L’ASSURDO ESODO DI MIGLIAIA DI PERSONE VERSO PUGLIA E SICILIA: “BASTA, CI STATE PORTANDO L’EPIDEMIA”
IL GOVERNO BLOCCA I TRENI DELLA NOTTE
Ancora una fuga da Milano verso la Puglia (e le altre regioni del Sud). Solo nelle ultime 24 ore sono 1.558 i pugliesi che hanno denunciato il loro rientro dal capoluogo lombardo, o comunque dal Nord, per l’emergenza Coronavirus.
I numeri della task-force messa su dalla Regione parlano chiaro. Sono 1.558 persone arrivate in un giorno. Tremila quelle che hanno denunciato il loro arrivo dal Nord in meno di 48 ore: dal 12 marzo alle 11,30 di sabato 14.
E poi 9.427 le persone arrivate a partire da domenica 8 marzo, quando è entrato in vigore il decreto del premier Giuseppe Conte che ha “chiuso” la Lombardia.
Nel complesso sono 16.545 le persone che hanno segnalato il proprio rientro da quando la Regione ha attivato la piattaforma online per raccogliere le denunce di chi torna dal Nord ed è tenuto a una quarantena di 14 giorni a casa (dato aggiornato alle 11,30 di sabato 14 marzo).
Numeri che tengono conto di vari mezzi di trasporto, treni e non. “Il dato è in continuo aggiornamento. E — sostiene il governatore pugliese, Michele Emiliano — analizzando i numeri si evince che negli ultimi due giorni le autodichiarazioni fatte sul portale della Regione sono cresciute in maniera significativa”.
L’ultima “ondata” di rientri nella notte fra venerdì 13 e sabato 14 marzo. Un assalto ai treni in partenza dalla stazione centrale di Milano e diretti verso Sud, ormai gli unici mezzi pubblici rimasti dopo la cancellazione di centinaia di voli che ha ridotto al lumicino i collegamenti aerei.
Un assalto, si diceva. Che avrebbe investito il treno Milano-Lecce delle 20,50. Ma nei giorni scorsi anche i treni notturni avrebbero viaggiato coi vagoni pieni nel timore delle cancellazioni di altri convogli, come è accaduto per il Milano-Lecce delle 19,50, per esempio.
A denunciare la “nuova ondata” di pugliesi arrivati dal Nord Italia, “e le migliaia di possibilità di contagio in più”, è il governatore Michele Emiliano con un post su Facebook. “Avete probabilmente esibito ai soldati davanti alla stazione le vostre legittime autocertificazioni sulla motivazione del vostro ritorno, spero che abbiate le mascherine e che teniate la distanza di un metro l’uno dall’altro in treno”.
Dopo la denuncia di Emiliano sia la Polfer sia i sindaci di alcuni dei capoluoghi pugliesi in cui hanno fatto tappa i due treni arrivati dal Nord all’alba di sabato 14 marzo — il Milano-Lecce e il Torino-Lecce — hanno fatto sapere che da quei treni sarebbero scese poche decine di persone. Dalla ventina di passeggeri arrivati alla stazione di Lecce ai 10 scesi a Bari dai treni in arrivo da Milano e Torino, stando ai numeri forniti dal Comune. Cinque quelli arrivati a Foggia.
A Lecce, precisa il sindaco Carlo Salvemini, “tutti i passeggeri sono stati sottoposti a controllo sanitario tramite termoscanner e autorizzati a raggiungere la propria residenza”. I controlli sono stati eseguiti da Polfer, polizia locale, Asl.
“Sono studenti fuori sede, Erasmus e italiani residenti all’estero e dovranno attenersi come tutti all’obbligo di restare a casa. E di segnalare al proprio medico e alla Asl eventuali sintomi. È sacrosanto — aggiunge Salvemini — essere prudenti e preoccupati”.
Nella stazione di Brindisi, secondo il sindaco Riccardo Rossi, sono arrivate quindici persone. “Tutte identificate e in isolamento volontario”. Dice Rossi: “Non possiamo quindi parlare di esodo, ma di poche persone tutte controllate e ora in quarantena. La situazione è quindi sotto controllo, grazie al personale di polizia che ha lavorato senza sosta”.
Ma, in una nota, il governatore continua a sostenere che ci sia stato comunque “un esodo”, a prescindere dai mezzi utilizzati per tornare in Puglia. E che “sarebbe opportuno che anche i familiari dei pugliesi tornati a casa si mettano in auto-quarantena”.
“Fatto sta che — aveva già scritto Emiliano su Facebook — ci state portando tanti altri focolai di contagio che avremmo potuto evitare. In pochi giorni migliaia e migliaia di persone hanno fatto rientro in Puglia aggravando la nostra già drammatica situazione”.
E ancora: “Vi ricordo che appena arrivate dovete rinchiudervi in casa e che dovete stare lontani da genitori, fratelli, nipoti, amici, nonni e malati che rischiano di morire se contagiati”. Il presidente della Regione torna quindi sull’obbligo di restare in quarantena per 14 giorni, “e comunque per tutto il tempo previsto dal decreto del presidente del consiglio”
Parole durissime. Che si chiudono ricordando ancora ai fuorisede tornati in Puglia l’obbligo di dichiarare il loro rientro compilando — se non ci sono sintomi come tosse, febbre oltre i 37,5°, mal di gola o difficoltà respiratorie — il modulo online sul sito della Regione: “È quanto da me disposto con ordinanza la cui violazione determina un reato”, conclude il governatore.
L’ultima ondata di rientro dei fuorisede verso la Puglia arriva proprio nei giorni cruciali per salvare la regione dal moltiplicarsi dell’epidemia. Dopo il primo grande esodo nella notte fra sabato 7 e domenica 8 marzo, i tecnici della task-forse regionale avevano detto chiaramente che i prossimi dieci giorni sarebbero stati decisivi.
“Probabilmente le persone arrivate sono molte di più di quelle che hanno inoltrato la dichiarazione sul sito della Regione. Se dovessero stare male nei prossimi giorni, dovrebbe essere la Puglia a curarle. Se qualcuno fosse poi infetto, avrebbe potuto propagare il virus. Se nei prossimi dieci giorni teniamo, saremo sollevati”.
Coronavirus, da stasera stop ai treni notturni. Si fermano gli “ordinari a lunga percorrenza”
Da questa sera, stop ai treni notturni. L’emergenza coronavirus – comunica il ministero dei Traporti – ferma anche questo tipo di collegamento. Parliamo dei “treni ordinari a lunga percorrenza”.
I treni notturni rappresentano un mezzo di collegamento prezioso tra il Sud Italia, il Centro e il Nord del Paese. La sola Trenitalia, ad esempio, ha in campo degli Intercity Notte da Lecce a Milano; da Lecce a Torino; da Reggio Calabria a Torino; da Roma a Siracusa; da Siracusa a Milano. Tutti fermi, adesso, al binario.
Parliamo di convogli che hanno posti a sedere, ma anche cuccette e vagoni letto (in genere contraddistinti da numeri da 750 a 799). Ma anche di convogli più comodi, con soli vagoni letto e cuccette (con i numeri da 1500 a 1999). Istruzioni che perdono di senso, fintanto che vige il blocco alla circolazione di questi treni.
(da agenzie)
Leave a Reply