Marzo 14th, 2020 Riccardo Fucile
DUE PAZIENTI DI BERGAMO TRASFERITI IN SICILIA CON UN VOLO MILITARE
Due pazienti sessantenni, di Bergamo in gravi condizioni respiratorie, per mancanza di posti negli ospedali della Lombardia, sono stati stati trasferiti la notte scorsa in Sicilia con un aereo militare. Sono ricoverati nel reparto di rianimazione dell’ospedale Civico di Palermo con la prognosi riservata. Lo rende noto l’assessorato regionale alla Salute della Sicilia.
“Non ci sono più ambulanze e quindi qualcuno dovrà aspettare tarda sera” per essere trasferito in altri ospedali da quelli più sotto stress: lo ha detto in conferenza stampa l’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera spiegando che finora dagli ospedali ‘caldi’ di Crema, Cremona, Lodi, Voghera, Iseo etc sono stati spostati 91 pazienti in strutture ospedaliere e 81 meno gravi in residenze socio assistenziali.
“I numeri evidenziano una crescita della diffusione del contagio, una crescita che è costante: ci sono 11.685 positivi in Lombardia, con un incremento di 1865, ci sono 4898 persone ospedalizzate con 463 persone in più. Le persone in terapia intensiva sono 732, con un incremento di 85 e i decessi 966, 76 in più”: sono i numeri dell’emergenza coronavirus in Lombardia resi noti dall’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera.
Sono una quarantina i pazienti che dalla Lombardia sono stati portati in altre Regioni: lo ha detto in conferenza stampa l’assessore al Welfare Giulio Gallera spiegando che lo smistamento è fatto attraverso il cross di Pistoia, quindi attraverso la Protezione civile. I primi 28 erano pazienti no Covid mentre successivamente sono stati trasferiti pazienti di terapia intensiva positivi al Coronavirus.
“Sono stati mandati in Puglia, Toscana. Quando quest’onda sarà passata – ha aggiunto – metteremo i nostri posti letto a disposizione degli altri”.
(da “Huffingtonpost”)
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Marzo 14th, 2020 Riccardo Fucile
CENTINAIO E LA CECCARDI FANNO LO SPOT PUBBLICITARIO: I TURISTI ITALIANI HANNO IL PROBLEMA DI ARRIVARE A BARCELLONA DALLE CANARIE, NON QUELLO DEL VIAGGIO DALLA CATALOGNA ALL’ITALIA… UNA PIOGGIA DI CRITICHE: “ESIBIZIONISTI CHE METTONO A RISCHIO LE PERSONE”
L’ex ministro leghista al Turismo, il senatore Gian Marco Centinaio, e la collega di partito, l’europarlamentare Susanna Ceccardi, sono in ‘missione’ in pullman per “riportare a casa” un gruppo di italiani bloccati sulle isole Canarie.
“Stiamo lavorando tutti insieme per riportare velocemente le migliaia di italiani trattenuti nei vari Paesi in giro per il mondo. Alcuni in quarantena per Coronavirus altri semplicemente perchè sono italiani. E’ il caso del gruppo di nostri connazionali che per giorni sono rimasti bloccati alle Canarie senza la possibilità di poter riabbracciare le proprie famiglie”, scrive Centinaio
“Insieme all’eurodeputato Susanna Ceccardi, ideatrice dell’iniziativa, stiamo provando a riportarne a casa una parte. In pullman stiamo attraversando Italia — Francia — Spagna per recuperarli e riportarli a casa, prosegue allegando una foto che li ritrae prima di salire sul pullman.
“Non sarà facile ma ci vogliamo provare. Siamo in contatto con la Farnesina perchè nessuno vuole infrangere la legge — prosegue -. Vogliamo collaborare. Tutti insieme per il nostro Paese senza divisioni politiche. Vogliamo anche ringraziare i tour operator e le agenzie di viaggio con i quali siamo in stretto contatto e stanno lavorando giorno e notte per dare supporto a tutti”.
L’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi è scesa in campo per un gruppo di italiani bloccato in vacanza a Fuerteventura alle Canarie. Tra questi anche la consigliera comunale della Lega a Massa, Sabrina Marchi, in vacanza alle Canarie con la famiglia dal 6 marzo ma rimasta bloccata con altri turisti italiani per via dell’emergenza Coronavirus, che ha fatto cancellare tutti i voli verso l’Italia.
“Susanna Ceccardi ha pagato a sue spese un pullman per riportare in Italia non solo me e la mia famiglia ma tutti gli italiani che partirebbero con noi dalle Canarie. Ci sono tanti livornesi, qualche fiorentino, una famiglia di Fucecchio e altri di Bergamo. Il pullman dovrebbe portarci via da Barcellona, se riusciamo ad arrivarci, fino a Pisa”.
Il volo dalle Canarie è previsto per domani alle 13.20 e dovrebbe arrivare alle 17.35 a Barcellona.
“Quando ho iniziato a ricevere i messaggi d’aiuto — prosegue Ceccardi — di persone lontane da casa, dalla propria città e dalle proprie famiglie, ho subito pensato: devo fare qualcosa per aiutarli. Ho contattato l’Unità di Crisi della Farnesina ed ho scritto a Di Maio e Borrelli. Ma alla fine ho ritenuto che la cosa più semplice e più umana di tutte fosse quella di noleggiare un mezzo, dopo aver messo al corrente le autorità italiane, ed andare a recuperare direttamente i nostri connazionali in difficoltà ”.
Sul pullman, insieme a Susanna Ceccardi, anche l’assessore al sociale di Pisa, Gianna Gambaccini, che è medico e si preoccuperà di monitorare le condizioni di salute dei turisti nel viaggio di ritorno.
All’iniziativa ha aderito l’ex ministro al Turismo Gianmarco Centinaio. “Tutti dobbiamo fare la nostra parte -dichiara Centinaio — e nessuno deve essere lasciato indietro. Il messaggio di questi giorni è chiaro, dobbiamo il possibile per aiutare chi si trova in difficoltà ”
La Ceccardi? Un’irresponsabile
Ma c’è chi critica Ceccardi e Centinaio. “In piena emergenza coronavirus, Ceccardi noleggia un pullman da oltre 50 persone e parte per le Canarie con un’improbabile armata. La missione è recuperare gli italiani bloccati lì per le restrizioni conseguenti alla situazione sanitaria. Non so come commentare, perchè a volte davvero la realtà supera le peggiori fantasie. Provo imbarazzo per lei, per il suo costante bisogno di attenzione”, afferma la consigliera regionale toscana Alessandra Nardini (Pd) a proposito dell’iniziativa dell’ex sindaca di Cascina (Pi) ed europarlamentare leghista Susanna Ceccardi.
“Ci sono momenti in cui anche gli ego più incontenibili come il suo — prosegue Nardini — dovrebbero recuperare il senso della misura e questo, in cui l’intero nostro Paese è bloccato in casa, è uno di quei momenti. È una pagliacciata indegna, fatta solo per mettersi in mostra in modo totalmente irresponsabile e mettendo in pericolo delle vite. Perchè lei può muoversi? Come pensa di garantire le distanze di sicurezza in un viaggio di andata e di ritorno in pullman che durerà giorni e attraverserà più Paesi? Perchè, essendo un’Europarlamentare non lavora a una soluzione sicura e istituzionale e invece preferisce la sua faccia sui giornali? Penso che tutto il centrodestra, che la vuole candidare alla presidenza della Regione, dovrebbe dissociarsi da questo comportamento sgangherato che contraddice i sacrifici che vengono chiesti ai cittadini e insulta la responsabilità di tanti italiani che stanno cambiando le loro vite per il bene di tutti, limitando i propri movimenti”. “Se proprio si vuole rendere utile e non riesce a stare a casa dia una mano qui, porti la spesa a tanti anziani e disabili, esca per una volta dal suo grottesco personaggio”, conclude Nardini.
Le critiche arrivano anche da Irene Galletti, candidata M5S alla presidenza della Regione Toscana: “Nelle ore in cui l’Italia applaude gli operatori della sanità per il loro eroismo quotidiano contro la pandemia di Covid-19, assistiamo alla sceneggiata di Susanna Ceccardi, che annuncia di andare a recuperare 50 italiani all’estero con un bus che sarà quasi riempito, ignorando le più elementari norme di sicurezza per evitare il contagio, con un medico a bordo (un’assessore leghista di professione neurologa!) imbastendo un’iniziativa di puro avanspettacolo. Tutta questa pericolosa pagliacciata da parte di un soggetto che pretenderebbe anche di guidare le sorti di una regione come la Toscana, per strappare un pugno di voti al prezzo di mettere a rischio in primis la sicurezza anche di quelli che andrebbe a ‘soccorrere’”.
“Ennesima imbarazzante figuraccia della Lega in Toscana, che farebbe bene a spendere i soldi dei suoi europarlamentari in donazioni a ospedali e Protezione Civile piuttosto che in queste sceneggiate con le quali mettono a rischio l’incolumità di tutti — scrive Galletti — Ceccardi la smetta di fare spettacolo e, se non le piacciono le procedure, cerchi di cambiarle. È nelle istituzioni per questo, mica solo per prendere lo stipendio, e comunque…lei cosa ci va a fare? Vergogna!”.
(da “NextQuotidiano”)
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Marzo 14th, 2020 Riccardo Fucile
IL GOVERNO BLOCCA I TRENI DELLA NOTTE
Ancora una fuga da Milano verso la Puglia (e le altre regioni del Sud). Solo nelle ultime 24 ore sono 1.558 i pugliesi che hanno denunciato il loro rientro dal capoluogo lombardo, o comunque dal Nord, per l’emergenza Coronavirus.
I numeri della task-force messa su dalla Regione parlano chiaro. Sono 1.558 persone arrivate in un giorno. Tremila quelle che hanno denunciato il loro arrivo dal Nord in meno di 48 ore: dal 12 marzo alle 11,30 di sabato 14.
E poi 9.427 le persone arrivate a partire da domenica 8 marzo, quando è entrato in vigore il decreto del premier Giuseppe Conte che ha “chiuso” la Lombardia.
Nel complesso sono 16.545 le persone che hanno segnalato il proprio rientro da quando la Regione ha attivato la piattaforma online per raccogliere le denunce di chi torna dal Nord ed è tenuto a una quarantena di 14 giorni a casa (dato aggiornato alle 11,30 di sabato 14 marzo).
Numeri che tengono conto di vari mezzi di trasporto, treni e non. “Il dato è in continuo aggiornamento. E — sostiene il governatore pugliese, Michele Emiliano — analizzando i numeri si evince che negli ultimi due giorni le autodichiarazioni fatte sul portale della Regione sono cresciute in maniera significativa”.
L’ultima “ondata” di rientri nella notte fra venerdì 13 e sabato 14 marzo. Un assalto ai treni in partenza dalla stazione centrale di Milano e diretti verso Sud, ormai gli unici mezzi pubblici rimasti dopo la cancellazione di centinaia di voli che ha ridotto al lumicino i collegamenti aerei.
Un assalto, si diceva. Che avrebbe investito il treno Milano-Lecce delle 20,50. Ma nei giorni scorsi anche i treni notturni avrebbero viaggiato coi vagoni pieni nel timore delle cancellazioni di altri convogli, come è accaduto per il Milano-Lecce delle 19,50, per esempio.
A denunciare la “nuova ondata” di pugliesi arrivati dal Nord Italia, “e le migliaia di possibilità di contagio in più”, è il governatore Michele Emiliano con un post su Facebook. “Avete probabilmente esibito ai soldati davanti alla stazione le vostre legittime autocertificazioni sulla motivazione del vostro ritorno, spero che abbiate le mascherine e che teniate la distanza di un metro l’uno dall’altro in treno”.
Dopo la denuncia di Emiliano sia la Polfer sia i sindaci di alcuni dei capoluoghi pugliesi in cui hanno fatto tappa i due treni arrivati dal Nord all’alba di sabato 14 marzo — il Milano-Lecce e il Torino-Lecce — hanno fatto sapere che da quei treni sarebbero scese poche decine di persone. Dalla ventina di passeggeri arrivati alla stazione di Lecce ai 10 scesi a Bari dai treni in arrivo da Milano e Torino, stando ai numeri forniti dal Comune. Cinque quelli arrivati a Foggia.
A Lecce, precisa il sindaco Carlo Salvemini, “tutti i passeggeri sono stati sottoposti a controllo sanitario tramite termoscanner e autorizzati a raggiungere la propria residenza”. I controlli sono stati eseguiti da Polfer, polizia locale, Asl.
“Sono studenti fuori sede, Erasmus e italiani residenti all’estero e dovranno attenersi come tutti all’obbligo di restare a casa. E di segnalare al proprio medico e alla Asl eventuali sintomi. È sacrosanto — aggiunge Salvemini — essere prudenti e preoccupati”.
Nella stazione di Brindisi, secondo il sindaco Riccardo Rossi, sono arrivate quindici persone. “Tutte identificate e in isolamento volontario”. Dice Rossi: “Non possiamo quindi parlare di esodo, ma di poche persone tutte controllate e ora in quarantena. La situazione è quindi sotto controllo, grazie al personale di polizia che ha lavorato senza sosta”.
Ma, in una nota, il governatore continua a sostenere che ci sia stato comunque “un esodo”, a prescindere dai mezzi utilizzati per tornare in Puglia. E che “sarebbe opportuno che anche i familiari dei pugliesi tornati a casa si mettano in auto-quarantena”.
“Fatto sta che — aveva già scritto Emiliano su Facebook — ci state portando tanti altri focolai di contagio che avremmo potuto evitare. In pochi giorni migliaia e migliaia di persone hanno fatto rientro in Puglia aggravando la nostra già drammatica situazione”.
E ancora: “Vi ricordo che appena arrivate dovete rinchiudervi in casa e che dovete stare lontani da genitori, fratelli, nipoti, amici, nonni e malati che rischiano di morire se contagiati”. Il presidente della Regione torna quindi sull’obbligo di restare in quarantena per 14 giorni, “e comunque per tutto il tempo previsto dal decreto del presidente del consiglio”
Parole durissime. Che si chiudono ricordando ancora ai fuorisede tornati in Puglia l’obbligo di dichiarare il loro rientro compilando — se non ci sono sintomi come tosse, febbre oltre i 37,5°, mal di gola o difficoltà respiratorie — il modulo online sul sito della Regione: “È quanto da me disposto con ordinanza la cui violazione determina un reato”, conclude il governatore.
L’ultima ondata di rientro dei fuorisede verso la Puglia arriva proprio nei giorni cruciali per salvare la regione dal moltiplicarsi dell’epidemia. Dopo il primo grande esodo nella notte fra sabato 7 e domenica 8 marzo, i tecnici della task-forse regionale avevano detto chiaramente che i prossimi dieci giorni sarebbero stati decisivi.
“Probabilmente le persone arrivate sono molte di più di quelle che hanno inoltrato la dichiarazione sul sito della Regione. Se dovessero stare male nei prossimi giorni, dovrebbe essere la Puglia a curarle. Se qualcuno fosse poi infetto, avrebbe potuto propagare il virus. Se nei prossimi dieci giorni teniamo, saremo sollevati”.
Coronavirus, da stasera stop ai treni notturni. Si fermano gli “ordinari a lunga percorrenza”
Da questa sera, stop ai treni notturni. L’emergenza coronavirus – comunica il ministero dei Traporti – ferma anche questo tipo di collegamento. Parliamo dei “treni ordinari a lunga percorrenza”.
I treni notturni rappresentano un mezzo di collegamento prezioso tra il Sud Italia, il Centro e il Nord del Paese. La sola Trenitalia, ad esempio, ha in campo degli Intercity Notte da Lecce a Milano; da Lecce a Torino; da Reggio Calabria a Torino; da Roma a Siracusa; da Siracusa a Milano. Tutti fermi, adesso, al binario.
Parliamo di convogli che hanno posti a sedere, ma anche cuccette e vagoni letto (in genere contraddistinti da numeri da 750 a 799). Ma anche di convogli più comodi, con soli vagoni letto e cuccette (con i numeri da 1500 a 1999). Istruzioni che perdono di senso, fintanto che vige il blocco alla circolazione di questi treni.
(da agenzie)
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Marzo 14th, 2020 Riccardo Fucile
“IL VIRUS E’ MENO LETALE DI QUANTO SI PENSI”
“Sappiamo tutti che questo virus è diffuso nella popolazione molto più rispetto a quello che stiamo vedendo. Tra poco il 60-70% della popolazione risulterà positivo. Ma non dobbiamo preoccuparci. Con l’aumento dei numeri ci renderemo conto che questo virus è meno letale di quanto possiamo pensare adesso”.
Lo dice Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio di microbiologia clinica dell’ospedale Sacco di Milano, intervenuta ai microfoni della trasmissione “L”italia s’è desta”, dell’emittente dell’università Niccolò Cusano.
“Questo virus, nella gran parte dei casi, o è silente o ci dà sintomi simil influenzali, nel 90% dei casi”, continua, “C’è un 10% di persone che ha bisogno di essere ricoverato in ospedale. Borrelli ci ha detto più volte che le fasce più toccate sono anziani con 1 o 4 patologie. Il virus dunque è stato un aggravante. Ad oggi i dati di morte diretta per coronavirus sono molto scarsi, si parla di qualche unità ”.
La virologa parla anche dei giovani in terapia intensiva: “La medicina non è mai una scienza esatta, quindi non significa che non ci possano esserci casi di qualche giovane.Dobbiamo però vedere la curva, dobbiamo parlare della maggior parte dei casi. Dobbiamo andare a vedere se ci sono altre malattie. Oggi l’età media dei deceduti è 81-83 anni, i guariti sono quasi il doppio delle persone che vengono ricoverate in terapia intensiva. Io non dico che la situazione sia rosea”.
Un calo drastico di casi sarebbe previsto tra un paio di settimane, ma “non possiamo però pensare che tra due settimane il virus sia scomparso, ci accompagnerà ancora per qualche mese, ma una cosa è avere 30 ricoverati in terapia intensiva, altra cosa è averne 3.000”.
Sulla possibilità che il caldo sia un alleato contro il coronavirus. “E’ vero che quando andiamo verso il caldo i virus respiratori calano nella loro presenza, ma questo è dovuto soprattutto alle nostre abitudini perchè durante l’inverno ci accalchiamo nei locali ed è molto più facile stare più vicini. L’estate stiamo più all’aperto e questo ci aiuta ad essere meno esposti ai virus”.
(da agenzie)
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Marzo 14th, 2020 Riccardo Fucile
RABAT HA CHIUSO LE FRONTIERE… CI SONO ANCHE SETTE DONNE CHE HANNO FINITO I SOLDI E NON SANNO PIU’ DOVE ALLOGGIARE
«Casa dei miei genitori è pronta ad accogliere gli italiani bloccati in Marocco». «Cari italiani, casa mia è aperta per voi». «Se c’è un italiano bloccato a causa della chiusura degli aeroporti, lo accolgo gratuitamente».
Tra i marocchini residenti in Italia è scattato il passaparola: Larhzafi, Falah, Bouthayri e decine di altri pubblicano i loro appelli all’accoglienza. Centinaia di italiani sono infatti da giorni “intrappolati” in Marocco, dopo che Rabat ha chiuso le frontiere col nostro Paese, in piena emergenza coronavirus.
E così molti “marocchini d’Italia” dichiarano sui social la disponibilità a ospitarli nelle proprie case di proprietà o in quelle di amici e familiari.
Il caso più eclatante è quello di sette donne bloccate a Marrakech dal 10 marzo scorso: non riescono a essere rimpatriate, hanno terminato i propri risparmi e non sanno più dove dormire. Il loro video-appello è stato pubblicato online.
E così è partita la gara di solidarietà della comunità marocchina in Italia. A raccontarla è il “Daily Muslim”, quotidiano online fondato a Lecce nel 2018, con l’ambizione di diventare il primo giornale dei musulmani del nostro Paese.
Le case aperte dai marocchini.
«Dopo la chiusura degli aeroporti in Marocco, come risposta del Paese al contenimento del contagio da Covid-19, molti italiani si sono trovati a non poter ritornare in patria — scrive il giornale online — questa situazione ha smosso gli animi della comunità marocchina a proporre soluzioni di accoglienza e di conforto gratuite. Si è scatenato un vero e proprio passaparola tra i marocchini residenti in Italia, che hanno avvisato le loro famiglie e tantissimi sono stati finora gli annunci e le disponibilità ».
I genitori di Falah.
E così Falah scrive per esempio su facebook: «Se c’è qualche italiano o italiana bloccato in Marocco, c’è casa dei miei genitori aperta ad accogliere tutti gratuitamente. Contattatemi in privato. Forza Italia! C’è la faremo. Ishallah».
(da agenzie)
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Marzo 14th, 2020 Riccardo Fucile
DUE PAZIENTI DI BERGAMO TRASFERITI IN SICILIA CON UN VOLO MILITARE
Due pazienti sessantenni, di Bergamo in gravi condizioni respiratorie, per mancanza di posti negli ospedali della Lombardia, sono stati stati trasferiti la notte scorsa in Sicilia con un aereo militare. Sono ricoverati nel reparto di rianimazione dell’ospedale Civico di Palermo con la prognosi riservata. Lo rende noto l’assessorato regionale alla Salute della Sicilia.
“Non ci sono più ambulanze e quindi qualcuno dovrà aspettare tarda sera” per essere trasferito in altri ospedali da quelli più sotto stress: lo ha detto in conferenza stampa l’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera spiegando che finora dagli ospedali ‘caldi’ di Crema, Cremona, Lodi, Voghera, Iseo etc sono stati spostati 91 pazienti in strutture ospedaliere e 81 meno gravi in residenze socio assistenziali.
“I numeri evidenziano una crescita della diffusione del contagio, una crescita che è costante: ci sono 11.685 positivi in Lombardia, con un incremento di 1865, ci sono 4898 persone ospedalizzate con 463 persone in più. Le persone in terapia intensiva sono 732, con un incremento di 85 e i decessi 966, 76 in più”: sono i numeri dell’emergenza coronavirus in Lombardia resi noti dall’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera.
Sono una quarantina i pazienti che dalla Lombardia sono stati portati in altre Regioni: lo ha detto in conferenza stampa l’assessore al Welfare Giulio Gallera spiegando che lo smistamento è fatto attraverso il cross di Pistoia, quindi attraverso la Protezione civile. I primi 28 erano pazienti no Covid mentre successivamente sono stati trasferiti pazienti di terapia intensiva positivi al Coronavirus.
“Sono stati mandati in Puglia, Toscana. Quando quest’onda sarà passata – ha aggiunto – metteremo i nostri posti letto a disposizione degli altri”.
(da “Huffingtonpost”)
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Marzo 14th, 2020 Riccardo Fucile
CALANO I CONSENSI : A SALVINI NON GIOVA SPALARE FIELE SULLE ISTITUZIONI
Il Caporale, per citare un tizio a lui caro, barcolla ma non molla. Però barcolla tanto. Persino la Bestia, forse perchè abbiamo smesso di pagargliela noi, è meno funzionale. Dev’essere che in tempo di guerra i disfattisti, dovrebbe saperlo, fanno una vita grama. Dunque continuare a spalare fiele sulle istituzioni, intimare al Governo misure che dieci giorni fa irrideva (“Mitomani! Riapriamo tutto!”), gli si sta ritorcendo contro persino in termini di sondaggi.
Anche i tweet gli riescono peggio e arrivano dopo.
Ieri ad esempio ha condiviso un video de La7 in cui un medico dell’ospedale di Pavia, infastidito dalle parole autoassolutorie di Marattin, del Pd, che negava i tagli lineari alla Sanità fatti da quasi tutti gli esecutivi, prendeva a male parole l’interlocutore invitandolo a tacere.
Un po’ come gli ultrà che spargono lenzuoli davanti agli ospedali, Salvini cercava di intestarsi l’onore attribuito ai camici bianchi.
Solo che il medico diceva di chiudere la bocca, sul tema, a TUTTI i politici. Dunque pure a lui.
Un sillogismo così potente che rischia di arrivare persino alla testa del sovranista più incallito, goccia dopo goccia, neurone dopo neurone.
Forse per questo, l’ex ministro della paura sembra averne più di noi.
(da “La Repubblica“)
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Marzo 14th, 2020 Riccardo Fucile
GLI SCIENZIATI CONCORDI: “COSI MORIRANNO CENTINAIA DI MIGLIAIA DI PERSONE, E’ CINISMO PURO”
Brutti tempi per BoJo. Per il direttore del dipartimento di malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità Giovanni Rezza puntare all’immunità di gregge per arginare il Coronavirus come si vorrebbe fare in Gran Bretagna è “una cosa assurda”.
“Mi pare veramente ridicola l’affermazione dell’esperto del governo britannico”, ha detto Rezza intervenendo su Rai Radio2 al programma “I Lunatici”, “io ero già critico verso gli altri Paesi europei per i ritardi con cui si stanno muovendo, questa ultima uscita mi pare veramente incredibile”.
“È chiaro”, ha sottolineato Rezza, “se lasciassimo il virus scorrazzare liberamente nel giro di sei mesi avremmo la metà della popolazione infettata e lasceremmo sul campo morti e feriti. Questo è un virus che corre molto velocemente, lo vediamo in Lombardia, una delle sanità più efficienti del mondo messa a dura prova”.
“Anche se la letalità di questa infezione non è elevatissima, il fatto che possano verificarsi molti casi in poco tempo tende a sovraccaricare gli ospedali e i reparti ipercritici”, ha ricordato Rezza, “si rischia di non garantire la migliore assistenza possibile a persone che hanno il coronavirus ma anche altre malattie”.
Anche Roberto Burioni su Twitter ha parlato delle scelte della Gran Bretagna: “La Cina, in teoria un regime autoritario e feroce, fa di tutto per salvare i suoi cittadini; una democrazia di antichissima tradizione accetta cinicamente la morte di centinaia di migliaia di cittadini. Incredibile”. Infine, bocca BoJo anche l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco:
In questi ultimi giorni si parla spesso di immunità di gregge a proposito di COVID-19. Secondo alcuni epidemiologi il virus si fermerà quando il 60% della popolazione avrà sviluppato anticorpi contro la malattia. E’ per questo motivo che si tira fuori il concetto di immunità di gregge: in pratica il 60% degli immuni proteggerebbero il 40% di quelli che la malattia non l’hanno ancora avuta.
L’immunità di gregge effettivamente si realizza nelle campagne vaccinali, quando i vaccinati proteggono i non vaccinati dall’infezione. Sembrerebbe dunque un concetto adattabile alla epidemia di COVID-19.
Peccato che in questo 60% di pazienti colpiti, metà se ne andrà in ospedale e molti di questi in rianimazione per più di due settimane.
E staranno a contare i morti.
(da “NextQuotidiano”)
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Marzo 14th, 2020 Riccardo Fucile
IL NEGOZIO AVEVA DIRITTO A ESSERE APERTO, LUI NON AVEVA TITOLO PER GIRARE IN AUTO SENZA MOTIVO
La storia l’ha raccontata ieri Il Giunco: Roberto Azzi, consigliere comunale e responsabile della Lega di Follonica, ha pubblicato sul suo profilo facebook uno status — poi cancellato — in cui si lamentava di un negozio di ortofrutta aperto: «Oggi, 13 marzo, in piena crisi Coronavirus c’è ancora chi espone all’aperto in mezzo al marciapiede frutta e verdura. Ma il comandante della polizia municipale che cazzo fa, solo le multe per divieto di sosta?».
Il Giunco riporta anche la risposta del commissario prefettizio Alessandro Tortorella (il comune è commissariato da quando è stato annullato il ballottaggio
«Sono molto indignato per questo post. Il personale del Comune di Follonica, i Commissari prefettizi ed il Comandante della Polizia Locale si stanno impegnando da giorni per gestire una situazione non semplice, mediando tra rispetto delle normative ed applicazione responsabile di buon senso».
«Riscontriamo una correttezza generalizzata tra i cittadini — procede -. Premesso che la normativa consente di vendere prodotti alimentari, non agevola nessuno avere atteggiamenti del genere e invito ad auto-responsabilità , sereno equilibrio e maturità . Non si supera un’emergenza offendendo o dileggiando il Comandante della Polizia Locale. Ne va della credibilità sua, del Comune e delle Istituzioni. Davvero di pessimo gusto questo post. Se ci sono segnalazioni da fare o qualcosa non viene controllato segnalate pure, ma con educazione»
«Ricordo — conclude Tortorella — che la norma impone di limitare i movimenti, anche in auto». E questo non può che far pensare che la condizione del consigliere leghista sia un po’ precaria, ai sensi del decreto.
(da “NextQuotidiano”)
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