di mascherine, assieme ad altre tre aziende: le classificate dopo di lei sarebbero subentrate qualora l’azienda non fosse riuscita a portare a termine la commessa nei tempi dati.
C’erano però tre problemi (o almeno elementi che avrebbero bisogno di chiarimenti): il primo è che nella ragione sociale di Biocrea società agricola non si parla di nulla che abbia a che fare col materiale sanitario. A leggere la sua ragione sociale si tratta invece di un’azienda agricola con sede legale a Milano e fisica in Emilia che produce cereali, alleva bestiame, può produrre energie alternative e partecipare a progetti di agriturismo.
La ragione sociale di Biocrea
Il secondo è che l’azienda è passata di mano a gara Consip aperta: dall’11 marzo il socio unico è diventata Stefania Verduci, nata in Calabria ma residente a Milano, della quale non abbiamo molte informazioni.
Il precedente proprietario, invece, lo conosciamo — e qui sta il terzo elemento che avrebbe bisogno di qualche spiegazione: si tratta di Antonello Ieffi, attualmente a processo per traffico di influenze e presunta vittima di sequestro di persona ed estorsione da parte di Tamara Pisnoli, l’ex moglie del calciatore della Roma Daniele De Rossi. Un imprenditore appassionato di fotovoltaico e agricoltura idroponica, anche lui apparentemente non un esperto di sanitari.
Perchè un’azienda agricola aveva vinto la gara per le mascherine?
Consip ci aveva spiegato informalmente che, vista l’urgenza, le aziende partecipano alle gare Covid-19 autocertificandosi: ”Chi ha partecipato alla gara ha dichiarato che aveva le competenze tecniche per svolgere il compito, è un’autocertificazione, di cui eventualmente risponde”.
E che il sito Consip fa fede per la trasparenza delle decisioni, anche se non è un atto ufficiale. Da quanto apprendiamo ora sempre in ambienti Consip, è possibile che Biocrea sia stata esclusa in questi giorni, dopo la pubblicazione del nostro articolo e in ogni caso dopo alcune verifiche: la gara d’urgenza, infatti, non esclude che vengano fatte verifiche successive escludendo eventualmente chi non ha i requisiti per portare avanti la commessa.Cosa è successo negli ultimi giorni
Ora qualcosa è cambiato: nella pagina in cui si parla dei vincitori dei lotti Biocrea non c’è più mentre ci sono tutte le altre vincitrici. Osservate bene la seconda immagine che vi abbiamo mostrato. I dispositivi assegnati e da produrre con urgenza non sono più circa 32milioni ma 7.725.000 per un totale di 3.734.750,00 Euro. Le altre arriveranno con una nuova gara.
Potrebbe essere un errata corige? E’ difficile. Scorrendo il sito che dovrebbe garantire la trasparenza degli appalti della pa l’annuncio che Biocrea è la prima vincitrice della gara del 9 c’è ancora.
Ma c’è anche notizia della nuova gara.
(da Open)
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Marzo 22nd, 2020 Riccardo Fucile
IL COMANDANTE ALFA, EX FONDATORE DEI GIS, DA ANNI IN CONGEDO, LE SPARA GROSSE E L’ARMA VALUTA PROVVEDIMENTI CONTRO L’EX MILITARE
In una lettera pubblicata anche sui social il Comandante Alfa, nome in codice per nascondere la sua vera identità , fondatore dei gruppi speciali del Gis, le teste di cuoio dei carabinieri, con un post dimostra una volta di più come in Italia la situazione sia disperata, ma non seria.
Il post, ovviamente non firmato con un nome e un cognome fa vedere anche un discreto grado di democristianismo furbo, come quando si accusano le Sardine e i centri sociali di non fare nulla (ma perchè, che dovrebbero fare?) e si dice che ci vorrebbero pallottole vere, però “metaforicamente”… Il che, converrete con noi, non significa niente.
Sono pallottole al sale quando metaforicamente servirebbero quelle vere. Dove siete tutti voi politici salvatori del popolo, dove siete nascosti, con i vostri sorrisi, i proclami e i video ipocriti e inopportuni. Dove sono le signore con le gambe accavallate che spopolavano in tv difendendo o attaccando a destra e a manca ? Dove siete voi che salendo sulle navi pirata avete incensato e legittimato l’aggressione ai nostri militari della Guardia di Finanza. Dove sono le sardine e i centri sociali sempre pronti a scendere in piazza contro e mai per?
Nel testo ci sono tematiche che ritornano sempre dall’odio per l’Europa che ci lascia soli anche se invece sospende il patto di stabilità e lancia un inedito Whatever it takes, mentre in effetti c’è chi in Europa sequestra le mascherine destinate a noi dalla Cina: si tratta di quelli del patto di Visegrad che fino a ieri erano amici di Salvini.
“Chiudete tutto, lasciando aperti i servizi essenziali per la sopravvivenza, garantendo agli operatori la tutela adeguata. Schierate l’esercito, istituite il coprifuoco, chiudete i confini, i porti, sigillate il nostro paese all’Europa che ci ha lasciati soli e che ci ha presi in giro senza che nessuno dei nostri governati ci abbia difesi. Siamo eccellenza in tutti i campi, cultura, sanità , intelligence, militare ecc. e voi a colpi di decreti a puntate , peraltro confusi e spesso impraticabili, chiusi nelle vostre dimore, nei vostri agi non date l’esempio. Non ho sentito nè letto un sacrificio da parte vostra, la rinuncia ai vostri benefici.. dove sono i vostri sacrifici?”
Con il volto ben coperto allo scopo di non farsi riconoscere, il Comandante Alfa vuole vedere i sacrifici altrui perchè tanto non sappiamo chi è e non possiamo verificare così se lui per caso ne stia facendo qualcuno o non segua il detto “Predicare bene e razzolare male”.
Secondo il carabiniere “Siamo rappresentati da un ex partecipante al grande fratello”, ma non risulta che Rocco Casalino sia rappresentante di qualcosa se non portavoce della presidenza del Consiglio, e in ogni caso il Grande Fratello non è ancora un reato (purtroppo).
Non poteva mancare, in quello che dovrebbe essere un carabiniere e un rappresentante delle istituzioni che quindi dovrebbe sapere come funzionano, la stronzata del premier “non eletto” che dimostra come il Comandante Alfa non abbia ancora capito che negli anni della Repubblica italiana nessun presidente del Consiglio è stato eletto dal popolo perchè siamo una democrazia parlamentare.
“No, chiedete unità e cantate l’inno di Mameli ma non ne siete degni. Il popolo lo canta per farsi forza, per sentirsi unito e con un’identità , voi per mettervi in mostra.Un premier non eletto che si presenta con la bandiera europea in bella vista e non con il tricolore per il quale tanto sangue è stato versato dai nostri padri mi strazia. Ora scoprite tutti di essere Italiani a parole, fumo negli occhi per chi muore ogni giorno, ogni ora, ogni minuto da solo, senza il conforto di un familiare.”
Poi, nell’apoteosi del discorsetto paternalista da vecchietto che guarda i cantieri, e con una pericolosa analogia con l’umarell per eccellenza, ovvero Vittorio Feltri, il Comandante Alfa ha un’ideona: dite a tutti di stare a casa eh!
“È il momento dell’unità , quella vera, per il bene comune. Molti di coloro che attualmente sono al governo non sono stati eletti dal popolo. Siamo mica in dittatura? Cosa mi sono perso? Basta, ora urlo forte il mio dolore, prima che sia troppo tardi..ma forse lo è, obbligate la gente a stare a casa in ogni modo possibile, correre e andare al mare deve diventare in questo momento di emergenza un reato, o siamo tutti assassini. Chi corre per esibire un fisico da statua greca quest’estate, il mare, andando avanti cosi lo vedrà con il binocolo. Forza non si molla, avanti, non si arretra.”
Ma attenzione, il Comandante Alfa ci tiene anche a darci qualche consiglio per l’estetica:
Non è il momento della brillantina o del rossetto, è l’ora di indossare ognuno la propria divisa e combattere in prima linea dando l’esempio .
Nella serata di ieri l’Arma dei Carabinieri ha fatto trapelare che sta valutando la possibilità di adottare “provvedimenti nei confronti del militare che è in quiescenza da tempo.
Lo stesso ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ha definito le parole del comandante Alfa “gravissime e inaudite. Le condanno con tutta la forza, pur se pronunciate da chi è in congedo da anni. Le forze armate -continua Guerini- sono presidio a servizio del paese e delle sue istituzioni democratiche. Come anche in questa emergenza stanno dimostrando”.
(da “NextQuotidiano”)
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Marzo 22nd, 2020 Riccardo Fucile
ARCURI: “DA MARTEDI TUTTI GLI OPERATORI SANITARI AVRANNO LE PROTEZIONI NECESSARIE, LA SETTIMANA SUCCESSIVA MASCHERINE A DISPOSIZIO0NE DI TUTTI I CITTADINI”
“Siamo in guerra, io devo trovare le munizioni e fare sì che questo Paese la vinca prima e meglio degli altri”. Parla così dell’emergenza coronavirus Domenico Arcuri, commissario straordinario, che a Mezz’ora in più su Rai 3 spiega: “Ci servono 90 milioni di mascherine al mese, un numero straordinario, ma abbiamo attivato tutti i canali per riuscirci. Fino a 5 giorni fa abbiamo distribuito 480 ventilatori per la terapia intensiva. Solo oggi ne distribuiremo circa 150, il 30% di quanti sono stati distribuiti finora. Dalla prossima settimana ne distribuiremo quantità ancora più importanti″.
Il tema della guerra torna più volte nelle parole di Arcuri: “Tutti i conflitti si vincono in due modi: con i propri eserciti e i propri alleati”. E ancora: “Sento uno straordinario supporto dei cittadini e del governo in questo dramma”.
Sulle tempistiche di reperimento dei materiali di protezione spiega: “Da lunedì o, al più tardi, da martedì, tutte le regioni avranno le dotazioni di mascherine per gli operatori sanitari e i malati”, per le categorie cui in questo momento spetta la priorità , insomma.
Gli altri cittadini dovranno aspettare qualche giorno in più: “A partire dalla settimana successiva contiamo di essere in grado di fornire dispositivi di protezione a tutti i cittadini che ne avranno bisogno”.
Le mascherine saranno prodotte anche da aziende che sono disponibili a riconvertirsi per l’emergenza: “180 imprese della filiera della moda ci dicono che riusciranno a produrre due milioni di mascherine al giorno”.
Sono previsti incentivi per chi vuole cambiare la sua produzione: “A disposizione 50 milioni di euro alle aziende che vogliono riconvertirsi. Già 100 aziende pronte a partire”.
(da agenzie)
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Marzo 22nd, 2020 Riccardo Fucile
SI TRATTA DI 91 INFERMIERI, 33 MEDICI E 17 OPERATORI SOCIO-SANITARI… IL DIRETTORE DELLA ASL: “UNA COSA INDEGNA”
Dopo le smentite e le conferme sul Cardarelli, a Crotone trecento dipendenti dell’Azienda Sanitaria Locale sono in malattia e il direttore generale dà loro degli indegni. Nell’azienda sanitaria provinciale di Crotone, infatti, ci sono trecento dipendenti in malattia: medici, infermieri e così via. E la causa, scrive oggi Libero, sembra proprio essere COVID-19, ma non nel senso che tutti costoro sono stati contagiati:
L’esatto contrario: si tengono lontani dal lavoro per non correre rischi, nel momento in cui i loro colleghi, in tutta Italia, combattono senza sosta per salvare vite.
Una assenza anomala, «stranamente coincidente con l’acuirsi dell’emergenza Coronavirus», denuncia la stessa Asp in un comunicato, accusando così i propri lavoratori di essersi eclissati con il pretesto di malattie inesistenti.
L’allarme lo aveva lanciato l’Ordine dei medici di Crotone invitando i colleghi medici di base a non eccedere con i certificati di malattia che in questo periodo centinaia di persone stanno richiedendo per potersi assentare dal lavoro e tenersi al riparo da eventuali contagi da coronavirus.
In una nota diffusa il 20 marzo nella quale si dà conto di una serie ulteriore di misure adottate per dare risposte efficienti ai cittadini, l’Asp di Crotone sottolinea infatti “che le misure appena evidenziate potranno compiutamente realizzarsi solo attraverso la fattiva collaborazione di tutto il personale dipendente aziendale. La precisazione non e’ meramente retorica, poiche’ dai reports forniti a questa Direzione strategica dall’Ufficio gestione risorse umane è emerso che circa 300 dipendenti aziendali si trovano attualmente in regime di malattia. Con il dovuto rispetto per tutti coloro che legittimamente stanno usufruendo di un beneficio di legge, occorre tuttavia sottolineare l’anomalia del dato, stranamente coincidente con l’acuirsi dell’emergenza coronavirus”.
“Riteniamo — conclude la nota — che la nostra Azienda sanitaria stia producendo, in tutte le sue componenti, uno sforzo eccezionale per contrastare l’epidemia in atto; auspichiamo che questo sforzo divenga, nell’immediato, ancora più collettivo e condiviso”.
Il direttore generale della stessa Asp, Francesco Masciari, intervistato da Sky Tg24 ha detto che si tratta di una cosa indegna sulla quale “bisogna intervenire”.
Tra i trecento in malattia ci sono 91 infermieri, 33 medici e 17 operatori socio-sanitari. È anche per rimediare alle assenze di chi dovrebbe esserci che la Calabria ha avviato il reclutamento straordinario.
La governatrice Iole Santelli ieri ha fatto sapere che «sono 340 i medici che hanno dato la propria disponibilità per essere impiegati durante l’emergenza Coronavirus». Di questi, 158 sono neolaureati in medicina, non ancora abilitati, ma comunque autorizzati ad esercitare la professione, secondo quanto disposto dal decreto CuraItalia approvato dal governo. In Calabria i contagiati sono 235.
(da “NextQuotidiano”)
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Marzo 22nd, 2020 Riccardo Fucile
VIAGGIATORI DIRETTI AL SUD BLOCCATI IN STAZIONE A MILANO DALL’ORDINANZA DI LAMORGESE E SPERANZA
Nuova stretta contro il coronavirus. Per evitare l’esodo dei lavoratori di quelle aziende che chiuderanno in virtù del nuovo decreto – annunciato ieri sera ma non ancora pubblicato – i ministri della Salute Roberto Speranza, e dell’Interno, Luciana Lamorgese, hanno adottato un’ordinanza che vieta di spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in un comune diverso da quello in cui ci si trova. Le uniche deroghe sono per “comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza” o per motivi di salute.
La misura è immediatamente in vigore e resterà efficace fino all’entrata in vigore del nuovo decreto. Le stazioni, per questo, saranno presidiate.
E un primo effetto è stato registrato a Milano dove alcuni passeggeri – una decina – non hanno superato i controlli.
Volevano salire su un treno diretto a Salerno. Ci sono state anche scene di pianto. I viaggiatori sono stati sottoposti al controllo dell’autocertificazione e dei documenti e anche a quelli della temperatura corporea.
La nuova stretta è stata adottata dopo diversi allarmi lanciati dai governatori del Sud. In particolare questa mattina il governatore campano, Vincenzo De Luca, ha chiamato il presidente del Consiglio Conte per segnalare il rischio di un nuovo esodo verso Sud. Insomma, l’obiettivo è scongiurare il bis di quegli spostamenti di massa avvenuti quando furono decise le zone rosse per alcune regioni del Nord, in particolare la Lombardia. Esodo considerato un enorme fattore di rischio per la diffusione dell’epidemia. “Il premier si sta occupando della questione” aveva detto stamattina De Luca.
Anche il governatore della Basilicata, Vito Bardi, ha emesso un’ordinanza che prevede il divieto di spostamento delle persone in entrata e uscita dalla regione, dove finora i casi sono 81 e, caso unico in Italia, non si è registrata finora nessuna vittima.
(da agenzie)
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Marzo 22nd, 2020 Riccardo Fucile
BORRELLI: “NUMERI MINORI MA NON ABBASSARE LA GUARDIA”
Lieve diminuzione dei contagi da coronavirus e dei morti nelle ultime 24 ore in Italia. Nel giorno in cui si scoprono 12 contagiati alla stessa protezione civile (il capo del dipartimento Angelo Borrelli è risultato negativo) arriva un dato in controtendenza rispetto a ieri: oggi sono stati registrati 651 morti (ieri erano 793), che portano il totale a 5476.
I nuovi contagiati sono 3.957, meno di ieri quando ne sono stati registrati 4821, in totale sono 46.638; i guariti sono 952 in un giorno, in totale 7024; in terapia intensiva si trovano 3009 malati, 152 più di ieri. ”
“I numeri di oggi sono minori rispetto a quelli di ieri”, ha detto il commissario per l’emergenza Borrelli durante la conferenza stampa alla Protezione civile, “mi auguro che questi numeri possano essere confermati. Non bisogna abbassare la guardia ma tenere le misure adottate e rispettare le indicazioni anche del provvedimento del governo”.
“Non vogliamo farci prendere da facili entusiasmi nè sopravvalutare una tendenza”, ma il calo del numero giornaliero di contagi è “un segnale che cogliamo soprattutto perchè comincia ad avvicinarsi alla distanza temporale a cui ci aspettiamo di vedere i segni tangibili dell’efficacia delle misure intraprese”, ha commentato Franco Locatelli, direttore del Consiglio superiore di sanità . “Dopo quanto è stato comunicato dal premier Conte – aggiunge – siamo arrivati al massimo delle misure di prevenzione del contagio in termini di attività sociali piuttosto che lavorative”.
(da agenzie)
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Marzo 22nd, 2020 Riccardo Fucile
ANDATELO A DIRE ALLE FAMIGLIE DELLE CENTINAIA DI ITALIANI IN RIANIMAZIONE… CONTE SEMMAI E’ STATO TARDIVO MA DI FRONTE A UN’EMERGENZA OCCORRE CHE UN PREMIER SI ASSUMA RESPONSABILITA’, NON PERDERE TEMPO AD ASCOLTARE LE CAZZATE DI TUTTI PER TRE GIORNI IN PARLAMENTO MENTRE LA GENTE CREPA
Qualcuno, sia a livello politico che giornalistico, oggi parla della “più grande limitazione della libertà nella storia della Repubblica affidata a un videoannuncio notturno e senza passaggio parlamentare. C’è una rottura istituzionale sullo stato di eccezione per cui sta diventando tutto lecito in nome di un doppio standard. Ma la democrazia vale sempre“.
Le opposizioni (quelle passate dal chiudete tutto ad aprire tutto per ritornare a bloccare tutto, con un leader che scappa in Francia e un altro che esce di casa senza mascherina per farsi una passeggiata) criticano Conte perchè ha atteso troppo ad emanare nuove restrizioni e non ha coinvolto il Parlamento, le commissioni, gli uscieri e i commessi.
Renzi (quello che straparlava ad ogni occasione e a ogni microfono) parla di Grande Fratello perchè Conte è intervenuto su Fb e non in una regolare conferenza stampa.
La politica in Italia è questa, speculare su tutto, non ci scandalizziamo.
Nessuno fa mea culpa per aver svenduto la sanità pubblica appaltando ai privati la salute degli Italiani, tagliando gli investimenti pubblici nel settore, salvo lamentarsi perchè le sale di rianimazione ora sono insufficienti.
Per poi costruire una struttura d’emergenza alla Fiera di Milano che in tre giorni è passata da 500 posti a 250 e che costerà una cifra (mentre a Legnano c’era pronto il vecchio ospedale da riutilizzare)
Ma veniamo al tema che ci interessa: il governo sta mettendo in pericolo la libertà e la democrazia del Paese? Balle.
In primis c’e’ il presidente della Repubblica che vigila sulla forma, in secondo luogo esistono prassi e regolamenti che i presidenti di Camera e Senato sanno far rispettare.
In terzo luogo le restrizioni hanno seguito l’incontro che Conte ieri ha avuto con le parti sociali, imprenditori, categorie e sindacati.
Lo diciamo da giorni: le misure sono state tardive visto il trend emergenziale, ma sono state frenate da chi teme conseguenze per le proprie aziende (leggi lobby imprenditoriali).
Il via libera è arrivato dopo le rassicurazioni che il governo (ovvero l’Europa tanto criticata) si farà carico della “dei problemi di liquidità ” delle stesse (tanto per cambiare, solo gli utili vengono privatizzati).
Infine siamo di fronte a una emergenza che ha visto Paesi più democratici di noi varare misure ancora più estreme senza chiedere conto a nessuno.
Ogni giorno muoiono quasi mille italiani e per qualcuno i provvedimenti urgenti (e tardivi) dovrebbero prima essere sottoposti all’esame di una commissione parlamentare, poi andare alla Camera, quindi al Senato, poi alla firma, magari passando da una ratifica sui social?
Dovremmo perdere giorni ad ascoltare cazzate e polemiche demenziali per accontentare l’ego di qualche sfigato in cerca di visibilità ?
No grazie, ne facciamo a meno, nell’interesse di chi sta appeso a un filo tra la vita e la morte, delle loro famiglie, dei medici, infermieri che stanno rischiando la vita, delle forze dell’ordine che devono perdere tempo a sanzionare delle emerite teste di cazzo che violano le regole.
Le misure adottate non minano una mazza, tanto meno le “libertà ” democratiche dei podisti della domenica e sono prese ad esempio da tanti altri Paesi ( anche loro dittatoriali?).
Facciamola finita con polemiche e piagnistei egoistici: è ora che tutti remino nella stessa direzione.
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